Von Achnanthidium bis Zygnema – die Vielfalt der Algenwelt Südtirols
Der Vortrag vermittelt einen Einblick in die faszinierende Welt der Algen, den meisten von uns unbekannte und wenig beachtete Lebewesen. Dabei wird ein Bogen gespannt von der Systematik, der Organisationsstruktur und dem Vorkommen von Algen bis hin zu den Algen als Bioindikatoren (mit besonderem Augenmerk auf Kieselalgen, Phytoplankton, Fadenalgen und Makrophyten) und dem Nutzen von Algen. Renate Alber ist Biologin und arbeitet seit fast 30 Jahren am Biologischen Landeslabor im Bereich Limnologie. Dort befasst sie sich mit der Erhebung des ökologischen Zustands der Südtiroler Gewässer.
La sfida della coesistenza con lupo e orso sulle Alpi
Il ritorno dell’orso, del lupo e, in prospettiva, della lince sulle Alpi, è oggetto di intensi dibattiti: discussioni che spesso si basano su una percezione emotiva distante dalla biologia ed ecologia delle specie. La conferenza sarà uno spunto per conoscere più a fondo e in modo “laico” i grandi carnivori presenti sulle Alpi, analizzando i problemi che essi pongono alla vita rurale e cercando soluzioni per una possibile coesistenza. Filippo Zibordi è un esperto in conservazione della fauna alpina, divulgatore e formatore in campo ambientale, è laureato in Scienze Naturali.
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La Flora del Parco Nazionale Val Grande (VB) - Piemont
ll Parco Nazionale Val Grande (PNVG), istituito nel 1992, tutela circa 15,000 ettari di impervie vallate. Nonostante le esplorazioni botaniche condotte in passato, incrementate con l’istituzione dell’area protetta, un completo inventario della flora vascolare del Parco non era disponibile fino a pochi anni fa. Il relatore ha contribuito a rilevare e documentare la flora di quest’area nel modo più completo possibile e secondo gli standard moderni. Attualmente, la flora del PNVG è costituita da 1,276 taxa: di questi 1,158 sono nativi e 118 alloctoni; 86 sono specie protette. La conferenza offre una panoramica approfondita della flora di questo parco nazionale alpino occidentale. Roberto Dellavedova è docente per la cattedra di Scienze Matematiche presso il Centro Provinciale Istruzione Adulti, sede del Verbano Cusio Ossola (VCO). Membro della Società di Scienze Naturali del VCO, si occupa di cartografia floristica nel territorio dell’alto Piemonte. Autore di pubblicazioni divulgative e contributi scientifici. Dal gennaio 2024 partecipa al progetto Monitoraggio della Biodiversità in Alto Adige presso l’Istituto per l’Ambiente Alpino di Eurac Research.
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MIRIADE: la microscopica moltitudine dei collemboli
I collemboli, invertebrati colorati lunghi spesso meno di 1 millimetro, popolano suolo, piante, ma anche spiagge e ghiacciai. Atleti in miniatura, possono saltare, disidratarsi e congelarsi, e sono indicatori della qualità ambientale e dei cambiamenti climatici. Attraverso fotografie super ingrandite, come con un microscopio, sarà possibile visitare un mondo incredibile e bellissimo, alieno e apparentemente lontanissimo, senza nemmeno spostarsi. Marco Colombo è naturalista e fotografo. Si occupa di divulgazione scientifica, è consulente della trasmissione GEO di Rai3, autore di numerosi libri e articoli.
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Squali del Mediterraneo
Sono state registrate 51 specie di squali nel Mare Mediterraneo. Il relatore illustrerà le principali caratteristiche morfologiche, biologiche ed etologiche di ognuna, per poi parlare dei problemi legati alla conservazione di qeusti animali nell’area in esame. Alessandro De Maddalena, esperto di squali, è ricercatore, ex Professore di Zoologia dei Vertebrati, conferenziere, scrittore, illustratore e fotografo.
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Gartenbau in Südtirol: wie können wir uns auf die Zukunft vorbereiten?
Der Gartenbau ist in Südtirol sehr klein strukturiert und breit gestreut. Er reicht u.a. von öffentlichen Grünflächen über Privatgärten bis hin zu Pflanzenproduktionsbetrieben und Landschaftsgärtnereien. Aufgabe des im Jahr 2020 neu gegründeten Fachbereichs „Gartenbau“ ist die Vernetzung, Beratung und Anwendung von Forschungsergebnissen. Die Funktion von Grünflächen (ökologisch, sozial, ästhetisch, städtebaulich und kulturell) soll verbessert und nachhaltig gesichert werden. Die Beratung richtet sich an Private und öffentliche Einrichtungen vor allem im Bereich Pflanzenverwendung, Bauwerksbegrünung, Extensivierung und Nachhaltigkeit von Grünflächen. Helga Salchegger ist Landschaftsarchitektin und arbeitete in mehreren Arbeitsgruppen auf regionaler und europäischer Ebene. Seit 2020 arbeitet sie am Versuchszentrum Laimburg, wo sie Leiterin des Fachbereichs Gartenbau ist. Sie begleitet u.a. Gemeinden auf dem Weg zur ökologischen Funktionsfähigkeit.
