Il campione di roccia lunare, raccolto e portato sulla Terra nel 1971 durante la missione Apollo 15 ed esposto nella mostra “Pazzi per la Luna” al Museo di Scienze Naturali di Bolzano, il 22 febbraio dovrà essere restituito allo Johnson Space Center della NASA di Houston (USA).
Rimasero sbalorditi gli agenti della sicurezza dell’aeroporto di Houston, quando il 24 luglio scorso scansionarono la valigia di David Gruber. “All’inizio non riuscivano a credere a cosa stavano vedendo, ma alla fine mi hanno chiesto, se potevano fargli una foto,” racconta l’astronomo e direttore del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige. All’interno della valigia infatti c’era niente po’ po’ di meno che un pezzettino di luna del peso di 93 grammi, prelevato dagli astronauti David Scott e James Irwin nel 1971 nell’ambito della missione Apollo 15 nei pressi del modulo lunare e portato sulla Terra. David Gruber, dopo un lungo lavoro preliminare e un faticoso iter burocratico, ha potuto portarlo a Bolzano per la mostra “Pazzi per la Luna” al Museo di Scienze Naturali.
Il campione di roccia ha un’età di circa 3,9 miliardi di anni, porta la sigla “15015,78“ ed è senza dubbio la protagonista della mostra sulla luna. Mister 15015,78 però ha i giorni contati a Bolzano: Il 22 febbraio infatti dev’essere riconsegnato a Houston, il prestito era stato concesso solo per sette mesi.
Sono in totale 382 i chilogrammi di roccia lunare portati sulla Terra dagli astronauti delle sei missioni lunari Apollo. Il materiale è in possesso esclusivo della Nasa, l’agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale e della ricerca aerospaziale degli Stati Uniti d’America, e non è acquistabile. La maggior parte di esso si trova in un settore di massima sicurezza dello Johnson Space Center di Houston.
La mostra “Pazzi per la Luna” presenta “l’habitat” luna: spiega cosa serve per riuscire a sopravvivere in quell’ambiente e come è stato possibile, cinquant’anni fa, organizzare il primo allunaggio con equipaggio. Oltre alla roccia lunare sono esposti tanti altri oggetti di quell’epoca, mai presentati in Alto Adige, come ad esempio una tuta spaziale di Buzz Aldrin – il secondo essere umano sulla luna – realizzata dalla stessa ditta che la costruì allora, un modello funzionante dell’Apollo Guidance Computer e alimenti originali per astronauti, portati nelle missioni. Inoltre si possono vedere i diari originali del bolzanino Max Valier, un pioniere dei viaggi spaziali, il cui 125esimo compleanno verrà festeggiato al museo il 9 febbraio.
“Pazzi per la luna” è aperta fino al 2 giugno 2020 ogni giorno, tranne il lunedì, dalle ore 10 alle 18.