Il 12 aprile al Museo di Scienze Naturali in occasione di un colloquio organizzato dalla Piattaforma Biodiversità dell’Alto Adige si parlerà di uccelli di alta quota e di come siano minacciati dai cambiamenti climatici e dalla distruzione del loro habitat.
Le specie di uccelli legate agli ambienti aperti d’alta quota sono minacciate da cambiamenti climatici e dalla distruzione del loro habitat. In questo quadro sfavorevole, è cruciale la loro capacità di spostarsi e scambiare individui tra tessere di habitat idoneo sempre più ristrette e isolate tra loro. Combinando genetica di popolazione ed ecologia del paesaggio, è possibile studiare tale capacità di movimento, le conseguenze sul flusso genico e il ruolo delle caratteristiche del paesaggio nel facilitare o ridurre la dispersione.
Questo approccio è stato applicato nell’ambito del progetto scientifico “Connettività di popolazione in uccelli d’alta quota minacciati dai cambiamenti climatici” a due specie altamente rappresentative dell’avifauna alpina, lo Spioncello e il Fringuello alpino, permettendo di ottenere informazioni dettagliate sulla loro capacità di dispersione e indicazioni per la conservazione delle loro popolazioni. Il progetto coinvolge il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, il MUSE di Trento, Eurac Research e l’Università di Oulu (Finlandia) ed è finanziato dalla Ripartizione Innovazione, Ricerca, Università e Musei della Provincia autonoma di Bolzano/Alto Adige.
In occasione del colloquio “Gli uccelli delle alte quote e la frammentazione del loro habitat: un campanello d’allarme dalla genomica del paesaggio” in programma mercoledì, 12 aprile alle ore 18 al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige parlerà di questo tema Francesco Ceresa, che si occupa di ecologia, comportamento e conservazione dell’avifauna. Collabora con il Museo di Scienze Naturali e con vari gruppi di ricerca in Italia e all’estero.
L’ingresso è libero, consigliata la prenotazione online sul sito del museo.
Info: tel. 0471 412964.