Atlas Flora Alpina - ein neuer Online-Atlas für den gesamten Alpenbogen
Die Alpen gehören zu den floristisch am längsten und am besten untersuchten Gebirgszügen der Welt. Trotz der guten Kenntnis der Verbreitung der in den Alpen vorkommenden Pflanzen ist es bis zum heutigen Tag noch nicht gelungen, die Verbreitung dieser Arten in einem größeren Maßstab auf einer gemeinsamen Plattform darzustellen. 2023 wurde das Projekt „Flora Atlas Alpina“ ins Leben gerufen, um hier Abhilfe zu schaffen und einen gleichnamigen online-Verbreitungsatlas aller rund 4500 Farn- und Blütenpflanzen der Alpen umzusetzen. Das Projekt wird von einer Arbeitsgruppe mit Vertretern aus allen Alpenregionen vorangetrieben. Der Vortrag gibt einen Einblick in dieses ambitionierte Projekt und kann bereits mit einigen eindrucksvollen Ergebnissen aufwarten. Thomas Wilhalm ist Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol und Mitglied des Konsortiums „Atlas Flora Alpina“
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WATER FOR WATERBIRDS – Uccelli acquatici in città e dintorni
Ovunque in Italia ed in Europa, per centinaia di anni, le zone umide sono state considerate ambienti improduttivi e malsani, dunque da “bonificare”, drenare, prosciugare, e magari destinare a coltura. Un tale approccio, particolarmente severo in luoghi (come i fondivalle alpini) dove la fame di territorio agricolo è sempre stata molto pronunciata, ha portato alla distruzione di gran parte degli habitat acquatici e degli organismi che li abitavano: tra di essi, molti uccelli che, un tempo comuni sulle sponde di laghi e stagni, si sono rarefatti o localmente estinti. In tempi recenti si è compreso appieno il ruolo cruciale degli ambienti umidi nella regolazione del ciclo dell’acqua e nel mantenimento della biodiversità e l’atteggiamento, almeno in linea teorica, si è riorientato verso la conservazione. Al contempo, all’interno delle città, si ha spesso presenza o creazione di corpi d’acqua con finalità ricreative ed estetiche e questa condizione ha offerto nuove opportunità di insediamento ai più adattabili ed opportunisti tra gli uccelli “legati all’acqua”. – L’incontro approfondirà le molte sfaccettature della presenza dei più comuni uccelli acquatici in contesto urbano ed extraurbano. Osvaldo Negra, zoologo del MUSE di Trento, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche in ambito naturalistico.
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Wachsen, Weichen oder Weitermachen? Bäuerliches Wirtschaften im Agrarstrukturwandel nach 1945
Zwischen Modernisierungsdruck, wirtschaftlichen Zwängen und Tradition mussten Landwirt:innen wegweisende Entscheidungen treffen. Wie prägt dieser Wandel bis heute ländliche Strukturen?
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Proteggere la biodiversità: il monitoraggio di invertebrati di interesse comunitario in Alto Adige
Nel 2023, il progetto “Species Monitoring” ha dato il via alle attività per comprendere e proteggere le specie di interesse comunitario in Alto Adige. Questo sforzo collaborativo, guidato dall’Ufficio Natura della Provincia Autonoma di Bolzano, riunisce l’Università di Bolzano, il Naturmuseum di Bolzano e l’Eurac Research. Allineato con la Direttiva Uccelli (2009) e la Direttiva Habitat (1992) dell’Unione Europea, questo progetto mira a salvaguardare la biodiversità unica della regione. La presentazione metterà in luce alcune delle affascinanti specie target del progetto, tra cui le farfalle Euphydryas aurinia, Phengaris arion e Parnassius apollo; la falena Euplagia quadripunctaria; e i coleotteri Osmoderma eremita, Lucanus cervus e Cerambyx cerdo. Di particolare interesse sono le specie di molluschi Vertigo, con Vertigo geyeri e Vertigo genesii che rappresentano popolazioni italiane uniche presenti solo in Alto Adige. Esploreremo l’ecologia di queste specie, condivideremo le metodologie per il monitoraggio delle popolazioni, presenteremo i risultati iniziali e delineeremo l’approccio strategico per il monitoraggio a lungo termine. Documentando e preservando queste specie critiche, il progetto contribuisce a una più ampia comprensione e conservazione del patrimonio naturale dell’Alto Adige, garantendo la protezione della biodiversità nella Provincia. Audrey Marsy, entomologa all’Istituto per l’Ambiente Alpino di Eurac Research, collabora con la Provincia di Bolzano per monitorare le specie di invertebrati di alto interesse conservazionistico, con particolare interesse per le specie elencate negli allegati della Direttiva Habitat, quali coleotteri saproxilici, farfalle e micromolluschi.
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Von Achnanthidium bis Zygnema – die Vielfalt der Algenwelt Südtirols
Der Vortrag vermittelt einen Einblick in die faszinierende Welt der Algen, den meisten von uns unbekannte und wenig beachtete Lebewesen. Dabei wird ein Bogen gespannt von der Systematik, der Organisationsstruktur und dem Vorkommen von Algen bis hin zu den Algen als Bioindikatoren (mit besonderem Augenmerk auf Kieselalgen, Phytoplankton, Fadenalgen und Makrophyten) und dem Nutzen von Algen. Renate Alber ist Biologin und arbeitet seit fast 30 Jahren am Biologischen Landeslabor im Bereich Limnologie. Dort befasst sie sich mit der Erhebung des ökologischen Zustands der Südtiroler Gewässer.
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La conservazione degli Anfibi e Rettili della Provincia di Trento
Anfibi e rettili rappresentano le due classi di vertebrati a maggior rischio di estinzione a livello globale. Le principali minacce alla conservazione includono la perdita, frammentazione e alterazione dell’habitat, il cambiamento climatico, la mancanza di adeguate conoscenze, l’uccisione diretta durante il periodo migratorio e il commercio per collezionismo, oltre alle specie aliene e alla diffusione di alcuni patogeni. Per far fronte alle sfide del presente, nell’ambito della Rete Natura 2000 della Provincia Autonoma di Trento, negli ultimi anni il MUSE – Museo delle Scienze ha avviato progetti di studio e monitoraggio su alcune specie target particolarmente vulnerabili come la salamandra di Aurora (Salamandra atra aurorae) e la salamandra nera (Salamandra atra atra). Le ricerche hanno permesso di approfondire aspetti inediti riguardo l’ecologia delle sottospecie, definendo protocolli di monitoraggio e predisponendo piani di conservazione. Inoltre, uno sguardo al passato attraverso l’analisi e il confronto tra i dati storici ed attuali offre informazioni preziose e sorprendenti in grado di rivelare trend inaspettati, che potrebbero influenzare la prospettiva sullo stato di conservazione di una specie come nel caso dello studio svolto sul marasso (Vipera berus). L’adozione di una visione generale sulla conservazione, basata sulle fondamenta del passato e le evidenze del presente, mira a tracciare una rotta più consapevole per il futuro. Antonio Romano, primo ricercatore presso l’Istituto per la BioEconomia del CNR (Centro Nazionale delle Ricerche), dal 2008 consulente della IUCN per l’erpetofauna italiana e Vicepresidente della Societas Herpetologica Italica, da anni si occupa dello studio dell’erpetofauna nelle aree protette e di ecologia delle acque interne. Luca Roner, dal 2018 collaboratore presso il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, si occupa in particolare della ricerca sulle due sottospecie di salamandra alpina presenti in Trentino finalizzata alla conservazione, all’ecologia e alla comprensione delle dinamiche di popolazione in seguito ai cambiamenti ambientali.
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La Flora del Parco Nazionale Val Grande (VB) – Piemonte
ll Parco Nazionale Val Grande (PNVG), istituito nel 1992, tutela circa 15,000 ettari di impervie vallate. Nonostante le esplorazioni botaniche condotte in passato, incrementate con l’istituzione dell’area protetta, un completo inventario della flora vascolare del Parco non era disponibile fino a pochi anni fa. Il relatore ha contribuito a rilevare e documentare la flora di quest’area nel modo più completo possibile e secondo gli standard moderni. Attualmente, la flora del PNVG è costituita da 1,276 taxa: di questi 1,158 sono nativi e 118 alloctoni; 86 sono specie protette. La conferenza offre una panoramica approfondita della flora di questo parco nazionale alpino occidentale. Roberto Dellavedova è docente per la cattedra di Scienze Matematiche presso il Centro Provinciale Istruzione Adulti, sede del Verbano Cusio Ossola (VCO). Membro della Società di Scienze Naturali del VCO, si occupa di cartografia floristica nel territorio dell’alto Piemonte. Autore di pubblicazioni divulgative e contributi scientifici. Dal gennaio 2024 partecipa al progetto Monitoraggio della Biodiversità in Alto Adige presso l’Istituto per l’Ambiente Alpino di Eurac Research.
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La sfida della coesistenza con lupo e orso sulle Alpi
Il ritorno dell’orso, del lupo e, in prospettiva, della lince sulle Alpi, è oggetto di intensi dibattiti: discussioni che spesso si basano su una percezione emotiva distante dalla biologia ed ecologia delle specie. La conferenza sarà uno spunto per conoscere più a fondo e in modo “laico” i grandi carnivori presenti sulle Alpi, analizzando i problemi che essi pongono alla vita rurale e cercando soluzioni per una possibile coesistenza. Filippo Zibordi è un esperto in conservazione della fauna alpina, divulgatore e formatore in campo ambientale, è laureato in Scienze Naturali.
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MIRIADE: la microscopica moltitudine dei collemboli
I collemboli, invertebrati colorati lunghi spesso meno di 1 millimetro, popolano suolo, piante, ma anche spiagge e ghiacciai. Atleti in miniatura, possono saltare, disidratarsi e congelarsi, e sono indicatori della qualità ambientale e dei cambiamenti climatici. Attraverso fotografie super ingrandite, come con un microscopio, sarà possibile visitare un mondo incredibile e bellissimo, alieno e apparentemente lontanissimo, senza nemmeno spostarsi. Marco Colombo è naturalista e fotografo. Si occupa di divulgazione scientifica, è consulente della trasmissione GEO di Rai3, autore di numerosi libri e articoli.
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Gestione forestale, biodiversità e adattamento al cambiamento climatico: mission impossible?
Negli ultimi anni, l’incremento della biodiversità negli ecosistemi forestali sta acquisendo sempre un ruolo maggiore tra i diversi beni e servizi offerti dai boschi. È oramai riconosciuto che favorire la biodiversità multi-tassonomica tramite la gestione selvicolturale è un modo per rendere i boschi più resilienti e di provvedere ad altri servizi ecosistemici ad essa direttamente collegati. Tuttavia, conciliare questi aspetti e allo stesso tempo adattare i nostri boschi al cambiamento climatico non è opera semplice. Questo Colloquium si focalizza su possibili approcci per integrare la conservazione della biodiversità nella gestione e pianificazione forestale. Verrà fatta una panoramica della situazione legislativa e di ricerca a livello Europeo, per poi fornire qualche spunto e pista di soluzione per le foreste dell’arco alpino e per l’Alto Adige. Verranno inoltre presentati i risultati dei nostri recenti studi sulla relazione tra variabili forestali e biodiversità per le foreste altoatesine, nonché sull’utilizzo di modelli di simulazione come strumento per studiare l’impatto del cambiamento climatico sulla dinamica forestale e per fornire utili raccomandazioni alla gestione dei boschi. Marco Mina, ecologo forestale e ricercatore presso l’Istituto per l’Ambiente Alpino di Eurac Research, è specializzato in approcci di modellistica di simulazione delle dinamiche forestali e lavora per capire come gestire meglio le nostre foreste in un futuro caratterizzato da cambiamenti globali.
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Squali del Mediterraneo
Sono state registrate 51 specie di squali nel Mare Mediterraneo. Il relatore illustrerà le principali caratteristiche morfologiche, biologiche ed etologiche di ognuna, per poi parlare dei problemi legati alla conservazione di qeusti animali nell’area in esame. Alessandro De Maddalena, esperto di squali, è ricercatore, ex Professore di Zoologia dei Vertebrati, conferenziere, scrittore, illustratore e fotografo.