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Gli alberi rimodellano i paesaggi italiani
Che ruolo hanno gli alberi nell’influenzare il modo in cui gli esseri umani rimodellano i paesaggi italiani? Come possiamo sintonizzarci con la vita di esseri così longevi e come può questo pensiero aiutarci ad affrontare gli effetti del cambiamento climatico? La piantagione di alberi, il pascolo e gli incendi sono alcuni dei modi in cui in passato le persone in Italia hanno modellato paesaggi più resilienti. Queste pratiche potrebbero offrirci una via verso futuri più sostenibili. Andrew Mathews è professore ordinario al Dipartimento di Antropologia all’Università della California, Santa Cruz. Da svariati anni studia le relazioni tra abitanti e boschi in Messico ed in Italia, con un focus sull’impatto dei cambiamenti climatici, lavorando con dati statistici di lungo termine, siano di disboscamenti, incendi boschivi o patologie degli alberi. Particolarmente importante per la sua ricerca è la collaborazione con ecologi e tecnici della modellazione ambientale, e con persone delle culture indigene, come nello stato di Oaxaca, Mexico. L’antropologo si appoggia alla storiografia forestale, mette in relazione le politiche ambientali che riguardano il cambiamento climatico e gli approcci politici-amministrativi verso la geologia e gli ambienti naturali. Recentemente si occupa di società, incendi boschivi e le modifiche del paesaggio in Italia e in California. Tra le sue pubblicazioni più note: Instituting Nature, (MIT Press, 2011), Trees Are Shape Shifters: How Cultivation, Climate Change, and Disaster Create Landscapes, Yale, 2022. Questa conferenza è organizzata insieme alla Facoltà di Arte e Design, Libera Università di Bolzano e l’Associazione Antropologica Alto Adige
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Diversität und Ökosystemleistungen von Moosen: Pioniere der Vegetation und Hüter der Biodiversität
Moose sind Sporenpflanzen und waren die ersten Pflanzen, die vor über 400 Millionen Jahren das Festland eroberten. Sie verfolgen völlig andere Lebensstrategien als Blütenpflanzen und verfügen über eine Vielzahl von Mechanismen, die es ihnen ermöglichen, auch unwirtliche Lebensräume zu besiedeln. Mit Ausnahme des Meeres kommen Moose in allen Lebensräumen vor. Sie sind ein wichtiger Bestandteil eines gesunden Ökosystems. Unter anderem haben sie die Fähigkeit, große Mengen Wasser zu speichern und langsam wieder an die Umgebung abzugeben. Dadurch erhöhen sie die Luftfeuchtigkeit, was gerade in Zeiten zunehmender Erwärmung eine wichtige Ökosystemdienstleistung ist. Als Pioniere ermöglichen sie anderen Organismen die Ansiedlung. Moospolster und Moosrasen sind ein artenreicher Mikrokosmos, der seine Vielfalt meist erst unter dem Mikroskop offenbart. Moose regulieren auch den Nährstoffhaushalt eines Ökosystems und beeinflussen die Keimung von Gefäßpflanzen. Sie können am Boden, auf Bäumen, Felsen und Mauern wachsen und erhöhen die Biodiversität von Lebensräumen. Der Schutz von Moosen ist daher aus vielen Gründen wichtig. Neben internationalen Gesetzen, die nur wenige Arten betreffen, ist vor allem der Lebensraumschutz für Moose sehr effektiv. Univ.-Doz. Mag. Dr. Harald Zechmeister forscht und lehrt am Department für Botanik und Biodiversitätsforschung der Universität Wien. Er beschäftigt sich seit mehr als 40 Jahren mit Moosen, von der Floristik über die Bioindikation bis hin zu Fragen des Schutzes von Moosen.
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Finanziare la conservazione della natura
Dalle sovvenzioni europee ai crediti di biodiversità, un viaggio nel mondo dei finanziamenti pubblici e privati. Conservare la natura ha un costo. In Europa, e anche in Alto Adige, siamo abituati a pensare che i finanziamenti per queste attività debbano provenire da fonti pubbliche. Se questo è in parte vero, esistono molte altre fonti che spesso sono poco conosciute e inesplorate. Questo colloquium ci porterà a scoprire, oltre al programma LIFE, esempi di programmi filantropici, l’uso dei crediti di carbonio e di biodiversità per stimolare gli investimenti privati e anche la conservazione da parte dei proprietari stessi dei territori da proteggere. In conclusione, si cercherà di capire se questi metodi possano essere interessanti e applicabili in realtà come la nostra, situata nel cuore delle Alpi. Angelo Salsi è nato a Bolzano e dopo la laurea in agraria ho partecipato alla creazione del primo servizio agro-meteorologico in Emilia-Romagna. Nel 1994 inizia la sua avventura come funzionario della Commissione Europea durata quasi 30 anni. Segue la nascita della Rete Natura 2000 e lo sviluppo del programma LIFE per il finanziamento di progetti ambientali. Nel 2022 termina la sua carriera come capo dipartimento responsabile dei programmi LIFE e EMFAF. Da allora non ha smesso di lavorare per la salvaguardia dell’ambiente in Europa e nel resto del mondo sia come consulente che come professore universitario. Una passione dura a morire!
