I funghi sono organismi filamentosi capaci di svilupparsi su una sorprendente varietà di materiali. Essi danneggiano gli oggetti museali creando macchie bianche o colorate sulla superficie dei materiali. Nei musei e nelle collezioni di oggetti d’arte e cultura, sono particolarmente a rischio gli oggetti realizzati in materiali organici poiché costituiscono una fonte di nutrimento per questi funghi.
Questo progetto si occupa delle strategie per combattere l’infestazione fungina nei fossili vegetali del Museo di Storia Naturale. Nonostante la diffusa presenza di muffe nei musei e nelle collezioni, non esistono pubblicazioni specifiche sull’infestazione fungina nei fossili. Tuttavia, l’infestazione fungina può avere conseguenze gravi, che vanno dai danni meccanici alla degradazione biochimica e a danni estetici. Sono particolarmente a rischio i materiali porosi.
Nel 2019, presso il Museo di Storia Naturale, è stata rilevata la presenza di muffe durante un campionamento di materiali organici provenienti da fossili vegetali. Questo ha portato alla creazione del progetto di ricerca MycoPB, finalizzato allo sviluppo di metodi per il riconoscimento e il controllo dell’infestazione fungina nei fossili vegetali. Il progetto si pone l’obiettivo di rispondere a domande cruciali, tra cui: quali tipi di rocce e condizioni di fossilizzazione sono più suscettibili all’infestazione fungina? Come reagiscono le rocce e i fossili vegetali ai metodi tradizionali di controllo dell’infestazione fungina? Le diverse metodologie di trattamento influenzano fisicamente e geo-chimicamente i fossili vegetali? I fossili infestati da muffe possono ancora essere utilizzati per analisi scientifiche?
Il progetto di ricerca MycoPB è condotto da esperti nei campi della paleobotanica, della ricerca sui funghi e della microbiologia. L’obiettivo è sviluppare un metodo per riconoscere e controllare l’infestazione fungina nei fossili vegetali, contribuendo così in modo significativo alla protezione del patrimonio culturale. Il progetto ha una durata di 14 mesi ed è finanziato dal Fondo per la Ricerca del Museo di Storia Naturale.