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Gartenbau in Südtirol: wie können wir uns auf die Zukunft vorbereiten?
Der Gartenbau ist in Südtirol sehr klein strukturiert und breit gestreut. Er reicht u.a. von öffentlichen Grünflächen über Privatgärten bis hin zu Pflanzenproduktionsbetrieben und Landschaftsgärtnereien. Aufgabe des im Jahr 2020 neu gegründeten Fachbereichs „Gartenbau“ ist die Vernetzung, Beratung und Anwendung von Forschungsergebnissen. Die Funktion von Grünflächen (ökologisch, sozial, ästhetisch, städtebaulich und kulturell) soll verbessert und nachhaltig gesichert werden. Die Beratung richtet sich an Private und öffentliche Einrichtungen vor allem im Bereich Pflanzenverwendung, Bauwerksbegrünung, Extensivierung und Nachhaltigkeit von Grünflächen. Helga Salchegger ist Landschaftsarchitektin und arbeitete in mehreren Arbeitsgruppen auf regionaler und europäischer Ebene. Seit 2020 arbeitet sie am Versuchszentrum Laimburg, wo sie Leiterin des Fachbereichs Gartenbau ist. Sie begleitet u.a. Gemeinden auf dem Weg zur ökologischen Funktionsfähigkeit.
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Drei Sommer mit Murmeltieren – Ein Forschungsprojekt auf der Seiser Alm
Wie zählt man eigentlich Murmeltiere? Wie leben diese geselligen Tiere im Familienverband? Und welchen Einfluss haben wir Menschen als Erholungssuchende auf das Verhalten von Murmeltieren und anderen Wildtieren in ihrem Lebensraum? Diese und weitere Fragen wurden in einem dreijährigen Forschungsprojekt der Abteilung für Wildtierökologie der Universität Freiburg untersucht. Tauchen Sie ein in das Reich der Murmeltiere und erhalten Sie spannende Einblicke in die Ergebnisse der Studie, die auf der Seiser Alm durchgeführt wurde. Friederike Zenth ist Promotionsstudentin in der Abteilung für Wildtierökologie und Wildtiermanagement der Universität Freiburg. Ihre Forschungsschwerpunkte sind Verhaltensökologie von Wildtieren und Mensch-Wildtier Interaktionen. Zuvorwwar sie Mitarbeiterin am “Sea Lion Project Galapagos” der Uni Bielefeld und am “Wolf Science Center” in Österreich.
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Armonie chimiche
Accostare la chimica con la musica può sembrare qualcosa di insano, ma se le analizziamo nei dettagli, scopriremo che hanno molto da condividere! Certamente molte canzoni richiamano nei titoli e nei testi concetti di chimica, ma quello che più sorprenderà il pubblico, ovviamente accompagnato da note basi musicali, sarà comprendere come agli albori della chimica, alcuni chimici erano famosi musicisti classici che trassero ispirazione dalla teoria musicale per sviluppare la nuova scienza. Ma accadde, più tardi, anche il contrario. Scopriremo come gli atomi e le note si combinano a formare vere e proprie armonie chimiche! Fabiano Nart è laureato in chimica e fisica. Lavora come dirigente aziendale, ma si dedica per passione alla divulgazione scientifica per adulti e bambini.
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Gli alberi rimodellano i paesaggi italiani
Che ruolo hanno gli alberi nell’influenzare il modo in cui gli esseri umani rimodellano i paesaggi italiani? Come possiamo sintonizzarci con la vita di esseri così longevi e come può questo pensiero aiutarci ad affrontare gli effetti del cambiamento climatico? La piantagione di alberi, il pascolo e gli incendi sono alcuni dei modi in cui in passato le persone in Italia hanno modellato paesaggi più resilienti. Queste pratiche potrebbero offrirci una via verso futuri più sostenibili. Andrew Mathews è professore ordinario al Dipartimento di Antropologia all’Università della California, Santa Cruz. Da svariati anni studia le relazioni tra abitanti e boschi in Messico ed in Italia, con un focus sull’impatto dei cambiamenti climatici, lavorando con dati statistici di lungo termine, siano di disboscamenti, incendi boschivi o patologie degli alberi. Particolarmente importante per la sua ricerca è la collaborazione con ecologi e tecnici della modellazione ambientale, e con persone delle culture indigene, come nello stato di Oaxaca, Mexico. L’antropologo si appoggia alla storiografia forestale, mette in relazione le politiche ambientali che riguardano il cambiamento climatico e gli approcci politici-amministrativi verso la geologia e gli ambienti naturali. Recentemente si occupa di società, incendi boschivi e le modifiche del paesaggio in Italia e in California. Tra le sue pubblicazioni più note: Instituting Nature, (MIT Press, 2011), Trees Are Shape Shifters: How Cultivation, Climate Change, and Disaster Create Landscapes, Yale, 2022. Questa conferenza è organizzata insieme alla Facoltà di Arte e Design, Libera Università di Bolzano e l’Associazione Antropologica Alto Adige
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Diversität und Ökosystemleistungen von Moosen: Pioniere der Vegetation und Hüter der Biodiversität
Moose sind Sporenpflanzen und waren die ersten Pflanzen, die vor über 400 Millionen Jahren das Festland eroberten. Sie verfolgen völlig andere Lebensstrategien als Blütenpflanzen und verfügen über eine Vielzahl von Mechanismen, die es ihnen ermöglichen, auch unwirtliche Lebensräume zu besiedeln. Mit Ausnahme des Meeres kommen Moose in allen Lebensräumen vor. Sie sind ein wichtiger Bestandteil eines gesunden Ökosystems. Unter anderem haben sie die Fähigkeit, große Mengen Wasser zu speichern und langsam wieder an die Umgebung abzugeben. Dadurch erhöhen sie die Luftfeuchtigkeit, was gerade in Zeiten zunehmender Erwärmung eine wichtige Ökosystemdienstleistung ist. Als Pioniere ermöglichen sie anderen Organismen die Ansiedlung. Moospolster und Moosrasen sind ein artenreicher Mikrokosmos, der seine Vielfalt meist erst unter dem Mikroskop offenbart. Moose regulieren auch den Nährstoffhaushalt eines Ökosystems und beeinflussen die Keimung von Gefäßpflanzen. Sie können am Boden, auf Bäumen, Felsen und Mauern wachsen und erhöhen die Biodiversität von Lebensräumen. Der Schutz von Moosen ist daher aus vielen Gründen wichtig. Neben internationalen Gesetzen, die nur wenige Arten betreffen, ist vor allem der Lebensraumschutz für Moose sehr effektiv. Univ.-Doz. Mag. Dr. Harald Zechmeister forscht und lehrt am Department für Botanik und Biodiversitätsforschung der Universität Wien. Er beschäftigt sich seit mehr als 40 Jahren mit Moosen, von der Floristik über die Bioindikation bis hin zu Fragen des Schutzes von Moosen.
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Finanziare la conservazione della natura
Dalle sovvenzioni europee ai crediti di biodiversità, un viaggio nel mondo dei finanziamenti pubblici e privati. Conservare la natura ha un costo. In Europa, e anche in Alto Adige, siamo abituati a pensare che i finanziamenti per queste attività debbano provenire da fonti pubbliche. Se questo è in parte vero, esistono molte altre fonti che spesso sono poco conosciute e inesplorate. Questo colloquium ci porterà a scoprire, oltre al programma LIFE, esempi di programmi filantropici, l’uso dei crediti di carbonio e di biodiversità per stimolare gli investimenti privati e anche la conservazione da parte dei proprietari stessi dei territori da proteggere. In conclusione, si cercherà di capire se questi metodi possano essere interessanti e applicabili in realtà come la nostra, situata nel cuore delle Alpi. Angelo Salsi è nato a Bolzano e dopo la laurea in agraria ho partecipato alla creazione del primo servizio agro-meteorologico in Emilia-Romagna. Nel 1994 inizia la sua avventura come funzionario della Commissione Europea durata quasi 30 anni. Segue la nascita della Rete Natura 2000 e lo sviluppo del programma LIFE per il finanziamento di progetti ambientali. Nel 2022 termina la sua carriera come capo dipartimento responsabile dei programmi LIFE e EMFAF. Da allora non ha smesso di lavorare per la salvaguardia dell’ambiente in Europa e nel resto del mondo sia come consulente che come professore universitario. Una passione dura a morire!
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Wildes Indonesien – Auf den Spuren von Alfred R. Wallace
Diese naturkundliche Reise führt uns durch die vielfältige Kultur- und Naturlandschaft von Bali mit ihren Vulkanen und Reisterrassen. Von den Gewürzinseln des Togian-Archipels geht es weiter in die Berge und Regenwälder von Sulawesi, der drittgrößten aller Sunda-Inseln. Sie beherbergt eine außergewöhnliche Anzahl an Endemiten, die einst auch Alfred Russel Wallace tief beeindruckte. Norbert Dejori, Biologe und Oberschullehrer, ist leidenschaftlicher Fotograph mit einem besonderen Blick für vielfältige Landschaften und Besonderheiten der Natur. Dabei kommt auch der Mensch und sein Wirken nicht zu kurz.
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Lo studio della biodiversità micologica in Alto Adige
I funghi, affascinanti organismi del regno Fungi, occupano un ruolo cruciale negli ecosistemi terrestri. Essi fungono da decompositori, trasformando la materia organica morta in sostanze nutrienti vitali per la vita delle piante. Inoltre, molti funghi stabiliscono simbiosi benefiche con le radici delle piante, contribuendo alla loro salute e alla biodiversità dell’ambiente circostante. Dopo una breve introduzione della funzione ed importanza ecologica dei funghi, verrà presentato il lavoro che ormai da quasi 50 anni il Gruppo micologico di Bolzano dell’Associazione Micologica Bresadola sta facendo nella ricerca e nello studio della distribuzione dei macromiceti della nostra provincia. Verranno inoltre presentati i principali habitat naturali del territorio altoatesino con le specie fungine più rappresentative. Claudio Rossi: Insegnate presso IPC di Brunico ed insegnate comandato presso l’intendenza scolastica in lingua italiana per l’ Educazione Ambientale. Responsabile scientifico del Gruppo micologico AMB di Bolzano, membro del direttivo dell’Associazione Europea dei Cortinarius (JEC), membro della Società micologica austriaca e tedesca. Da molti anni collabora come formatore dei micologi presso l’azienda sanitaria provinciale. Ho iniziato a studiare i funghi nel 1976 entrando a far parte del Comitato scientifico Nazionale dell’Associazione Micologica Bresadola nel1978.
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C’era una volta il rettile più antico d‘Italia
Il Tridentinosaurus antiquus e‘ considerato uno dei rettili fossil piu antichi d’Italia. Nonostante la sua importanza paleontologica, la storia di questo esemplare rimane per lo più sconosciuta. Grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia un nuovo studio ha rivelato un incredibile verità sulla preservazione di questo enigmatico rettile. Valentina Rossi é una paleontologa specializzata nello studio della preservazione molecolare dei fossili di animali e piante eccezionalmente preservati.
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Anche i fisici sbagliano – Errori e orrori nella letteratura scientifica
Sbagliare è umano, e gli scienziati non sono certo differenti. Quello che c’è di diverso è il modo in cui comunicano e discutono tra loro i risultati delle loro ricerche, che è una parte del lavoro scientifico quasi altrettanto importante della ricerca vera e propria. Attraverso errori legittimi, sviste clamorose, qualche brutta figura (e almeno una storica arrabbiatura) impareremo a conoscere come funziona il sistema della “letteratura scientifica”. Stefano Bagnasco, fisico, è dirigente presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Torino. Si occupa di sistemi di calcolo per l’analisi dei dati degli esperimenti di fisica delle particelle e delle onde gravitazionali. È socio e divulgatore CICAP.