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Wildes Indonesien – Auf den Spuren von Alfred R. Wallace
Diese naturkundliche Reise führt uns durch die vielfältige Kultur- und Naturlandschaft von Bali mit ihren Vulkanen und Reisterrassen. Von den Gewürzinseln des Togian-Archipels geht es weiter in die Berge und Regenwälder von Sulawesi, der drittgrößten aller Sunda-Inseln. Sie beherbergt eine außergewöhnliche Anzahl an Endemiten, die einst auch Alfred Russel Wallace tief beeindruckte. Norbert Dejori, Biologe und Oberschullehrer, ist leidenschaftlicher Fotograph mit einem besonderen Blick für vielfältige Landschaften und Besonderheiten der Natur. Dabei kommt auch der Mensch und sein Wirken nicht zu kurz.
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Lo studio della biodiversità micologica in Alto Adige
I funghi, affascinanti organismi del regno Fungi, occupano un ruolo cruciale negli ecosistemi terrestri. Essi fungono da decompositori, trasformando la materia organica morta in sostanze nutrienti vitali per la vita delle piante. Inoltre, molti funghi stabiliscono simbiosi benefiche con le radici delle piante, contribuendo alla loro salute e alla biodiversità dell’ambiente circostante. Dopo una breve introduzione della funzione ed importanza ecologica dei funghi, verrà presentato il lavoro che ormai da quasi 50 anni il Gruppo micologico di Bolzano dell’Associazione Micologica Bresadola sta facendo nella ricerca e nello studio della distribuzione dei macromiceti della nostra provincia. Verranno inoltre presentati i principali habitat naturali del territorio altoatesino con le specie fungine più rappresentative. Claudio Rossi: Insegnate presso IPC di Brunico ed insegnate comandato presso l’intendenza scolastica in lingua italiana per l‘ Educazione Ambientale. Responsabile scientifico del Gruppo micologico AMB di Bolzano, membro del direttivo dell’Associazione Europea dei Cortinarius (JEC), membro della Società micologica austriaca e tedesca. Da molti anni collabora come formatore dei micologi presso l’azienda sanitaria provinciale. Ho iniziato a studiare i funghi nel 1976 entrando a far parte del Comitato scientifico Nazionale dell’Associazione Micologica Bresadola nel1978.
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C’era una volta il rettile più antico d‘Italia
Il Tridentinosaurus antiquus e‘ considerato uno dei rettili fossil piu antichi d’Italia. Nonostante la sua importanza paleontologica, la storia di questo esemplare rimane per lo più sconosciuta. Grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia un nuovo studio ha rivelato un incredibile verità sulla preservazione di questo enigmatico rettile. Valentina Rossi é una paleontologa specializzata nello studio della preservazione molecolare dei fossili di animali e piante eccezionalmente
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Anche i fisici sbagliano – Errori e orrori nella letteratura scientifica
Sbagliare è umano, e gli scienziati non sono certo differenti. Quello che c’è di diverso è il modo in cui comunicano e discutono tra loro i risultati delle loro ricerche, che è una parte del lavoro scientifico quasi altrettanto importante della ricerca vera e propria. Attraverso errori legittimi, sviste clamorose, qualche brutta figura (e almeno una storica arrabbiatura) impareremo a conoscere come funziona il sistema della “letteratura scientifica”. Stefano Bagnasco, fisico, è dirigente presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Torino. Si occupa di sistemi di calcolo per l’analisi dei dati degli esperimenti di fisica delle particelle e delle onde gravitazionali. È socio e divulgatore CICAP.
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La biodiversità fluviale nello spazio e nel tempo
Le acque dolci, come fiumi e laghi, coprono circa il 2% della superficie terrestre, ma ospitano il 10% delle specie conosciute e circa un terzo di tutti i vertebrati. Offrono servizi essenziali per l’umanità ed anche per questo fiumi e laghi sono tra gli ecosistemi maggiormente minacciati dalle attività umane. La gestione sostenibile delle risorse idriche è fondamentale per garantire la conservazione della biodiversità. A livello Europeo, le direttive di tutela ambientale si propongono di ripristinare lo stato ecologico dei fiumi attraverso attività di monitoraggio e conservazione. Ciononostante, gran parte degli ecosistemi fluviali rimane in uno stato alterato e spesso gli indicatori ecologici che dovrebbero guidare le scelte gestionali non sono in grado di identificare la natura e l’origine dell’alterazione stessa. Parte del problema è legato alla difficile quantificazione della biodiversità ed i suoi cambiamenti. Tale difficoltà è particolarmente acuta negli ecosistemi fluviali per via della loro forte dinamicità nello spazio e nel tempo. Partendo dalla sua esperienza di ricerca, Stefano Larsen mostrerà come gli ambienti acquatici e terrestri siano strettamente legati, e come l’ecosistema fiume ‘continui’ oltre le sue sponde. Discuterà inoltre come la recente ripresa della biodiversità nei fiumi Europei possa nascondere importanti cambiamenti nella composizione delle specie. Stefano Larsen è ricercatore in ecologia quantitativa presso la Fondazione Edmund Mach dal 2019. Nella sua attività di ricerca, maturata tra Gran Bretagna, Germania ed Italia, Stefano indaga come processi naturali ed antropici influenzano la biodiversità degli ecosistemi acquatici con particolare attenzione ai fiumi e alle zone riparie.
