All‘ombra del supervulcano: prolungata la mostra al museo

Tema: Novità
18. Gennaio

Una delle più grandi eruzioni vulcaniche della storia è stata innescata dal supervulcano di Bolzano, che si estendeva da Merano a Trento alla fine dell’era Paleozoica ed è stato attivo più volte per un periodo di 12 milioni di anni. La mostra “All’ombra del supervulcano” ne presenta aspetto, caratteristiche e influenze sull’habitat circostante. Visibile fino a settembre al Museo di Scienze Naturali.

280 milioni di anni fa: l’area dell’attuale Alto Adige, in quello che allora era l’unico grande continente della Pangea, si trovava ai tropici, vicino all’equatore. Quando Eurasia ed Africa si separarono nel corso di milioni di anni, tra i due nuovi continenti si sviluppò un oceano (nel quale si formarono le successive dolomie attraverso la formazione di scogliere e depositi calcarei) e il vulcanismo, con la risalita del magma dal mantello terrestre alla superficie.

 

Uno di questi vulcani – che causò uno degli eventi vulcanici più significativi della storia, con una delle più grandi eruzioni – si sviluppò nell’area tra Merano e Trento: il cosiddetto supervulcano di Bolzano raggiungeva un diametro di circa 70 km ed era costituito da almeno due cavità a forma d’imbuto (caldere); le sue tracce sono ancora visibili a nord della città, in Val di Non e nella Valsugana settentrionale. Si trattava di piccoli vulcani isolati con enormi camere magmatiche sotto la superficie terrestre, paragonabili a laghi di lava sotterranei. Non appena la crosta terrestre sopra la camera si apriva, esplodeva un’eruzione. Come conseguenza di queste eruzioni l’intera area tra Merano e Trento venne ricoperta da una massa lavica spessa fino a mille metri e, contemporaneamente, la camera magmatica ormai vuota collassò e si formò la caldera. L’attività del supervulcano è iniziata circa 286 milioni di anni fa e si è protratta per oltre 12 milioni di anni; le singole eruzioni vulcaniche non erano continue, ma potevano anche essere distanziate di centinaia di migliaia di anni. In queste fasi, tra un’eruzione e l’altra, si è insediata la vita.

 

Tracce di questa vita vengono presentate dal Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige con l’ausilio di fossili, modelli animali in 3D a grandezza reale, repliche degli habitat dell’epoca e una simulazione del supervulcano nella mostra “All’ombra del supervulcano”, visibile fino al 22 settembre (al piano terra del museo tutti i giorni tranne il lunedì, dalle ore 10 alle 18). Gli oggetti esposti sono di proprietà del Museo di Scienze Naturali, del MUSE di Trento e dell’Università di Pavia.

 

La mostra si basa sul progetto di ricerca “La vita ai tempi di un supervulcano” del Museo di Scienze Naturali, in cui ricercatrici e ricercatori esaminano gli strati di roccia tra le singole eruzioni con le piante e gli animali fossili che vi si sono conservati. Hanno curato la mostra le due collaboratrici del museo, Evelyn Kustatscher e Margit Schweigkofler.

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