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La biodiversità fluviale nello spazio e nel tempo
Le acque dolci, come fiumi e laghi, coprono circa il 2% della superficie terrestre, ma ospitano il 10% delle specie conosciute e circa un terzo di tutti i vertebrati. Offrono servizi essenziali per l’umanità ed anche per questo fiumi e laghi sono tra gli ecosistemi maggiormente minacciati dalle attività umane. La gestione sostenibile delle risorse idriche è fondamentale per garantire la conservazione della biodiversità. A livello Europeo, le direttive di tutela ambientale si propongono di ripristinare lo stato ecologico dei fiumi attraverso attività di monitoraggio e conservazione. Ciononostante, gran parte degli ecosistemi fluviali rimane in uno stato alterato e spesso gli indicatori ecologici che dovrebbero guidare le scelte gestionali non sono in grado di identificare la natura e l’origine dell’alterazione stessa. Parte del problema è legato alla difficile quantificazione della biodiversità ed i suoi cambiamenti. Tale difficoltà è particolarmente acuta negli ecosistemi fluviali per via della loro forte dinamicità nello spazio e nel tempo. Partendo dalla sua esperienza di ricerca, Stefano Larsen mostrerà come gli ambienti acquatici e terrestri siano strettamente legati, e come l’ecosistema fiume ‘continui’ oltre le sue sponde. Discuterà inoltre come la recente ripresa della biodiversità nei fiumi Europei possa nascondere importanti cambiamenti nella composizione delle specie. Stefano Larsen è ricercatore in ecologia quantitativa presso la Fondazione Edmund Mach dal 2019. Nella sua attività di ricerca, maturata tra Gran Bretagna, Germania ed Italia, Stefano indaga come processi naturali ed antropici influenzano la biodiversità degli ecosistemi acquatici con particolare attenzione ai fiumi e alle zone riparie.
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Flora von Südtirol - Zusammensetzung und Herkunft der Arten
Die Blütenpflanzen-Flora Südtirol ist artenreich. Zu dieser Vielfalt tragen die geographische Lage Südtirols, das Relief und die Vielfalt an Gesteinen bei. Wie setzt sich diese Flora aber zusammen und woher stammen die Arten ursprünglich? Dieser Frage geht der Vortrag nach. Thomas Wilhalm ist Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol
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Dal riconoscimento emotivo all’empatia: le basi della cognizione sociale
La cognizione sociale è un dominio cognitivo complesso, che comprende l’insieme dei processi finalizzati a interpretare le intenzioni e i comportamenti altrui, adattando il nostro di conseguenza. In questo incontro scopriremo le principali componenti della cognizione sociale e le loro basi neurali secondo le evidenze più recenti nella ricerca. Alessandra Dodich è ricercatrice presso il Centro Interdipartimentale Mente/Cervello dell’Università di Trento.
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Der Biber ist wieder da, Hurra!?
Lebensraum- und Konfliktpotenzial, aktuelle Entwicklungen und Management Einst in Mitteleuropa weit verbreitet, dann bis auf kleine Reliktpopulationen ausgerottet, kehrt der Biber (Castor fiber) nun in die europäischen Flusslandschaften und auch nach Südtirol zurück. Seit dem ersten Nachweis eines Bibers im Sextner Stausee im Jahre 2020, haben sich einzelne Individuen in der kleinen Drau etabliert. Grund genug, um sich möglichst früh Gedanken über das Management dieser konfliktgeladenen Art zu machen. Der Biber birgt aber nicht nur erhebliches Konfliktpotential, sondern ist als Ökosystemingenieur und Schirmart eine ganzheitliche Bereicherung für Gewässer- und Landökosysteme. Davide Righetti führt das Thema ein, spricht über das Vorkommen an der Grenze zu Osttirol und gibt Einblicke in aktuelle Ergebnisse des Monitorings. Dominik Trenkwalder zeigt die Lebensraumverfügbarkeit und das Konfliktpotential der Art in Südtirol und Tirol auf, welche er im Rahmen seiner Diplomarbeit im Detail erforscht hat. In der abschließenden Diskussion stehen die Referenten für Fragen aus dem Publikum zur Verfügung. Dominik Trenkwalder, Ökologe und Forstwirt im Amt für Wildtiermanagement der Autonomen Provinz Bozen, untersuchte in seiner Masterarbeit die Lebensraumverfügbarkeit und das Konfliktpotential für den Biber in Südtirol. Davide Righetti, erfahrener Wildbiologe im Amt für Wildtiermanagement der Autonomen Provinz Bozen, beschäftigt sich seit Jahren mit konfliktreichen Arten.
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Crimini verso ambiente ed animali selvatici in Italia
Ha difeso i falchi pecchiaioli in Aspromonte, i pettirosso nelle valli lombarde e tante altre specie protette in Italia e in Regione, il comandante dei Carabinieri Forestali Isidor Furlan, oggi Generale in riserva, racconta del suo lavoro durato 50 anni contro bracconaggio e sopraffazione dialogando con il zoologo Renato Semenzato.
Isidoro Furlan, Generale in riserva, come Comandante dei Carabinieri Forestali è stato attivo contro il bracconaggio, contro illeciti verso il patrimonio ambientale e truffe nel settore agroalimentare.
Renato Semenzato è zoologo e lavora come consulente e docente di ecologia ed etologia.
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Inmitten der Pampa - floristisch-agronomische Reise durch das Umland von Buenos Aires (Argentinien)
Der Vortrag vermittelt einen Einblick in die vielfältige Flora verschiedener Ökosysteme der Provinz Buenos Aires (Argentinien). Ein besonderes Augenmerk gilt dabei den naturnahen und natürlichen Grasländern, die einen starken Kontrast zu den monotonen, intensiv bewirtschafteten Ackerlandschaften darstellen. Diese beweideten Grasländer zählen zu den artenreichsten Lebensräumen im Gebiet und entfalten gerade bei den Süßgräsern ihre höchste Vielfalt. Neben den botanisch-agronomischen Aspekten setzt sich der Vortrag auch damit auseinander, wie die allgemeine politische Lage direkten Einfluss auf die einheimische Biodiversität hat und zukünftig noch haben wird. Alois Fundneider ist Botaniker und derzeit an der Laimburg in der Arbeitsgruppe Grünlandwirtschaft tätig. Er beschäftigt sich hauptsächlich mit der Auswirkung der organischen Düngung auf verschiedene ökologische (botanische Zusammensetzung) und agronomische (Ertrag, Qualität) Parameter. Im Rahmen seiner Doktorarbeit versucht er die komplexen Vorgänge der Einwanderung neuer Arten unter verschiedenen Bewirtschaftungsweisen zu verstehen und zu untersuchen.
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Ameisen: Verhalten – Klimawandel – Hybridisierung
Ameisen – die meisten denken dabei an die kleinen Krabbeltiere, die aus der Küche vertrieben werden sollen. Viele wissen allerdings nicht, dass Ameisen einen wichtigen Beitrag für unser Ökosystem leisten, zum Beispiel die Samenverbreitung, Bestäubung oder das Umwühlen des Bodens. Mit 14.000 verschiedenen Arten sind Ameisen fast überall auf der Welt zu finden, dabei gilt jedoch: Ameise ist nicht gleich Ameise. Viele Arten unterscheiden sich in ihrem Verhalten, Habitat und wie angepasst sie gegenüber dem Klimawandel sind. In diesem Vortrag wird Patrick Krapf neueste Forschungsergebnisse von zwei Ameisengruppen präsentieren, alpinen Ameisen der Tetramorium caespitum Gruppe und Waldameisen der Formica rufa Gruppe. Dabei wird er zuerst über das aggressive und friedliche Verhalten von alpinen Ameisen sprechen, die unter anderem auch in Südtirol vorkommen. Im Anschluss wird er auf den Einfluss des Habitats und des Klimawandels eingehen. Der abschließende Teil des Vortrags konzentriert sich auf die Frage, ob Hybridisierung in Waldameisen, also die Verpaarung zweier unterschiedliche Arten, einen selektiven Vorteil im Klimawandel verschaffen kann. Patrick Krapf ist Postdoktorand an der Universität Helsinki und Gastwissenschaftler an der Universität Amsterdam. Er erforscht den Einfluss des Klimawandels auf Waldameisen in Finnland und Europa. Speziell untersucht er, ob Hybridisierung in Waldameisen einen Vorteil in im Klimawandel verschaffen kann.
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Alla ricerca della terra piatta, dagli albori ad oggi
Fino a quando l’uomo ha diffusamente creduto che la Terra fosse piatta? I dotti di Salamanca pensavano davvero che Colombo sarebbe caduto nel vuoto? Ma, soprattutto, perché ancora oggi si parla di „terrapiattismo“? Esistono davvero persone convinte che il nostro pianeta non sia un geoide? Un viaggio attraverso la percezione dell’ambiente che ci circonda e di come le credenze che ci sembrano più assurde siano più comprensibili di quanto sembri. Rodolfo Rolando è specialista in marketing e comunicazione. Si occupa di igiene digitale e diffusione di bufale e ha scritto numerosi articoli su credenze e falsi miti per QueryOnline, la testata online del CICAP, di cui è membro del direttivo.
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Birdwatching in città - Parte 2: biologia, etologia e principali problemi gestionali dell’avifauna
In previsione dell’apertura del primo Centro Recupero Avifauna e piccoli mammiferi selvatici nella città di Bolzano, le associazioni Sudtirol Exotic Vets e C.R.A.B. organizzano un ciclo di conferenze dedicate al riconoscimento e gestione dell’avifauna selvatica e dei piccoli mammiferi. Questa conferenza sarà dedicata alle principali specie di uccelli che convivono con i cittadini nei centri urbani e nelle immediate vicinanze. Osvaldo Negra, zoologo del MUSE di Trento, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche in ambito naturalistico.
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Die Vielfalt der Gesteine in Südtirol
Die Verschiedenheit der Gesteine in Südtirol ist riesig und ihre Anwendung als Bau- und Werkstein hat ein großartiges kulturelles Erbe geschaffen. Welche Gesteinstypen gibt es in Südtirol und wie beeinflusst ihre Entstehungsgeschichte die Verwendungsmöglichkeiten? Im Rahmen des Vortrages erwarten uns interessante Einblicke in diese spannende Welt. Der Geologe Ulrich Obojes arbeitet im Amt für Geologie und Baustoffprüfung als Direktor des Landeslabors für Erden und Steine. Er erforscht seit Jahren die Südtiroler Gesteine und deren Besonderheiten.
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Biodiversität liegt in der Luft: Die Beziehung zwischen Pollenflug und Vegetation im alpinen Raum
Pollen in der Luft sind Segen und Fluch zugleich: Als “pflanzliches Sperma” dienen sie der sexuellen Fortpflanzung der Pflanzen, Allergikern machen sie das Leben schwer. Ist das auch im alpinen Bereich der Fall? Der Vortrag erörtert den Pollenflug und seine Beziehung zur alpinen Vegetation am Beispiel des Cevedale. Referentin: Franziska Zemmer, Biologin, arbeitet als Pollen-Expertin im Research and Innovation Centre der Fondazione Edmund Mach in San Michele all’ Adige (TN). Sie ist Mitglied des Arbeitskreises Flora von Südtirol.
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Heimische Biodiversität: Wie und warum sie sich verändert hat
Südtirols Landschaft hat sich in den vergangenen Jahrzehnten massiv verändert, nicht zum Vorteil der heimischen Biodiversität. Der Vortrag von Erich Tasser gibt einen Überblick über die Landschaftsveränderungen der letzten Jahrzehnte, deren treibenden Kräfte und den resultierenden Folgen auf ausgewählte Artengruppen. Basierend auf konkreten Forschungsarbeiten aus Südtirol und den angrenzenden Regionen wird ein Bogen von der ökosystemaren bis zur genetischen Vielfalt, von limnischen zu terrestrischen, von floristischen zu faunistischen Artengruppen gespannt. Erich Tasser, Mitarbeiter am Institut für Alpine Umwelt am Eurac Research, erforscht seit 30 Jahren die sozio-ökologischen Entwicklungen in Südtirol und deren Folgen auf die Ökosysteme.
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La corretta gestione dei pappagalli, dalla medicina preventiva all’etologia
I pappagalli appartengono all’ordine Psittaciformi che comprende quasi 400 specie diverse. Considerare il “pappagallo” come un unico animale, trattando una Cocorita e una grande Ara allo stesso modo, risulta totalmente errato. In questa conferenza parleremo delle linee guida per gestire al meglio questi uccelli, sia dal punto di vista medico sanitario che dal punto di vista etologico. Federica Ardizzone è medico veterinario, esperta in medicina degli animali esotici, in particolare in medicina aviare, e allevatrice di pappagalli fin dall’infanzia.