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Flora von Südtirol - Zusammensetzung und Herkunft der Arten
Die Blütenpflanzen-Flora Südtirol ist artenreich. Zu dieser Vielfalt tragen die geographische Lage Südtirols, das Relief und die Vielfalt an Gesteinen bei. Wie setzt sich diese Flora aber zusammen und woher stammen die Arten ursprünglich? Dieser Frage geht der Vortrag nach. Thomas Wilhalm ist Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol
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Dal riconoscimento emotivo all’empatia: le basi della cognizione sociale
La cognizione sociale è un dominio cognitivo complesso, che comprende l’insieme dei processi finalizzati a interpretare le intenzioni e i comportamenti altrui, adattando il nostro di conseguenza. In questo incontro scopriremo le principali componenti della cognizione sociale e le loro basi neurali secondo le evidenze più recenti nella ricerca. Alessandra Dodich è ricercatrice presso il Centro Interdipartimentale Mente/Cervello dell’Università di Trento.
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Der Biber ist wieder da, Hurra!?
Lebensraum- und Konfliktpotenzial, aktuelle Entwicklungen und Management Einst in Mitteleuropa weit verbreitet, dann bis auf kleine Reliktpopulationen ausgerottet, kehrt der Biber (Castor fiber) nun in die europäischen Flusslandschaften und auch nach Südtirol zurück. Seit dem ersten Nachweis eines Bibers im Sextner Stausee im Jahre 2020, haben sich einzelne Individuen in der kleinen Drau etabliert. Grund genug, um sich möglichst früh Gedanken über das Management dieser konfliktgeladenen Art zu machen. Der Biber birgt aber nicht nur erhebliches Konfliktpotential, sondern ist als Ökosystemingenieur und Schirmart eine ganzheitliche Bereicherung für Gewässer- und Landökosysteme. Davide Righetti führt das Thema ein, spricht über das Vorkommen an der Grenze zu Osttirol und gibt Einblicke in aktuelle Ergebnisse des Monitorings. Dominik Trenkwalder zeigt die Lebensraumverfügbarkeit und das Konfliktpotential der Art in Südtirol und Tirol auf, welche er im Rahmen seiner Diplomarbeit im Detail erforscht hat. In der abschließenden Diskussion stehen die Referenten für Fragen aus dem Publikum zur Verfügung. Dominik Trenkwalder, Ökologe und Forstwirt im Amt für Wildtiermanagement der Autonomen Provinz Bozen, untersuchte in seiner Masterarbeit die Lebensraumverfügbarkeit und das Konfliktpotential für den Biber in Südtirol. Davide Righetti, erfahrener Wildbiologe im Amt für Wildtiermanagement der Autonomen Provinz Bozen, beschäftigt sich seit Jahren mit konfliktreichen Arten.
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Crimini verso ambiente ed animali selvatici in Italia
Ha difeso i falchi pecchiaioli in Aspromonte, i pettirosso nelle valli lombarde e tante altre specie protette in Italia e in Regione, il comandante dei Carabinieri Forestali Isidor Furlan, oggi Generale in riserva, racconta del suo lavoro durato 50 anni contro bracconaggio e sopraffazione dialogando con il zoologo Renato Semenzato. Isidoro Furlan, Generale in riserva, come Comandante dei Carabinieri Forestali è stato attivo contro il bracconaggio, contro illeciti verso il patrimonio ambientale e truffe nel settore agroalimentare. Renato Semenzato è zoologo e lavora come consulente e docente di ecologia ed etologia.
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Inmitten der Pampa - floristisch-agronomische Reise durch das Umland von Buenos Aires (Argentinien)
Der Vortrag vermittelt einen Einblick in die vielfältige Flora verschiedener Ökosysteme der Provinz Buenos Aires (Argentinien). Ein besonderes Augenmerk gilt dabei den naturnahen und natürlichen Grasländern, die einen starken Kontrast zu den monotonen, intensiv bewirtschafteten Ackerlandschaften darstellen. Diese beweideten Grasländer zählen zu den artenreichsten Lebensräumen im Gebiet und entfalten gerade bei den Süßgräsern ihre höchste Vielfalt. Neben den botanisch-agronomischen Aspekten setzt sich der Vortrag auch damit auseinander, wie die allgemeine politische Lage direkten Einfluss auf die einheimische Biodiversität hat und zukünftig noch haben wird. Alois Fundneider ist Botaniker und derzeit an der Laimburg in der Arbeitsgruppe Grünlandwirtschaft tätig. Er beschäftigt sich hauptsächlich mit der Auswirkung der organischen Düngung auf verschiedene ökologische (botanische Zusammensetzung) und agronomische (Ertrag, Qualität) Parameter. Im Rahmen seiner Doktorarbeit versucht er die komplexen Vorgänge der Einwanderung neuer Arten unter verschiedenen Bewirtschaftungsweisen zu verstehen und zu untersuchen.
