Pfrouslschtaud und Tschuferniggele

Tema: Museo
16. Gennaio

I nomi nel dialetto sudtirolese di oltre 500 specie vegetali dell’Alto Adige raccolti per la prima volta in un unico volume. Un’opera di riferimento per chi ama la botanica, ma anche la lingua e il dialetto. Verrà presentata al Museo di Scienze Naturali il 18 gennaio.

Pluetschwitzer, Pfnåtscha, Prunelln, Huanzlgros, Muattergottespatschlen, G’schamigen Kattele, Kapinockn, Tuen e Schobou: sono solo alcuni dei nomi di piante nel dialetto sudtirolese, raccolti nella nuova pubblicazione in lingua tedesca del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige “Pfrouslschtaud und Tschuferniggele. Die Mundartlichen Pflanzennamen Südtirols” (Folio Editore). A realizzare l’opera sono stati Johannes Ortner, Angelika Ruele e Thomas Wilhalm, che hanno intervistato 100 persone, analizzato innumerevoli indicazioni della popolazione e la relativa letteratura specializzata prestando particolare attenzione alla corretta assegnazione dei nomi dialettali alle singole specie di piante e alla correzione dei nomi errati o ambigui presenti in letteratura. Descritte in dettaglio inoltre 70 specie con un numero particolarmente elevato di nomi dialettali.

 

La pubblicazione sarà presentata giovedì, 18 gennaio alle ore 10 presso il Museo di Scienze Naturali. Saranno presenti la direttrice dell’Azienda Musei provinciali, Angelika Fleckinger, il direttore del Museo di Scienze Naturali, David Gruber, Hermann Gummerer di Folio Editore, i due autori Thomas Wilhalm e Johannes Ortner nonché l’autrice Angelika Ruele.

Gli autori e l’autrice

 

Johannes Ortner, nato a Merano nel 1973, ha partecipato al progetto del Museo di Scienze Naturali di raccolta dei toponimi in Alto Adige e da allora è stato contagiato dal virus dei nomi. Nel frattempo ha lavorato come supervisore di parchi naturali e insegnante. Numerose pubblicazioni, conferenze e programmi radiofonici e televisivi sulla toponomastica e la storia locale.

 

Angelika Ruele, nata a Bolzano nel 1992. Particolarmente interessata alle neofite, cioè a piante introdotte dall’uomo in aree in cui non sono presenti in modo naturale, ha svolto un lavoro di mappatura e sensibilizzazione su questo tema. Attualmente si occupa di piante medicinali e aromatiche presso il Centro di ricerca Laimburg.

 

Thomas Wilhalm, nato nel 1965 a Silandro, conservatore di botanica presso il Museo di Scienze Naturali, dove si occupa della documentazione della flora dell’Alto Adige. È lui la fonte di idee per il lavoro di questo libro, che combina la sua competenza professionale in botanica con la sua passione per i dialetti e i nomi.

 

Info: Folio Editore, Adele Brunner, tel. 0471 971323, brunner@folioverlag.com

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