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Gräser – Einblicke in eine wenig beachtete Pflanzenfamilie
Gräser (Poaceae) sind eine Pflanzenfamilie, die nahezu jedes Stück Land unserer Erde besiedelt. Gräser prägen Lebensräume wie Wiesen und Weiden und sie dominieren ganze Landschaften und Ökosysteme wie im Falle von Steppen und Savannen. Sie spielen aber auch wirtschaftlich eine enorme Rolle, stellen sie doch einen Großteil der menschlichen Nahrungsmittel und bieten nachhaltiges, weil nachwachsendes Baumaterial. Dennoch werden Gräser vielfach übersehen. Das liegt wohl daran, dass sie – anders als viele andere Blütenpflanzen – keine auffallenden Blumen bilden und daher weniger attraktiv erscheinen. Dieser Vortrag gibt einen Einblick in die faszinierende Welt einer allgegenwärtigen, aber wenig beachteten Pflanzenfamilie. Thomas Wilhalm ist Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol
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Revitalisierung der Fließgewässer in Südtirol – Einblicke aus der Praxis
So wie im gesamten Alpenbogen wurden die Flüsse und Bäche auch in Südtirol zum Schutz vor den Naturgefahren Hochwasser und Murereignisse im Zuge der Kultivierung der Landschaft stark verändert. Flüsse und Bäche wurden großräumig begradigt, flusstypische Strukturen und vitale Auenlandschaften vielfach auf Restflächen reduziert. Um den damit verbunden Biodiversitäts-Verlust zu bremsen und wo möglich wieder Schritt für Schritt aufzubauen, werden von der Agentur für Bevölkerungsschutz neben den notwendigen Schutzbauten auch Revitalisierungsmaßnahmen geplant und umgesetzt. In diesem Vortrag gibt Peter Hecher Einblicke aus der Praxis zur Planung und Umsetzung einiger Revitalisierungsmaßnahmen in Südtirol. Es werden Erfahrungen und soweit vorhanden Ergebnisse aus den Erfolgskontrollen vorgestellt. Abschließend widmet sich der Vortrag den Potentialen und Grenzen der Fließgewässerentwicklung. Peter Hecher, arbeitet als Biologe bei der Agentur für Bevölkerungsschutz der Autonomen Provinz Bozen seit 25 Jahren im Bereich Flussraummanagement und Gewässerentwicklung.
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Un territorio condiviso: lupi
Il ritorno della specie nei contesti rurali, tra criticità e nuove sfide Cosa determina la ricomparsa del lupo in un territorio? Quali sono le ripercussioni in termini ecologici e nei confronti delle attività pastorali? I lupi sono pericolosi per gli umani? Duccio Berzi studia lupi da tanti anni e da una prospettiva lontana dai cliché e racconta le attività svolte con il proprio gruppo di studio, sulle Alpi orientali e in Appennino. Duccio Berzi, laureato in Scienze Forestali all’Università di Firenze, attualmente coordina il progetto “Telemetria proattiva” per l’Università di Sassari sotto la guida di prof. Marco Apollonio. Berzi svolge attività di ricerca sulla fauna selvatica e collabora con molte amministrazioni pubbliche e associazioni agricole sul tema della difesa della zootecnia dagli attacchi predatori. In collaborazione con LIFEstockProtect
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Oltre l’acquario, anfibi e pesci nella medicina veterinaria
Da sempre affidata a conoscenze aneddotiche, la gestione e la medicina dei pesci e degli anfibi è stata di secondaria importanza. Grazie alle numerose scoperte in ambito scientifico invece adesso è possibile offrire le cure corrette per questi animali. La conferenza ha l’obbiettivo di far comprendere quanto sia complessa e affascinante la gestione di queste specie fra le mura domestiche. Stefano Capodanno è medico veterinario esperto in animali esotici e si occupa di medicina e chirurgia di animali domestici e selvatici. È socio fondatore del Gruppo Südtirol Exotic Vets.
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Quo vadis? Flora Tirols im Wandel
Biodiversitätskrise und Artenschwund machen auch vor Tirol nicht Halt. 64 Pflanzenarten sind bereits ausgestorben, mehr als 20 % der heimischen Arten sind gefährdet und 40 % im Rückgang. Arten der Tallagen sind besonders betroffen, ihren Verwandten in den alpinen Hochlagen geht es heute in der Regel noch deutlich besser. Das zeigt die neu erschienene “Rote Liste und Checkliste der Farn- und Blütenpflanzen Nord- und Osttirols”. Die Liste enthält in konzentrierter Form die aktuellen Kenntnisse zur Tiroler Flora und ist das Resultat intensiver jahrelanger Arbeiten eines Teams von Botaniker*innen unter der Leitung des Referenten. Dr. Konrad Pagitz ist Professor am Institut für Botanik der Universität Innsbruck.
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Le grandi eruzioni vulcaniche della storia della Terra [Privato]
Ci sono tipologie di eruzioni molto diverse e l’energia da loro liberata e gli effetti sul territorio possono essere molto vari. La conferenza ha come obiettivo di far conoscere alcune tra le più grandi eruzioni vulcaniche della storia, con particolare riguardo a quelle più recenti, e di confrontarle con l’attività e gli effetti dell’antico supervulcano di Bolzano. Corrado Morelli, geologo, è collaboratore esterno dell’Ufficio Geologia; si occupa da anni del progetto di cartografia geologica CARG durante il quale ha studiato a fondo le Vulcaniti Atesine.
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Sotto la corteccia
Una grande componente della biodiversità di una foresta è rappresentata da specie che vivono “sotto la corteccia” di alberi vecchi o deperienti, i cosiddetti “saproxilici”. Si tratta di organismi che, per almeno una parte del loro ciclo vitale, sono indissolubilmente legati al legno morto, una componente fondamentale per il funzionamento dell’ecosistema, presente in foreste naturali o non soggette a usi esclusivamente commerciali. All’interno di tale comunità biologica si annovera una grande diversità di organismi, tra cui batteri, funghi, artropodi e vertebrati, ma fra essi il gruppo dominante è rappresentato dagli insetti. Lo studio dell’entomofauna acquisisce, quindi, una notevole importanza per comprendere lo stato di salute di una foresta e per conoscerne i cambiamenti che stanno avendo luogo in risposta a perturbazioni operate dall’uomo. Ne è testimonianza il fatto che la maggior parte delle specie protette di insetti in Europa siano proprio rappresentate da coleotteri saproxilici. – – – Il Laboratorio per la tutela della biodiversità funzionale negli ecosistemi forestali del CREA si occupa dello studio e della conservazione della biodiversità delle foreste con particolare riferimento all’entomofauna. Attualmente il laboratorio è impegnato in ricerche condotte nell’ambito del National Biodiversity Future Center/Spoke 3 (PNRR) in diversi ambienti forestali del Centro Italia e con finalità a carattere ecologico e conservazionistico. Il Laboratorio collabora attivamente con la rete delle Riserve Statali del Raggruppamento Biodiversità dell’Arma dei Carabinieri. Alessandro Campanaro, primo ricercatore, zoologo, coordina il laboratorio, ha esperienza nel campo del monitoraggio della biodiversità forestale, dell’ecologia degli insetti saproxilici e della biologia della conservazione applicata ai siti Natura 2000, in reti di ricerca ecologica a lungo termine, citizen science e progettazione. Silvia Gisondi, ricercatrice, entomologa, ha esperienza in tassonomia, monitoraggio di specie protette di insetti, analisi di misure di conservazione nella Rete Natura 2000 e public engagement e citizen science. Alice Lenzi, collaboratrice tecnica di ricerca e dottoranda presso Università di Siena, entomologa, ha esperienza in tassonomia, studio di comunità, identificazione di misure di conservazione nei siti Natura 2000, comunicazione scientifica e citizen science.
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Ökosystemleistungen von Mooren
Moore sind bedeutende Kohlenstoffspeicher und spielen somit eine wichtige Rolle in Bezug auf die Klimakrise. Der Kohlenstoffgehalt der Moore entspricht ungefähr zwei Drittel des in der Atmosphäre vorkommenden Kohlenstoffs. Weiters speichern Moore große Mengen an Wasser und sind Heimat seltener Tier- und Pflanzenarten.
Harald Zechmeister ist Universitätsdozent am Department für Botanik und Biodiversitätsforschung der Universität Wien. Er forscht seit mehr als 30 Jahren über Moore und Moose und ist überdies aktiv im Moorschutz tätig.
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Orche e squali bianchi - Cosa sta davvero succedendo in Sudafrica?
Le orche sono state recentemente presentate dai media di tutto il mondo come responsabili del drammatico declino degli squali bianchi nelle acque del Sudafrica. Il relatore spiegherà quale sia la reale relazione tra le due specie e quali siano le vere cause della diminuzione degli squali bianchi.
Alessandro De Maddalena, esperto di squali, è ricercatore, ex Professore di Zoologia dei Vertebrati, conferenziere, scrittore, illustratore e fotografo.
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Alchemilla – der Frauenmantel in Südtirol
Den Frauenmantel vorzustellen wäre an sich eine überflüssige Aufgabe, würde man meinen. Jeder kennt diese Pflanze, zumindest ihre typischen Blätter, die den Morgentau einzufangen scheinen. Wer hätte aber gedacht, dass dahinter tatsächlich viele verschiedene Arten stecken, die letztlich nur Fachleute ansprechen können? Dieser Vortrag widmet sich der Vielfalt des Frauenmantels, der allein in Südtirol durch 50 Art vertreten ist. Ein vom Naturmuseum durchgeführtes Projekt der letzten Jahre erbrachte viele neue Erkenntnisse zur Verbreitung und zur Häufigkeit dieser Arten. Neben der Biologie und Ökologie des Frauenmantels werden auch einzelne Arten porträtiert.
Georg Aichner ist Mitglied des Arbeitskreises Flora von Südtirol und Experte der Gattung Alchemilla, Thomas Wilhalm Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol.
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Porphyr – begehrtes Baumaterial durch die Jahrhunderte
Große Teile des Südtiroler Etschtals liegen im Porphyrgebiet. Das vulkanische Gestein war wegen seiner Härte, Beständigkeit und leichten Gewinnung seit Jahrhunderten ein begehrter Baustoff. Häuser, Kirchen, Burgen und Schlösser, ja sogar ganze Städte wurden aus diesem Werkstein errichtet. Trotz seiner großen Bedeutung sind viele Fragen rund um die Gewinnung und Verwendung dieses Bausteins bis heute ungeklärt. Im Rahmen dieses Vortrags werden einige neue Erkenntnisse zur Geschichte des Porphyrs als Baumaterial erstmals der Öffentlichkeit präsentiert.
Armin Torggler ist wissenschaftlicher Kurator des Südtiroler Landesmuseums für Bergbau mit Schwerpunkt auf Burgenarchäologie.
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Die Sammlung von Südtiroler Getreide-Landsorten
Landsorten sind traditionelle Sorten, die durch Umweltselektion und bewusste oder unbewusste Auslese der Bäuerinnen und Bauern an einem bestimmten Standort im Laufe der Zeit entstanden sind. In Südtirol wurde in den 1990er Jahren mit der systematischen Sammlung von Landsorten begonnen. Diese Sammeltätigkeiten haben zu einer umfangreichen und für die meisten traditionell angebauten Kulturpflanzen repräsentativen Sammlung geführt. Zu den Genbanktätigkeiten zählen neben der Sammlung und Erhaltung auch die Charakterisierung des gesammelten Sortiments. Im Vortrag wird die Sammlung vorgestellt und es werden ausgewählte Ergebnisse zur Charakterisierung von Südtiroler Getreide-Landsorten besprochen.
Manuel Pramsohler leitet die Arbeitsgruppe Acker- und Kräuteranbau am Versuchszentrum Laimburg und beschäftigt sich unter anderem auch mit der Erhaltung und Beschreibung von Südtiroler Landsorten.