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Ameisen: Verhalten – Klimawandel – Hybridisierung
Ameisen – die meisten denken dabei an die kleinen Krabbeltiere, die aus der Küche vertrieben werden sollen. Viele wissen allerdings nicht, dass Ameisen einen wichtigen Beitrag für unser Ökosystem leisten, zum Beispiel die Samenverbreitung, Bestäubung oder das Umwühlen des Bodens. Mit 14.000 verschiedenen Arten sind Ameisen fast überall auf der Welt zu finden, dabei gilt jedoch: Ameise ist nicht gleich Ameise. Viele Arten unterscheiden sich in ihrem Verhalten, Habitat und wie angepasst sie gegenüber dem Klimawandel sind. In diesem Vortrag wird Patrick Krapf neueste Forschungsergebnisse von zwei Ameisengruppen präsentieren, alpinen Ameisen der Tetramorium caespitum Gruppe und Waldameisen der Formica rufa Gruppe. Dabei wird er zuerst über das aggressive und friedliche Verhalten von alpinen Ameisen sprechen, die unter anderem auch in Südtirol vorkommen. Im Anschluss wird er auf den Einfluss des Habitats und des Klimawandels eingehen. Der abschließende Teil des Vortrags konzentriert sich auf die Frage, ob Hybridisierung in Waldameisen, also die Verpaarung zweier unterschiedliche Arten, einen selektiven Vorteil im Klimawandel verschaffen kann. Patrick Krapf ist Postdoktorand an der Universität Helsinki und Gastwissenschaftler an der Universität Amsterdam. Er erforscht den Einfluss des Klimawandels auf Waldameisen in Finnland und Europa. Speziell untersucht er, ob Hybridisierung in Waldameisen einen Vorteil in im Klimawandel verschaffen kann.
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Alla ricerca della terra piatta, dagli albori ad oggi
Fino a quando l’uomo ha diffusamente creduto che la Terra fosse piatta? I dotti di Salamanca pensavano davvero che Colombo sarebbe caduto nel vuoto? Ma, soprattutto, perché ancora oggi si parla di „terrapiattismo“? Esistono davvero persone convinte che il nostro pianeta non sia un geoide? Un viaggio attraverso la percezione dell’ambiente che ci circonda e di come le credenze che ci sembrano più assurde siano più comprensibili di quanto sembri. Rodolfo Rolando è specialista in marketing e comunicazione. Si occupa di igiene digitale e diffusione di bufale e ha scritto numerosi articoli su credenze e falsi miti per QueryOnline, la testata online del CICAP, di cui è membro del direttivo.
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Birdwatching in città - Parte 2: biologia, etologia e principali problemi gestionali dell’avifauna
In previsione dell’apertura del primo Centro Recupero Avifauna e piccoli mammiferi selvatici nella città di Bolzano, le associazioni Sudtirol Exotic Vets e C.R.A.B. organizzano un ciclo di conferenze dedicate al riconoscimento e gestione dell’avifauna selvatica e dei piccoli mammiferi. Questa conferenza sarà dedicata alle principali specie di uccelli che convivono con i cittadini nei centri urbani e nelle immediate vicinanze. Osvaldo Negra, zoologo del MUSE di Trento, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche in ambito naturalistico.
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Die Vielfalt der Gesteine in Südtirol
Die Verschiedenheit der Gesteine in Südtirol ist riesig und ihre Anwendung als Bau- und Werkstein hat ein großartiges kulturelles Erbe geschaffen. Welche Gesteinstypen gibt es in Südtirol und wie beeinflusst ihre Entstehungsgeschichte die Verwendungsmöglichkeiten? Im Rahmen des Vortrages erwarten uns interessante Einblicke in diese spannende Welt. Der Geologe Ulrich Obojes arbeitet im Amt für Geologie und Baustoffprüfung als Direktor des Landeslabors für Erden und Steine. Er erforscht seit Jahren die Südtiroler Gesteine und deren Besonderheiten.
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Biodiversität liegt in der Luft: Die Beziehung zwischen Pollenflug und Vegetation im alpinen Raum
Pollen in der Luft sind Segen und Fluch zugleich: Als “pflanzliches Sperma” dienen sie der sexuellen Fortpflanzung der Pflanzen, Allergikern machen sie das Leben schwer. Ist das auch im alpinen Bereich der Fall? Der Vortrag erörtert den Pollenflug und seine Beziehung zur alpinen Vegetation am Beispiel des Cevedale. Referentin: Franziska Zemmer, Biologin, arbeitet als Pollen-Expertin im Research and Innovation Centre der Fondazione Edmund Mach in San Michele all‘ Adige (TN). Sie ist Mitglied des Arbeitskreises Flora von Südtirol.
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Heimische Biodiversität: Wie und warum sie sich verändert hat
Südtirols Landschaft hat sich in den vergangenen Jahrzehnten massiv verändert, nicht zum Vorteil der heimischen Biodiversität. Der Vortrag von Erich Tasser gibt einen Überblick über die Landschaftsveränderungen der letzten Jahrzehnte, deren treibenden Kräfte und den resultierenden Folgen auf ausgewählte Artengruppen. Basierend auf konkreten Forschungsarbeiten aus Südtirol und den angrenzenden Regionen wird ein Bogen von der ökosystemaren bis zur genetischen Vielfalt, von limnischen zu terrestrischen, von floristischen zu faunistischen Artengruppen gespannt. Erich Tasser, Mitarbeiter am Institut für Alpine Umwelt am Eurac Research, erforscht seit 30 Jahren die sozio-ökologischen Entwicklungen in Südtirol und deren Folgen auf die Ökosysteme.
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La corretta gestione dei pappagalli, dalla medicina preventiva all’etologia
I pappagalli appartengono all’ordine Psittaciformi che comprende quasi 400 specie diverse. Considerare il “pappagallo” come un unico animale, trattando una Cocorita e una grande Ara allo stesso modo, risulta totalmente errato. In questa conferenza parleremo delle linee guida per gestire al meglio questi uccelli, sia dal punto di vista medico sanitario che dal punto di vista etologico. Federica Ardizzone è medico veterinario, esperta in medicina degli animali esotici, in particolare in medicina aviare, e allevatrice di pappagalli fin dall’infanzia.
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Gräser – Einblicke in eine wenig beachtete Pflanzenfamilie
Gräser (Poaceae) sind eine Pflanzenfamilie, die nahezu jedes Stück Land unserer Erde besiedelt. Gräser prägen Lebensräume wie Wiesen und Weiden und sie dominieren ganze Landschaften und Ökosysteme wie im Falle von Steppen und Savannen. Sie spielen aber auch wirtschaftlich eine enorme Rolle, stellen sie doch einen Großteil der menschlichen Nahrungsmittel und bieten nachhaltiges, weil nachwachsendes Baumaterial. Dennoch werden Gräser vielfach übersehen. Das liegt wohl daran, dass sie – anders als viele andere Blütenpflanzen – keine auffallenden Blumen bilden und daher weniger attraktiv erscheinen. Dieser Vortrag gibt einen Einblick in die faszinierende Welt einer allgegenwärtigen, aber wenig beachteten Pflanzenfamilie. Thomas Wilhalm ist Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol
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Revitalisierung der Fließgewässer in Südtirol – Einblicke aus der Praxis
So wie im gesamten Alpenbogen wurden die Flüsse und Bäche auch in Südtirol zum Schutz vor den Naturgefahren Hochwasser und Murereignisse im Zuge der Kultivierung der Landschaft stark verändert. Flüsse und Bäche wurden großräumig begradigt, flusstypische Strukturen und vitale Auenlandschaften vielfach auf Restflächen reduziert. Um den damit verbunden Biodiversitäts-Verlust zu bremsen und wo möglich wieder Schritt für Schritt aufzubauen, werden von der Agentur für Bevölkerungsschutz neben den notwendigen Schutzbauten auch Revitalisierungsmaßnahmen geplant und umgesetzt. In diesem Vortrag gibt Peter Hecher Einblicke aus der Praxis zur Planung und Umsetzung einiger Revitalisierungsmaßnahmen in Südtirol. Es werden Erfahrungen und soweit vorhanden Ergebnisse aus den Erfolgskontrollen vorgestellt. Abschließend widmet sich der Vortrag den Potentialen und Grenzen der Fließgewässerentwicklung. Peter Hecher, arbeitet als Biologe bei der Agentur für Bevölkerungsschutz der Autonomen Provinz Bozen seit 25 Jahren im Bereich Flussraummanagement und Gewässerentwicklung.
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Un territorio condiviso: lupi
Cosa determina la ricomparsa del lupo in un territorio? Quali sono le ripercussioni in termini ecologici e nei confronti delle attività pastorali? I lupi sono pericolosi per gli umani? Duccio Berzi studia lupi da tanti anni e da una prospettiva lontana dai cliché e racconta le attività svolte con il proprio gruppo di studio, sulle Alpi orientali e in Appennino. Duccio Berzi, laureato in Scienze Forestali all’Università di Firenze, attualmente coordina il progetto “Telemetria proattiva” per l’Università di Sassari sotto la guida di prof. Marco Apollonio. Berzi svolge attività di ricerca sulla fauna selvatica e collabora con molte amministrazioni pubbliche e associazioni agricole sul tema della difesa della zootecnia dagli attacchi predatori. In collaborazione con LIFEstockProtect
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Oltre l’acquario, anfibi e pesci nella medicina veterinaria
Da sempre affidata a conoscenze aneddotiche, la gestione e la medicina dei pesci e degli anfibi è stata di secondaria importanza. Grazie alle numerose scoperte in ambito scientifico invece adesso è possibile offrire le cure corrette per questi animali. La conferenza ha l’obbiettivo di far comprendere quanto sia complessa e affascinante la gestione di queste specie fra le mura domestiche. Stefano Capodanno è medico veterinario esperto in animali esotici e si occupa di medicina e chirurgia di animali domestici e selvatici. È socio fondatore del Gruppo Südtirol Exotic Vets.
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Quo vadis? Flora Tirols im Wandel
Biodiversitätskrise und Artenschwund machen auch vor Tirol nicht Halt. 64 Pflanzenarten sind bereits ausgestorben, mehr als 20 % der heimischen Arten sind gefährdet und 40 % im Rückgang. Arten der Tallagen sind besonders betroffen, ihren Verwandten in den alpinen Hochlagen geht es heute in der Regel noch deutlich besser. Das zeigt die neu erschienene „Rote Liste und Checkliste der Farn- und Blütenpflanzen Nord- und Osttirols“. Die Liste enthält in konzentrierter Form die aktuellen Kenntnisse zur Tiroler Flora und ist das Resultat intensiver jahrelanger Arbeiten eines Teams von Botaniker*innen unter der Leitung des Referenten. Dr. Konrad Pagitz ist Professor am Institut für Botanik der Universität Innsbruck.