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Un Ambiente, molti protagonisti: lupi e ricercatori, allevatrici, cani da guardia, pecore e bovini
Dice l’allevatrice Monica “Siamo noi ad arrivare in un territorio di lupi”. Lei si è formata ed attrezzata per poter continuare il suo lavoro. Capire l’uso dell’ambiente dal punto di vista dei lupi, saper prevedere la loro espansione, aiuta anche a chi fa il mestiere di allevatore o pastore. Spesso ci si focalizza su specie selvatiche in conflitto con le attività umane, ma in realtà il quadro dell’ambiente è molto intrecciato e non esistono soluzioni facili, bisogna sapere, provare e passare le esperienze positive.
Anna Sustersic: giornalista pubblicista, laureata in Scienze Ambientali, con un master in comunicazione della scienza. Si occupa di comunicazione e divulgazione legata a temi di natura, scienza e conservazione.
Francesco Romito: vicepresidente e responsabile della comunicazione per l’Associazione Io non ho paura del lupo, lavora nel mondo della comunicazione e dell’immagine sviluppando attività e iniziative dedicate alla conservazione e alla coesistenza con i grandi predatori.
Monica Fedel: allevatrice, pascola i suoi animali in diverse malghe del Trentino, convivendo anche grazie alla sua muta di maremmani con i Grandi Predatori. Trasmette la sua passione per pascoli e montagne occupandosi anche di comunicazione nelle scuole.
Filippo Zibordi: scrittore, guida di media montagna e consulente con particolare focus sugli ambienti montani, ha lavorato per ONG ed istituzioni pubbliche in Italia e all’estero focalizzandosi sul monitoraggio, la gestione e la sensibilizzazione sulla fauna selvatica.
Filippo Favilli: naturalista, dottorato in geografia fisica, dal 2011 lavora per EURAC dove guida un gruppo di ricerca sulle interazioni tra esseri umani e fauna selvatica a tutto tondo, gestendo progetti su connettività ecologica e coesistenza.
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Ma che forma hanno le molecole?
Ormai i concetti di atomi e molecole appartengono al linguaggio comune di tutti noi. Ma ci siamo mai chiesti che forma abbiano queste minuscole componenti della natura? Gli atomi quando si combinano per formare le molecole, lo fanno organizzandosi secondo regole precise, oppure è tutto frutto del caso?
A queste e a molte altre domande cercherà di rispondere il Dr. Nart e si scoprirà, forse con sorpresa di alcuni, come molte molecole abbiano forme che ricordano oggetti della vita quotidiana.
Fabiano Nart è laureato in chimica e in fisica. Lavora come dirigente aziendale, ma si dedica per passione alla divulgazione scientifica per adulti e bambini.
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Mineralien: Einblicke in die Entstehungsgeschichte des Supervulkans von Bozen
Der Supervulkan von Bozen bildete die drittgrößte bekannte Caldera der Erdgeschichte. Eruptionen aus verschiedenen Schloten und Spalten, heiße Quellen, und Solfatare haben zur Bildung verschiedenster Mineralien geführt. Einige dieser Mineralvorkommen, wie die Teiser Kugeln sind seltener als Diamanten; die Dawsonit-Kristalle von Terlan gehören zu den schönsten der Welt! Die Silber-, Blei-, Kupfer- und Zinkerze von Nals, Terlan und Deutschnofen wurden über Jahrhunderte hinweg abgebaut. Jedes Mineral erzählt seine eigene Geschichte über die Entstehung dieses Vulkangebietes.
Volkmar Mair, Direktor des Landesamtes für Geologie und Baustoffprüfung in Bozen, hat sein Hobby zum Beruf gemacht. Seine Forschungstätigkeiten haben unser Verständnis der Geologie und Mineralogie Südtirols maßgeblich verändert.
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Umwelt-DNA im Boden und ihre Fraktionen
Neue Einblicke für ein verlässliches molekulares Biodiversitäts-Monitoring
Die Analyse von Umwelt-DNA (eDNA) birgt eine große Chance für das moderne Biodiversitäts-Monitoring, da sie es ermöglicht, die organismische Vielfalt in großem Maßstab und – vor allem für Klein- und Kleinst-Lebewesen – in noch nie dagewesener taxonomischer Detailtiefe zu bewerten. In meiner Forschung untersuche ich die Vorteile der Auftrennung von Umwelt-DNA (eDNA) in extrazelluläre (exDNA) und intrazelluläre (iDNA) Fraktionen, um detailliertere ökologische Erkenntnisse zu gewinnen. Indem die Proben gewaschen werden, werden exDNA und iDNA getrennt und anschließend extrahiert und untersucht. Dieses neue Konzept hilft, falsch-positive Nachweise bei der eDNA-Überwachung zu reduzieren und kann Hinweise zu autochthonen und allochthonen Arten sowie über die mikrobielle Aktivität in verschiedenen Habitaten geben. Im Vortrag werde ich Einblicke in meine Forschungen, aber auch Erkenntnisse zu diesem Thema aus den neuesten Publikationen vorstellen.
Magdalena Nagler, Senior Researcher & Marie-Curie Stipendiatin an der Eurac, Institut für alpine Umwelt, forscht im Bereich mikrobielle Ökologie mit Schwerpunkt Boden & anaerobe Habitate.
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Cold cases der Erdgeschichte: Tridentinosaurus antiquus
Tridentinosaurus antiquus wurde im Sommer 1931 auf der Hochebene von Piné (Trentino) gefunden. Vieles blieb ungeklärt an Italiens ältestem Reptil … bis heute. Moderne Analysemethoden geben neue Hinweise, die die Geschichte rund um den Saurier neu schreiben. Die überraschenden Erkenntnisse berichten von Norditaliens vulkanischer Vergangenheit und enthüllen, dass so mancher „Beweis“ des Opfers in die Irre führen kann.
Steffen Trümper ist Geologe an der Universität Münster und erforscht das Phänomen der Fossilwerdung.
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Birdwatching in città: biologia, etologia e principali problemi gestionali dell’avifauna
In previsione dell’apertura del primo Centro Recupero Avifauna e piccoli mammiferi selvatici nella città di Bolzano, le associazioni Sudtirol Exotic Vets e C.R.A.B. organizzano un ciclo di conferenze dedicate al riconoscimento e gestione dell’avifauna selvatica e dei piccoli mammiferi. Questa conferenza sarà dedicata alle principali specie di uccelli che convivono con i cittadini nei centri urbani e nelle immediate vicinanze.
Osvaldo Negra, zoologo del MUSE di Trento, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche in ambito naturalistico.
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Auswirkungen des Windwurfs Vaia auf die Biodiversität
Im Herbst 2018 wurden Teile der Südtiroler Wälder von einem großen Sturmereignis namens Vaia schwer getroffen. Insgesamt wurden 6.000 Hektar Wald in 86 Südtiroler Gemeinden vom orkanartigen Sturm in Mitleidenschaft gezogen. Besonders betroffen war die Umgebung des Latemars, mit zum Teil enormen wirtschaftlichen Verlusten. Doch wie reagieren Tier- und Pflanzenarten auf so ein Windereignis? Um dies herauszufinden, führten die Wissenschaftlerinnen und Forscher des Biodiversitätsmonitorings Südtirol 2020 einige Spezialuntersuchungen im Latemargebiet durch. Dabei wurden sowohl Windwurfflächen als auch intakte Waldflächen untersucht und miteinander verglichen. Erhoben wurden verschiedene Insektengruppen, darunter holzbewohnende Käferarten, welche auf Totholz angewiesen sind und somit eine besondere Bedeutung für Waldökosysteme darstellen. Das Vorkommen von Gefäßpflanzen und Moosen sowie Fledermäusen, Vögeln und Kleinsäugern wurde ebenso erhoben. Die Erhebungen zeigten, dass lichtliebende Arten, etwa Tagfalter und Heuschrecken von der Öffnung des Waldes profitieren konnten, während typische Waldarten teils zurückgingen.
Der Vortrag präsentiert die Ergebnisse der Studie und diskutiert auch die Bedeutung von natürlichen Schadereignissen für die Waldbiodiversität: Während solche Naturereignisse für uns Menschen negativ sind, bergen sie für die Natur auch viele positive Effekte.
Chiara Paniccia, Forscherin bei Eurac Research, ist Expertin für Säugetiere und beschäftigt sich mit der Auswirkung von Landnutzungsänderungen in Wäldern Gebieten. Michael Steinwandter, Forscher bei Eurac Research, ist Experte für Bodenfauna und interessiert sich besonders für die Erforschung der Bodenfauna in großen Höhenlagen. Andreas Hilpold, Senior Researcher, ist ausgebildeter Botaniker und koordiniert seit 2019 das Biodiversitätsmonitoring Südtirol an der Eurac.
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Using Specimens to Assess Insect Conservation Status
Lessons From the IUCN Red List of North American Bumblebees Dr Sheila Colla is an Associate Professor and Conservation Scientist from York University in Toronto, Canada.
She has studied the ecology and conservation status of native pollinators in North America for almost two decades. This presentation will discuss the status of pollinator declines in North America as well as the process to assess declining species using museum specimens and the IUCN Red List. She will also discuss sociocultural issues related to pollinator conservation including the conflation of honeybee livestock management with bee declines.
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Riemersioni dal Tempo Profondo:Neanderthal e Sapiens, ultime scoperte
Quinto ed ultimo appuntamento, presso il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, della Rassegna “Cafè Philosophique” con la graditissima partecipazione di Sahra Talamo, docente dell’Università di Bologna, che ci presenterà le ultime conoscenze sull’arrivo dell’Homo Sapiens e delle relazioni tra Homo Sapiens e uomo di Neanderthal in termini di coesistenza, convivenza e competizione.
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Biodiversità glaciale a rischio: quale futuro?
Il ritiro dei ghiacciai è la manifestazione più evidente del clima che cambia nelle Alpi, con effetti sulla biodiversità e sulla qualità e quantità dell’acqua. Alcune specie sono a rischio di estinzione, quelle più specializzate a vivere al freddo, in acque pulite e ben ossigenate. Tra queste la “mosca dei ghiacciai”, un moscerino capace di ibernarsi che sarà destinato a scomparire insieme ai ghiacciai e al panorama che forse saremo l’ultima generazione a vedere in alta quota.
Valeria Lencioni, Ricercatrice presso il MUSE-Museo delle Scienze di Trento. Da più di vent’anni studia gli insetti che vivono nei torrenti alpini, in Italia e all’estero (Artide e Karakorum), quali bioindicatori dei cambiamenti climatici e ambientali in atto.
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Südafrikas Nationalparks – Ein Erlebnis für Augen und Herz
Reinhard Bachmann mit eindrucksvollen Bildern ein in die Natur südafrikanischer Nationalparks, im Speziellen des Tsitsikamma-Nationalparks mit seinem tropischen Regenwald und des Kruger-Nationalparks mit seiner Fülle von frei lebenden Elefanten, Löwen, Nashörnern, Zebras, Antilopen, Giraffen und Leoparden. Weitere vorbildlich geschützte Regionen mit verschiedensten Landschafts- und Naturkostbarkeiten runden das Bild eines Landes ab, dessen Naturschätze den staatlichen Stellen bewusst und ein großes Schutzanliegen sind.
Reinhard Bachmann ist pensionierter Lehrer und Mitglied des Arbeitskreises Flora von Südtirol.
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Dal relativismo all’attivismo: un paleontologo incontra l’Antropocene
Tempo, crisi, innovazione sono temi chiave nell’analisi paleontologica così come nella comprensione della grande trasformazione in atto: l’Antropocene. A cavallo tra scienze naturali e sociali il seminario invita ad un confronto sulla necessità di sviluppare nuove narrazioni rispetto al posto dell’umanità sul pianeta Terra. Anche partendo dai fossili.
Massimo Bernardi, si occupa di ricerca e divulgazione su tematiche ambientali, museologiche e di valorizzazione del patrimonio culturale.