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Sotto la corteccia
Una grande componente della biodiversità di una foresta è rappresentata da specie che vivono “sotto la corteccia” di alberi vecchi o deperienti, i cosiddetti “saproxilici”. Si tratta di organismi che, per almeno una parte del loro ciclo vitale, sono indissolubilmente legati al legno morto, una componente fondamentale per il funzionamento dell’ecosistema, presente in foreste naturali o non soggette a usi esclusivamente commerciali. All’interno di tale comunità biologica si annovera una grande diversità di organismi, tra cui batteri, funghi, artropodi e vertebrati, ma fra essi il gruppo dominante è rappresentato dagli insetti. Lo studio dell’entomofauna acquisisce, quindi, una notevole importanza per comprendere lo stato di salute di una foresta e per conoscerne i cambiamenti che stanno avendo luogo in risposta a perturbazioni operate dall’uomo. Ne è testimonianza il fatto che la maggior parte delle specie protette di insetti in Europa siano proprio rappresentate da coleotteri saproxilici.
Il Laboratorio per la tutela della biodiversità funzionale negli ecosistemi forestali del CREA si occupa dello studio e della conservazione della biodiversità delle foreste con particolare riferimento all’entomofauna. Attualmente il laboratorio è impegnato in ricerche condotte nell’ambito del National Biodiversity Future Center/Spoke 3 (PNRR) in diversi ambienti forestali del Centro Italia e con finalità a carattere ecologico e conservazionistico. Il Laboratorio collabora attivamente con la rete delle Riserve Statali del Raggruppamento Biodiversità dell’Arma dei Carabinieri. Alessandro Campanaro, primo ricercatore, zoologo, coordina il laboratorio, ha esperienza nel campo del monitoraggio della biodiversità forestale, dell’ecologia degli insetti saproxilici e della biologia della conservazione applicata ai siti Natura 2000, in reti di ricerca ecologica a lungo termine, citizen science e progettazione. Silvia Gisondi, ricercatrice, entomologa, ha esperienza in tassonomia, monitoraggio di specie protette di insetti, analisi di misure di conservazione nella Rete Natura 2000 e public engagement e citizen science. Alice Lenzi, collaboratrice tecnica di ricerca e dottoranda presso Università di Siena, entomologa, ha esperienza in tassonomia, studio di comunità, identificazione di misure di conservazione nei siti Natura 2000, comunicazione scientifica e citizen science.
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Ökosystemleistungen von Mooren
Moore sind bedeutende Kohlenstoffspeicher und spielen somit eine wichtige Rolle in Bezug auf die Klimakrise. Der Kohlenstoffgehalt der Moore entspricht ungefähr zwei Drittel des in der Atmosphäre vorkommenden Kohlenstoffs. Weiters speichern Moore große Mengen an Wasser und sind Heimat seltener Tier- und Pflanzenarten.
Harald Zechmeister ist Universitätsdozent am Department für Botanik und Biodiversitätsforschung der Universität Wien. Er forscht seit mehr als 30 Jahren über Moore und Moose und ist überdies aktiv im Moorschutz tätig.
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Orche e squali bianchi - Cosa sta davvero succedendo in Sudafrica?
Le orche sono state recentemente presentate dai media di tutto il mondo come responsabili del drammatico declino degli squali bianchi nelle acque del Sudafrica. Il relatore spiegherà quale sia la reale relazione tra le due specie e quali siano le vere cause della diminuzione degli squali bianchi.
Alessandro De Maddalena, esperto di squali, è ricercatore, ex Professore di Zoologia dei Vertebrati, conferenziere, scrittore, illustratore e fotografo.
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Alchemilla – der Frauenmantel in Südtirol
Den Frauenmantel vorzustellen wäre an sich eine überflüssige Aufgabe, würde man meinen. Jeder kennt diese Pflanze, zumindest ihre typischen Blätter, die den Morgentau einzufangen scheinen. Wer hätte aber gedacht, dass dahinter tatsächlich viele verschiedene Arten stecken, die letztlich nur Fachleute ansprechen können? Dieser Vortrag widmet sich der Vielfalt des Frauenmantels, der allein in Südtirol durch 50 Art vertreten ist. Ein vom Naturmuseum durchgeführtes Projekt der letzten Jahre erbrachte viele neue Erkenntnisse zur Verbreitung und zur Häufigkeit dieser Arten. Neben der Biologie und Ökologie des Frauenmantels werden auch einzelne Arten porträtiert.
Georg Aichner ist Mitglied des Arbeitskreises Flora von Südtirol und Experte der Gattung Alchemilla, Thomas Wilhalm Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol.
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Porphyr – begehrtes Baumaterial durch die Jahrhunderte
Große Teile des Südtiroler Etschtals liegen im Porphyrgebiet. Das vulkanische Gestein war wegen seiner Härte, Beständigkeit und leichten Gewinnung seit Jahrhunderten ein begehrter Baustoff. Häuser, Kirchen, Burgen und Schlösser, ja sogar ganze Städte wurden aus diesem Werkstein errichtet. Trotz seiner großen Bedeutung sind viele Fragen rund um die Gewinnung und Verwendung dieses Bausteins bis heute ungeklärt. Im Rahmen dieses Vortrags werden einige neue Erkenntnisse zur Geschichte des Porphyrs als Baumaterial erstmals der Öffentlichkeit präsentiert.
Armin Torggler ist wissenschaftlicher Kurator des Südtiroler Landesmuseums für Bergbau mit Schwerpunkt auf Burgenarchäologie.