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Gli uccelli delle alte quote e la frammentazione del loro habitat
Le specie legate agli ambienti aperti d’alta quota sono minacciate da cambiamenti climatici e modifiche del loro habitat causate da attività antropiche. In questo quadro sfavorevole, è cruciale la capacità di spostarsi e scambiare individui tra tessere di habitat idoneo sempre più ristrette e isolate tra loro. Combinando genetica di popolazione ed ecologia del paesaggio, è possibile studiare tale capacità di movimento, le conseguenze sul flusso genico e il ruolo delle caratteristiche del paesaggio nel facilitare o ridurre la dispersione. Questo approccio è stato applicato nell’ambito di un progetto scientifico a due specie altamente rappresentative dell’avifauna alpina, lo Spioncello e il Fringuello alpino, permettendo di ottenere informazioni dettagliate sulla loro capacità di dispersione e indicazioni per la conservazione delle loro popolazioni.
Il Progetto “Connettività di popolazione in uccelli d’alta quota minacciati dai cambiamenti climatici” coinvolge il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige (Bolzano), il MUSE di Trento, Eurac Research (Bolzano) e l’Università di Oulu (Finlandia) ed è finanziato dalla Provincia autonoma di Bolzano/Alto Adige – Ripartizione Innovazione, Ricerca, Università e Musei.
Francesco Ceresa si occupa di ecologia, comportamento e conservazione dell’avifauna. Collabora con il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige e con vari gruppi di ricerca in Italia e all’estero.
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Rettili da compagnia: gestione e principali patologie
Draghi barbuti, gechi, serpenti di ogni tipo vivono nelle case degli italiani, spesso però in condizioni non adatte. Questa conferenza presenta le basi per una corretta gestione di questi animali e spiega come riconoscere i principali segni di malattia che possono colpire gli animali a sangue freddo.
Stefano Capodanno è medico veterinario esperto in animali esotici e si occupa di medicina e chirurgia di animali domestici e selvatici. È socio fondatore del Gruppo Südtirol Exotic Vets.
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Biodiversität im Spannungsfeld mit der Landnutzung
Biodiversität ist durch vielerlei Faktoren bedingt. Gerade die verschiedenen Formen der Landnutzung sind entscheidend, ob sich Biodiversität in einem Gebiet entfalten kann oder ob sie in Bedrängnis kommt. Der Vortrag vermittelt einen Überblick, welche Landnutzungsformen besonders in Südtirol in das Spannungsfeld mit der Biodiversität geraten und was die prioritären Maßnahmen wären, Biodiversität in ihrer Qualität und Integrität zu bewahren.
Thomas Wilhalm ist Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol.
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Datierung nach Sonnenfinsternissen
Finsternisse sind beeindruckende Naturereignisse. Dies macht sich die Datierung nach Sonnenfinsternissen zunutze. Im Gegensatz zu rein naturwissenschaftlichen Methoden, wie der Dendrochronologie, der C14 Methode oder des Thermolumineszenztests, die Artefakte brauchen, stützt sich diese Datierungsform auf historische Texte. Aus astronomischer Sicht müssen die nicht gleichförmige Erdrotation und die komplexe Mondbewegung berücksichtigt werden. Ferner ist zu bedenken, dass Finsternisse nur unter bestimmten Voraussetzungen auffallen. Der Bedeckungsgrad und die Sonnenhöhe spielen dabei eine bedeutende Rolle. Der Historiker hat die Glaubwürdigkeit der Quellen abzuwägen. Im Mittelalter waren es Annalisten und Chronisten der Klöster, die Finsternisse schriftlich festhielten. Es gilt hier die Abhängigkeit der Annalen zu hinterfragen und die Mobilität von Personen und Informationen zu beleuchten. Eine Reihe spannender Fragen stellen sich: Konnte man im Mittelalter Sonnenfinsternisse voraussagen? Welche Sonnenfinsternisse wurden in österreichischen Klöstern aufgezeichnet? Wie zeitnah wurden die Ereignisse festgehalten? Macht die Datierung nach Sonnenfinsternissen für die Mittelalterforschung Sinn?
Der Referent Klaus Pührer, Jahrgang 1971, begeisterte sich bereits seit frühester Kindheit für die Astronomie. 1986 begann er in der Logistikbranche zu arbeiten. Von 1998 bis 2003 studierte Pührer an der Universität Salzburg Geschichte. Seine Diplomarbeit schrieb er im Bereich der Alten Geschichte. 2007 schloss er das Promotionsstudium der Philosophie im Fach Geschichte ab. Derzeit studiert der Autor am Astrophysikalischen Institut in Wien und hält Vorträge zu den Themen Datierung und Chronologie.
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Erfassung und Schutz der Lebensräume in Südtirol
Der Vortrag gibt einen Einblick, wie die Erhebung und Bewertung von Lebensräumen in Südtirol – in Auftrag gegeben vom Amt für Natur – erfolgt. Vermittelt werden auch Grundlagen für den Schutz von Lebensräumen und der Umsetzung dieses Schutzes.
Ulrike Gamper ist Mitarbeiterin beim Amt für Natur der Provinz Bozen.
Treffen des Arbeitskreises Flora von Südtirol
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Unserer Pflanzenwelt auf der Spur – der Arbeitskreis Flora von Südtirol
Gleich nach Einrichtung des Fachbereiches Botanik am Naturmuseum Südtirol Ende der 1990er Jahre kam der Wunsch nach der Gründung eines Arbeitskreises zur Erforschung der Flora von Südtirol auf. Der Arbeitskreis sollte Menschen – Laien und Fachleute gleichermaßen – ansprechen, die sich leidenschaftlich, aber ernsthaft um die Kenntnis unserer heimischen Pflanzenwelt und um deren Erfassung bemühen. Der Vortrag gibt einen Einblick in seine Arbeitsweise und über die vielen neuen Erkenntnisse, die er in den letzten zwei Jahrzehnten zur Flora unseres Landes gewinnen konnte.
Referent: Thomas Wilhalm ist Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol
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Einblicke in die Evolution der Alpenflora
Die Alpen sind ein äußerst artenreiches Hochgebirge an der Grenze zwischen mitteleuropäischem und mediterran geprägtem Klima. Seit langer Zeit existieren teils widersprüchliche Hypothesen über die Entstehung dieser Artenvielfalt.
In diesem Vortrag gibt Peter Schönswetter anhand neuer Forschungsergebnisse einen Überblick über die verschiedenen Wege, die zur Entstehung neuer Arten führen können. Nach einer Einführung in die Geografie der Artbildung wird unter anderem die Bedeutung der Vervielfachung von Chromosomensätzen (Polyploidisierung) erläutert. Am Beispiel der auch in Südtirol vorkommenden Artengruppe des Kleinen Strahlensamens wird die Bedeutung ökologischer Differenzierung in frühen Phasen der Artbildung behandelt. Abschließend widmet sich der Vortrag dem Themenkomplex Hybridisierung, die sowohl als Motor als auch als Zerstörer von Biodiversität wirken kann.
Peter Schönswetter, Professor am Institut für Botanik der Universität Innsbruck, erforscht seit vielen Jahren die Entstehung und Diversifizierung der Alpenflora.
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Kalabriens Süden – an Italiens Stiefelspitze
Kalabrien bildet die Stiefelspitze der italienischen Halbinsel und ist an drei Seiten vom Meer umgeben. Das südlichste Gebiet dieser Region bietet beeindruckende Landschaften: von kargen Felsformationen über karstige Schluchten und schattige Wälder bis zu idyllischen Meeresbuchten. Die kulturelle Geschichte der Region ist einzigartig. Ob byzantinische Kirchen, griechische Dörfer oder normannische Kathedralen – bis heute finden wir noch Spuren der verschiedenen Kulturen, die diese Region geprägt haben.
Nils Bertol, Umweltwissenschaftler, führt die Umweltwerkstatt Neustift und leitet Wanderreisen für Vai e Via.
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Die Fischfauna von Südtirol: Veränderungen, Neuankömmlinge, Gefährdungen
Die Fischfauna ist eine wichtige Organismengruppe zur Bewertung der Gewässer gemäß Wasserrahmenrichtlinie und einzelne Arten sind auch wirtschaftlich interessant. Insgesamt wird jedoch erwartet, dass es unter den verschiedenen Fischarten aufgrund sich verändernder Lebensraumbedingungen Gewinner und Verlierer gibt. Es gibt zahlreiche Erhebungen der Fischfauna in Südtirol, eine gesamtheitliche Auswertung aller Daten und eine Beurteilung zeitlicher Veränderungen war bisher jedoch nur begrenzt möglich.
Ein Projekt des Naturmuseum Südtirol schließt diese Lücke, indem alle vorhandenen Befischungsdaten vereinheitlicht, korrekt verortet, und gesamtheitlich analysiert werden. In diesem Vortrag gibt Georg Niedrist einen Überblick über die Fischfauna von Südtirol, zeigt Verbreitungsgrenzen besonderer Fischarten auf, und veranschaulicht auch längerfristige Auswirkungen von Besatzmaßnahmen oder den Verlauf von Neozoen-Besiedelungen in Südtirols Gräben.
Georg H. Niedrist, Ingenieurbüro für Biologie und Gewässerökologie, erforscht seit vielen Jahren die Gewässer des Alpenraums.
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Biodiversität und Klimawandel
Biodiversität bedeutet die Vielfalt allen Lebens. Meist gleichgesetzt mit Artenvielfalt, umfasst sie aber auch die genetische Vielfalt und die Vielfalt an Lebensräumen und Ökosystemen. Die Frage, ob der Klimawandel die Biodiversität beeinflusst, kann mit einem Ja beantwortet werden, auch wenn in Südtirol Faktoren wie die andauernde Zerstörung von Lebensräumen durch den Menschen und die Globalisierung noch eine vergleichsweise größere Rolle spielen. Schwerpunkt des Vortrages ist der Einfluss des Klimawandels auf die Biodiversität in Südtirol.
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Vita nei nostri laghi: come scattare belle foto subacquee in acqua dolce
Nell’arco della serata il fotografo racconterà trucchi, aneddoti e curiosità sui suoi scatti subacquei più riusciti che ritraggono la grande biodiversità dei nostri laghi. Per ore si è immerso, in acqua fredda e torbida, alla ricerca degli abitanti – piante e animali – di questo mondo sommerso così poco noto a chi vive sopra l’acqua, per fotografarli.
Andrea Falcomatà è un fotografo subacqueo che da anni si dedica alla fotografia in acqua dolce. Molti dei suoi scatti sono stati premiati a concorsi internazionali ed esposti in musei in Italia e all’estero.
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Il silenzioso dramma delle cozze d’acqua dolce
Per contrastare la perdita di biodiversità, si proteggono delfini, balene, foche, tigri, gorilla, rinoceronti, uccelli, ma che fine faranno le specie meno „attraenti“ che si stanno estinguendo nel generale silenzio dei media e delle associazioni ambientaliste? Gli animali più a rischio di estinzione, sono i bivalvi („cozze“) d’acqua dolce, dei quali è per lo più ignota persino l’esistenza. Ci dobbiamo preoccupare?
Con Nicoletta Riccardi, ricercatrice del CNR ed esperta dell’ecologia delle acque dolci, e Massimo Morpurgo, biologo curatore degli acquari del museo, che si occupa di un progetto di ricerca sui bivalvi d’acqua dolce dei laghi di Monticolo e Caldaro
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Fischotter: Ökologie und Populationsdynamik in Österreich und darüber hinaus
Fischotter sind wendig und unauffällig, am ehesten zeigen ihre Kothäufchen ihre Anwesenheit an. Seit den 1990er-Jahren haben sich Fischotter in Österreich vom Norden bzw. Osten bis in die Alpen ausgebreitet. Kranz gibt eine Übersicht zur Populationsentwicklung und zu den Lebensräumen in Österreich und schaut auch über die Grenzen. Otter breiten sich dort schnell aus, wo sie ausreichend Nahrung finden, was nicht überall der Fall ist. Insbesondere in Fließgewässern der Forellenregion konkurrieren sie mit den Anglern um Fische. Dort kann ihr Einfluss auf die Fischbestände mitunter erheblich sein.
Andreas Kranz, Ingenieurbüro für Wildökologie und Naturschutz Graz, erforscht seit vielen Jahren die Fischotterpopulationen in Österreich.
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Vivere all’ombra del supervulcano
Fabio Massimo Petti parlerà anche delle più note orme fossili di rettili e anfibi vissuti alla fine del Permiano (250 milioni di anni fa) e di cui si ha testimonianza presso il famoso sito della Gola del Bletterbach. Tali orme, assieme alle piante fossili, sono state fondamentali per ricostruire l’antico ecosistema alla vigilia della più grande crisi biologica avvenuta sulla Terra, l’estinzione di massa di fine Permiano.
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Östliches Thrakien: Natur und Landschaft westlich vom Bosporus
Der Vortrag vermittelt Eindrücke von Natur und Landschaft aus dem türkischen Teil Thrakiens. Wasser, offene Landschaften und niedere Wälder zieren eine Hügellandschaft, wo immer wieder byzantinisches Gemäuer von einer einst großen Geschichte erzählt. Dazwischen liegen türkische Dörfer, wo die Zeit – zu Gunsten der Natur – stehen geblieben zu sein scheint.
Franziska Zemmer, Biologin, hat von 2004-2016 in Istanbul gelebt. Sie war dort in der Universitätslehre tätig und hat in ihrer Freizeit die Natur des Hinterlandes von Istanbul erkundet. Zurück in Südtirol, ist sie wieder aktives Mitglied des Arbeitskreises Flora von Südtirol.
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Der Alpenschneehase in Südtirol – La lepre bianca in Alto Adige
Als Eiszeitrelikt ist der Alpenschneehase besonders von fortschreitenden klimatischen Veränderungen betroffen. Unterdessen fällt es dem Europäischen Feldhasen zunehmend leichter in den subalpinen Lebensraum vorzudringen. In Gebieten, wo beide vorkommen, sind Konkurrenz um knappe Ressourcen sowie Hybridisierungen zwischen den nahverwandten Arten die Folgen.
In Zusammenarbeit mit der Veterinärmedizinischen Universität Wien versucht nun auch das Land Südtirol die Wissenslücke um den Schneehasen zu schmälern und testet ein Monitoring. So ermöglichen Losungsproben eine genetische Erfassung und geben Einblicke in die Bestandessituation. Konkurrenz- und Hybridisierungsverhältnisse zwischen beiden Hasenarten werden aufgezeigt und verdeutlichen gebietsweise große Unterschiede.
Come relitto dell’era glaciale la lepre bianca è particolarmente colpita dai progressivi cambiamenti climatici, mentre la lepre comune trova sempre più facile spostarsi nell’habitat subalpino. Le due specie sono strettamente imparentate e nelle aree in cui sono presenti entrambe, si riscontra una forte competizione per le scarse risorse e l’ibridazione tra le due specie.
In collaborazione con l’Universitá di Medicina Veterinaria di Vienna anche la Provincia di Bolzano cerca di colmare la scarsità di conoscenze sulla lepre bianca e sta operando un monitoraggio. Campioni di escrementi permettono la registrazione genetica e forniscono informazioni sulla situazione della popolazione. Nella conferenza saranno illustrati queste problematiche e le differenze riscontrate nelle diverse aree di studio.
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Vincitori e vinti in Antartide
L’Oceano Meridionale comprende ecosistemi marini ancora incontaminati e popolati da comunità composte al 99% da specie endemiche polari. Un incremento della temperatura delle acque, oltre ad accelerare la fusione dei ghiacciai, potrebbe avere un impatto negativo sulla maggioranza delle specie marine attualmente presenti. Inoltre, alcune specie aliene si stanno già affacciando negli ecosistemi marini e terrestri delle aree più soggette al riscaldamento climatico, mentre specifiche aree del continente potrebbero funzionare come rifugio ecologico, ad esempio le zone in cui gli effetti del riscaldamento terrestre si faranno sentire più tardi che altrove.
Silvia Olmastroni biologa, collabora con il Museo Nazionale dell’Antartide e l’Università di Siena, ha partecipato a diverse spedizioni del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide per effettuare ricerche sull’ecologia del pinguino di Adelia.
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Storia di un supervulcano
Le rocce vulcaniche presenti nei dintorni di Bolzano conservano al loro interno un’affascinante storia che ha portato alla loro formazione quasi 300 milioni di anni fa. Nella conferenza “Storia di un Supervulcano“ in programma martedì, 5 ottobre alle ore 18 al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, il geologo Corrado
Morelli illustra come leggere i segni delle rocce e svela la storia in essi custodita.
Morelli è un collaboratore esterno dell’Ufficio Geologia della Provincia Autonoma di Bolzano; si occupa da anni del progetto di cartografia geologica CARG durante il quale ha studiato a fondo le Vulcaniti Atesine.
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Fledermäuse und ihre Lebensgemeinschaften - I pipistrelli e le loro comunità
Seit 2019 beobachten und erfassen Fachleute die Biodiversität in Südtirol im Rahmen eines standardisierten Programms unter der Leitung von Eurac Research und in Zusammenarbeit mit dem Naturmuseum Südtirol und den Landesabteilungen Natur, Landschaft und Raumentwicklung sowie Landwirtschaft. Dabei erheben sie Bioindikator-Arten, wie zum Beispiel die Fledermäuse, und verfolgen, wie sich Veränderungen in Landnutzung und Landschaft auf die Biodiversität auswirken. Die Daten von zwei Jahren Fledermaus-Monitoring mittels Ultraschall-Detektoren stehen im Mittelpunkt des von der Plattform Biodiversität Südtirol organisierten Vortrags „Biodiversitätsmonitoring Südtirol: Fledermäuse und ihre Lebensgemeinschaften im Fokus“. Der Schwerpunkt liegt dabei auf ersten Ergebnissen zur räumlichen und höhenmäßigen Verteilung sowie auf den Lebensraumpräferenzen der Fledermaus-Arten in Südtirol.
È dal 2019 che esperte ed esperti osservano e registrano la biodiversità in Alto Adige nell’ambito di un programma standardizzato coordinato da Eurac Research in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige con le Ripartizioni provinciali Natura, paesaggio e sviluppo del territorio nonché Agricoltura. Nello specifico sono studiate specie bioindicatrici, come i chirotteri (detti anche pipistrelli), per valutare le risposte della biodiversità ai cambiamenti di uso del suolo e del paesaggio.
I dati di due anni di monitoraggio ottenuti tramite rilevatori a ultrasuoni saranno al centro della conferenza “Monitoraggio della biodiversità in Alto Adige: i chirotteri e le loro comunità in primo piano”, organizzata dalla Piattaforma Biodiversità dell’Alto Adige . La distribuzione spaziale ed altitudinale e le preferenze di tipologia di paesaggio delle diverse specie di pipistrelli sul territorio provinciale saranno in primo piano.
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Auch Insekten haben eine Darmflora
Spannende Geschichten zu Symbiose, Konkurrenz und Manipulation Mikroorgansimen sind in aller Munde, aber nicht nur dort. Haut, Nase und Darm, die Wissenschaft bringt täglich neue Erkenntnisse über deren Wichtigkeit für den Mensch. Auch Insekten, werden von einer Vielzahl von Mikroorganismen umgeben, besiedelt und beeinflusst. Dieser Vortrag gibt spannende Einblicke in das Zusammenleben von Insekten und Mikroorganismen.
Hannes Schuler, Dozent und Forscher an der Freien Universität Bozen, forscht an Insekten und widmet sich insbesondere deren Interaktion mit Mikroorganismen.
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L’innocenza della zanzara
Gli insetti sono animali poco graditi ad alcuni esseri umani, eppure esplorare il loro mondo può mostrare affascinanti sorprese, tanto è ricco di suspense e di misteriosi aneddoti. Conoscerli, significa rispettarli per ciò che rappresentano per l’intero ecosistema. Alcuni di loro sono utili, altri fastidiosi e alcuni possono diventare anche pericolosi, ma spesso la loro presenza è direttamente collegata al nostro modo di vivere e, perciò, possono divenire testimoni involontari e custodi silenziosi di preziose informazioni utili a far luce su fatti avvolti dal mistero e spesso inspiegabili.
Nella conferenza “L’innocenza della zanzara: il ruolo degli artropodi nelle indagini forensi”, in programma martedì, 1° giugno alle ore 18 al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, si scoprirà, come l’entomologia forense può affiancare la secolare esperienza della medicina legale, tanto osannata in alcune serie televisive di successo.
Con Claudio Venturelli, entomologo, che si occupa principalmente di zanzare. Lavora presso l’Azienda Unità sanitaria locale della Romagna ed è referente del gruppo di entomologia sanitaria. Appassionato divulgatore ha pubblicato numerosi libri che spaziano dal manuale al giallo.
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Poesie der Alpenblumen
Im Rahmen des Treffens des Arbeitskreises zur Flora von Südtirol.
Der Schönheit und Pracht vieler Alpenblumen kann man sich kaum entziehen. Jedem Naturfreund, der im Gebirge unterwegs ist, geht das Herz auf bei der Vielfalt von Formen und Farben. In dieser etwas anderen Präsentation wird diese Vielfalt, teils in Nahaufnahmen und begleitet von poetischen Versen, erschlossen. Dabei ist auch ihre Bedrohung ein Thema.
Edith Schneider-Fürchau, gebürtig aus Deutschland, hat viele Jahre in Südtirol gelebt und sich eingehend mit unserer Alpenflora auseinandergesetzt. Sie ist Mitglied des Arbeitskreises Flora von Südtirol.
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ALFFA: Gesamtheitliche (skalenübergreifende) Analyse der Einflussfaktoren und ihre Wirkung auf die Fischfauna im inneralpinen Raum
Im großangelegten INTERREG Italia-Österreich Projekt haben Wissenschaftler an 81 Probestellen in Süd-, Nord- und Osttirol eine Vielzahl an Faktoren, die sich auf den Fischbestand auswirken, untersucht und bewertet. Fische zeigen dabei auf, in welchem ökologischen Zustand sich ein Gewässer befindet. Ziel war es, ein gesamtheitliches Bild über die Qualität der Fischlebensräume zu erhalten und daraus wesentliche Leitlinien für ein fischfreundliches Gewässermanagement im Alpinen Raum abzuleiten.
Die Referentin Katja Schmölz ist Ökologin und Projektmitarbeiterin am Projekt ALFFA am Institut für Alpine Umwelt, Eurac Research.
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Abruzzen – Im Herzen des Apennins
Im Rahmen des Treffens des Arbeitskreises zur Flora von Südtirol.
Beeindruckende Hochebenen, schroffe Gebirge, ausgedehnte Buchenwälder und das Hügelland zwischen Adria und Apennin mit seinen malerischen Dörfern und altem Kulturland bezaubern die Besucher der Abruzzen. Beinahe ein Drittel dieser Region steht als Nationalpark oder Naturpark unter Schutz. In diesem Vortrag lernen wir Natur, Kultur und Flora der mittelitalienischen Region kennen.
Nils Bertol, Umweltwissenschaftler, führt die Umweltwerkstatt Neustift und leitet Wanderreisen für Vai e Via.
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In un battito d’ali: trasformazioni ambientali e crisi della biodiversità negli ecosistemi montani di bassa quota
Negli ultimi decenni le Alpi sono state teatro di profonde trasformazioni ambientali che hanno avuto pesanti impatti sulla biodiversità. Processi socioeconomici hanno portato all’abbandono di pratiche tradizionali, che per millenni hanno modellato il paesaggio alpino in un equilibrio con la natura, e allo sfruttamento intensivo delle risorse. Saranno presentati casi studio relativi a due degli ecosistemi più minacciati: i prati stabili e le zone umide, con esempi sull’avifauna e le libellule.
Giacomo Assandri, postdoc presso ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) è un ecologo che si occupa degli effetti dell’attività umana sulla biodiversità, in un’ottica di conservazione. I suoi principali modelli di ricerca sono uccelli e libellule.
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Reise durch Armenien
Im Rahmen des Treffens des Arbeitskreises zur Flora von Südtirol.
Armenien liegt am Übergang zwischen Kleinasien und dem Kleinen Kaukasus. Der Großteil des Landes liegt auf einem mit Steppen bedeckten Hochland und über allem thront der Ararat. Der Referent bereiste das Land im Rahmen eines Biodiversitätsworkshops. In seinem Vortrag stellt er Natur und Landschaft dar und gibt auch Einblicke in die Kultur und Geschichte dieses faszinierenden Landes.
Andreas Hilpold, Botaniker, ist Mitarbeiter an der Eurac, Bozen.
Philipp Kirschner, Zoologe, ist Mitarbeiter an der Universität Innsbruck.
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Halyomorpha halys - La cimice asiatica
In den letzten Jahrzehnten nahm die Zahl an Einschleppungen gebietsfremder, invasiver Arten stetig zu. Die aus Asien stammende Baumwanze Halyomorpha halys hat ihre Invasion in den späten 1990er Jahren begonnen und hat sich mittlerweile in vielen Ländern der Nördlichen Hemisphäre etablieren können. Am Versuchzentrum Laimburg ist sie seit ihrem Erstnachweis 2016 in Südtirol zentraler Bestandteil diverser Forschungstätigkeiten, von grundlegendem Verständnis zu ihrer Biologie bis hin zur biologischen Regulierung.
Stefanie Fischnaller beschäftigt sich mit Untersuchungen zur Biologie diverser Insekten von agronomischem Interesse für Südtirol am Versuchszentrum Laimburg.
Martina Falagiarda beschäftigt sich mit nachhaltigen Regulierungsmöglichkeiten invasiver Insekten am Versuchszentrum Laimburg.
Negli ultimi decenni, il numero di specie esotiche invasive è aumentato costantemente. La cimice asiatica, Halyomorpha halys, ha iniziato la sua invasione alla fine degli anni ’90 ed è ora presente in molti Paesi dell’emisfero settentrionale. Da quando è stata rinvenuta per la prima volta nel 2016 in Alto Adige, è diventata protagonista di diverse attività di ricerca presso il Centro di Sperimentazione Laimburg, dalla comprensione della sua biologia alla lotta biologica per mezzo di antagonisti naturali.
Stefanie Fischnaller si occupa dello studio della biologia di diverse specie di insetti di interesse agrario in Alto Adige presso il Centro di Sperimentazione Laimburg.
Martina Falagiarda si occupa delle strategie di contenimento sostenibili da adottare contro gli insetti invasivi nel Centro di Sperimentazione Laimburg.
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Botanische Dokumentation und Forschung am Naturmuseum Südtirol
Das Naturmuseum versteht sich als zentrale Dokumentationsstelle der Flora und Fauna von Südtirol. Im Bereich der Botanik ergeben sich daraus einige wichtige Schwerpunkte, die von keiner anderen Institution des Landes in dieser Bedeutung wahrgenommen werden. Unter dem Blickwinkel der wissenschaftlichen Dokumentation fallen hier folgende Tätigkeiten an: Aufbau des Landesherbariums, Koordination und Durchführung der floristischen Kartierung der Provinz Bozen, Aufbau und Betreuung der naturkundlichen Datenbank, Referenzstelle für botanisch-taxonomische und -nomenklatorische Fragen. Die Forschungsarbeit konzentriert sich hingegen auf sammlungsrelevante (z.B. Typus-Material) und taxonomisch-biogeographische Fragestellungen (z.B. Festuca).
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Dialektale Pflanzennamen in Südtirol. Forschungsprojekt: Pfrouslschtaud und Tschufferniggele
Im Rahmen des Treffens des Arbeitskreises zur Flora von Südtirol.
Die möglichst eindeutige Bezeichnung von Pflanzenarten ist nicht nur ein wissenschaftliches Anliegen. Je nach ihrer Anwendung in landwirtschaftlicher, medizinischer, gastronomischer, dekorativer oder religiös-magischer Hinsicht, tragen Pflanzen spezifische und lokal eigenständige Bezeichnungen. In einem interdisziplinären Projekt sammelt, dokumentiert und interpretiert das Naturmuseum die Vielfalt der dialektalen Pflanzennamen Südtirols. Der Vortrag gibt einen Einblick in die unterschiedlichsten mundartlichen Benennungen und versucht auch, der jeweiligen Bedeutung dieser Namen auf den Grund zu gehen.
Mit Johannes Ortner, Kulturanthropologe, Flurnamen-Beauftragter des Landes und zuständig für den linguistischen Teil des Projekts, Angelika Ruele, Botanikerin, zuständig für die botanischen Aspekte und Thomas Wilhalm, Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol und Projektleiter.
Die Artenvielfalt in Südtirol - La biodiversità in Alto Adige
Welche Tiere und Pflanzen gibt es in Südtirol? Nimmt die Zahl der Arten ab oder zu? Und wie wirken sich Landschaftsstruktur oder Düngung auf sie aus? Die Ergebnisse der ersten Phase des fünfjährigen Projekts des Biodiversitätsmonitorings werden vorgestellt.
Andreas Hilpold, Institut für Alpine Umwelt, Eurac Research, Koordinator des Biodiversitätsmontitorings Südtirol. Der Vortrag wird unterstützt von weiteren Mitgliedern des Erhebungsteams.
Su iniziativa della Provincia dell’Alto Adige, nel 2019 Eurac ha avviato il monitoraggio della biodiversità in Alto Adige, in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige e l’Assessorato alla Natura, Paesaggio e Sviluppo Territoriale della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige.
Andreas Hilpold, Istituto per l’Ambiente Alpino, Eurac Research, coordinatore del Monitoraggio della biodiversità in Alto Adige. La presentazione è supportata da altri membri del team del sondaggio.
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Nationalpark Mercantour – Trekking um den Monte Bego
Im Rahmen des Treffens des Arbeitskreises zur Flora von Südtirol.
Rund um den Monte Bego im südöstlichsten Teil des Nationalparks Mercantour ist die Blumenwelt sehr vielfältig und täglich laufen uns Steinböcke und Gämsen über den Weg. Wir treffen tausende Felsgravuren, die bis zu 6.000 Jahre alt sind, genießen schöne Ausblicke auf die Gipfel der Seealpen und kommen an idyllischen Bergseen vorbei.
Nils Bertol, Biologe, führt die Umweltwerkstatt Neustift und leitet Wanderreisen für Vai e Via.
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La nicchia ecologica 2.0: movimenti e costrizioni degli animali nell’Antropocene
Gli animali si distribuiscono non casualmente nello spazio, ma per acquisire risorse e attuare interazioni con altri individui o altre specie. Questo ‘realizza’ la propria nicchia ecologica, o l’insieme delle condizioni chimico-fisiche che ne consentono la sopravvivenza, in un contesto Ecosistemico. L’Antropocene vede una specie prevalente su tutte le altre per impatto e modifica di queste relazioni: l’uomo. Come reagiscono le altre specie animali? Quali sono gli adattamenti e, invece, gli ostacoli insormontabili che creiamo? La ricerca sui mammiferi nelle Alpi viene posta in un contesto ecosistemico e globale.
Francesca Cagnacci (PhD in Biologia Evoluzionistica all’Università di Siena) è ecologa comportamentale e della conservazione (studio del movimento animale e dell’effetto del cambiamento globale su di esso) e la leader della Linea di Ricerca in Ecologia e Conservazione del Movimento (FEM). Ha applicato in modo pioneristico tecnologie all’avanguardia e metodologie analitiche per lo studio della fauna.
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I Rettili Triassici delle Dolomiti
Nel Triassico nell’area dolomitica si estendeva un mare poco profondo con clima subtropicale con atolli ed isolotti. In questo ambiente ospitava una ricca fauna a Vertebrati, di cui abbondavano i Rettili soprattutto marini, ma anche terrestri che danno un ricco il quadro della diversità di forme ed adattamenti. Fra i rettili triassici delle Dolomiti ci sono inoltre esemplari unici di grande interesse scientifico, come ad esempio Megachirella, considerato l’antenato delle Lucertole ed un esemplare di Eusaurosphargis, di recente scoperta, che è conosciuto tramite pochissimi ritrovamenti. Silvio
Claudio Renesto, paleontologo, insegna all’Università dell’Insubria (Varese). La sua attività scientifica riguarda i rettili fossili mesozoici, in particolare del Triassico Medio e Superiore dell’Italia Settentrionale. Ha scoperto diversi nuovi generi e specie fra cui Megachirella.
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Die Pflanzenwelt Nordkaliforniens
Im Rahmen des Treffens des Arbeitskreises zur Flora von Südtirol.
Kalifornien ist das florenreichste Land der USA mit einer ganz eigenständigen Flora. Die Flora im Norden des Landes unterscheidet sich dabei ziemlich stark von jener im Süden. Der Vortrag spannt einen Bogen zwischen den markantesten Lebensräumen dieses Gebietes, von der Pazifikküste über die Redwood-Wälder bis hin zu den kaum erschlossenen Wilderness-Gebieten der Klamath Mountains.
Thomas Wilhalm ist Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol.
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La ricerca ornitologica al Museo di Scienze Naturali
Verranno illustrati i risultati dei recenti studi sull’ecologia e lo stato di conservazione dell‘avifauna nidificante in Alto Adige, con particolare attenzione a cosa ci indicano in termini di tutela degli habitat e di metodi di monitoraggio.
Francesco Ceresa si occupa di ecologia, comportamento e conservazione dell’avifauna. Si è laureato in Scienze della Natura presso l’Università degli Studi di Pavia e ha svolto il dottorato a Valencia (Spagna). Collabora con il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige e con vari gruppi di ricerca in Italia e all’estero.
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Rettili dell’Alto Adige
Molte persone sono intimorite o addirittura disgustate da rettili. Oggigiorno però questi animali hanno più che mai bisogno del nostro aiuto: per la salvaguardia della biodiversità c’è bisogno di una nuova mentalità consapevole e responsabile. È importante trattare i nostri ambienti con rispetto e creare nicchie ecologiche adeguate a questi animali. Una serata informativa dedicata ai rettili dell’Alto Adige, contro i pregiudizi e per richiamare l’interesse su questi animali ed incoraggiare le persone ad adoperarsi per la loro protezione.
Ivan Plasinger, Presidente dell’Associazione Erpetologica Altoatesina Herpeton
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Muffe e alimenti: AMICI o NEMICI?
Cosa sono i miceti e che ruolo hanno nel campo alimentare? Sono utili e buoni o sono dannosi e nocivi? Quanti e quali tipi di muffe e lieviti possiamo trovare negli alimenti? Quali condizioni ne favoriscono la crescita? Come possiamo evitare la proliferazione di questi microrganismi? Un incontro per conoscere un po’ più da vicino l’affascinante mondo dei miceti e scoprire in quali casi giocano un ruolo positivo e in quali invece possono rappresentare un vero e proprio problema.
Elisa Poznanski, biologa, è responsabile di sezione per la microbiologia degli alimenti presso il Laboratorio biologico dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima a Laives.
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Il lupo in Alto Adige, situazione attuale, monitoraggio e sfide per il futuro
Il lupo è ormai presente in Alto Adige da 10 anni e la sua presenza si fa sentire sotto ogni punto di vista. Era il 2010 quando la specie si è affacciata per la prima volta in Alto Adige dopo più di 114 anni (Val di Funes 1896). A che punto è la sua situazione verso la ricolonizzazione dei territori alpini? Come si monitora questa specie? Come possono contribuire interessati e appassionati al monitoraggio? E quali dati si possono ottenere dal monitoraggio e dallo studio comportamentale di questa specie? Cercheremo di affrontare queste tematiche in una piacevole chiacchierata con l’intento di soddisfare interessi e le curiosità.
Davide Righetti è Tecnico Faunistico-Ambientale, specializzato in mammiferi selvatici, collabora nel monitoraggio di lupi ed orsi presso l’Ufficio Caccia e pesca della Provincia autonoma di Bolzano ed altre amministrazioni.
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Der Mond im Wohnzimmer
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Was ist dran am Mondkalender?
Nebst den Gezeiten, werden unserem Mond viele weitere Einflüsse zugesagt. So soll der Mond nicht nur für schlaflose Nächte und mehr Geburten sorgen, sondern auch das Haarwachstum, chirurgische Eingriffe und die Qualität von geschlagenem Holz beeinflussen. Doch was ist Mythos, was Wahrheit? Dieser Vortrag bringt (Mond)Licht ins Dunkel.
David Gruber ist Astrophysiker und Direktor des Naturmuseum Südtirol. In seiner Freizeit beschäftigt er sich mit diversen Behauptungen der Sternen- und Planetendeuter und prüft diese kritisch.
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