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Die Sammlung von Südtiroler Getreide-Landsorten
Landsorten sind traditionelle Sorten, die durch Umweltselektion und bewusste oder unbewusste Auslese der Bäuerinnen und Bauern an einem bestimmten Standort im Laufe der Zeit entstanden sind. In Südtirol wurde in den 1990er Jahren mit der systematischen Sammlung von Landsorten begonnen. Diese Sammeltätigkeiten haben zu einer umfangreichen und für die meisten traditionell angebauten Kulturpflanzen repräsentativen Sammlung geführt. Zu den Genbanktätigkeiten zählen neben der Sammlung und Erhaltung auch die Charakterisierung des gesammelten Sortiments. Im Vortrag wird die Sammlung vorgestellt und es werden ausgewählte Ergebnisse zur Charakterisierung von Südtiroler Getreide-Landsorten besprochen.
Manuel Pramsohler leitet die Arbeitsgruppe Acker- und Kräuteranbau am Versuchszentrum Laimburg und beschäftigt sich unter anderem auch mit der Erhaltung und Beschreibung von Südtiroler Landsorten.
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Un Ambiente, molti protagonisti: lupi e ricercatori, allevatrici, cani da guardia, pecore e bovini
Dice l’allevatrice Monica “Siamo noi ad arrivare in un territorio di lupi”. Lei si è formata ed attrezzata per poter continuare il suo lavoro. Capire l’uso dell’ambiente dal punto di vista dei lupi, saper prevedere la loro espansione, aiuta anche a chi fa il mestiere di allevatore o pastore. Spesso ci si focalizza su specie selvatiche in conflitto con le attività umane, ma in realtà il quadro dell’ambiente è molto intrecciato e non esistono soluzioni facili, bisogna sapere, provare e passare le esperienze positive.
Anna Sustersic: giornalista pubblicista, laureata in Scienze Ambientali, con un master in comunicazione della scienza. Si occupa di comunicazione e divulgazione legata a temi di natura, scienza e conservazione.
Francesco Romito: vicepresidente e responsabile della comunicazione per l’Associazione Io non ho paura del lupo, lavora nel mondo della comunicazione e dell’immagine sviluppando attività e iniziative dedicate alla conservazione e alla coesistenza con i grandi predatori.
Monica Fedel: allevatrice, pascola i suoi animali in diverse malghe del Trentino, convivendo anche grazie alla sua muta di maremmani con i Grandi Predatori. Trasmette la sua passione per pascoli e montagne occupandosi anche di comunicazione nelle scuole.
Filippo Zibordi: scrittore, guida di media montagna e consulente con particolare focus sugli ambienti montani, ha lavorato per ONG ed istituzioni pubbliche in Italia e all’estero focalizzandosi sul monitoraggio, la gestione e la sensibilizzazione sulla fauna selvatica.
Filippo Favilli: naturalista, dottorato in geografia fisica, dal 2011 lavora per EURAC dove guida un gruppo di ricerca sulle interazioni tra esseri umani e fauna selvatica a tutto tondo, gestendo progetti su connettività ecologica e coesistenza.
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Ma che forma hanno le molecole?
Ormai i concetti di atomi e molecole appartengono al linguaggio comune di tutti noi. Ma ci siamo mai chiesti che forma abbiano queste minuscole componenti della natura? Gli atomi quando si combinano per formare le molecole, lo fanno organizzandosi secondo regole precise, oppure è tutto frutto del caso?
A queste e a molte altre domande cercherà di rispondere il Dr. Nart e si scoprirà, forse con sorpresa di alcuni, come molte molecole abbiano forme che ricordano oggetti della vita quotidiana.
Fabiano Nart è laureato in chimica e in fisica. Lavora come dirigente aziendale, ma si dedica per passione alla divulgazione scientifica per adulti e bambini.
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Mineralien: Einblicke in die Entstehungsgeschichte des Supervulkans von Bozen
Der Supervulkan von Bozen bildete die drittgrößte bekannte Caldera der Erdgeschichte. Eruptionen aus verschiedenen Schloten und Spalten, heiße Quellen, und Solfatare haben zur Bildung verschiedenster Mineralien geführt. Einige dieser Mineralvorkommen, wie die Teiser Kugeln sind seltener als Diamanten; die Dawsonit-Kristalle von Terlan gehören zu den schönsten der Welt! Die Silber-, Blei-, Kupfer- und Zinkerze von Nals, Terlan und Deutschnofen wurden über Jahrhunderte hinweg abgebaut. Jedes Mineral erzählt seine eigene Geschichte über die Entstehung dieses Vulkangebietes.
Volkmar Mair, Direktor des Landesamtes für Geologie und Baustoffprüfung in Bozen, hat sein Hobby zum Beruf gemacht. Seine Forschungstätigkeiten haben unser Verständnis der Geologie und Mineralogie Südtirols maßgeblich verändert.
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Umwelt-DNA im Boden und ihre Fraktionen
Neue Einblicke für ein verlässliches molekulares Biodiversitäts-Monitoring
Die Analyse von Umwelt-DNA (eDNA) birgt eine große Chance für das moderne Biodiversitäts-Monitoring, da sie es ermöglicht, die organismische Vielfalt in großem Maßstab und – vor allem für Klein- und Kleinst-Lebewesen – in noch nie dagewesener taxonomischer Detailtiefe zu bewerten. In meiner Forschung untersuche ich die Vorteile der Auftrennung von Umwelt-DNA (eDNA) in extrazelluläre (exDNA) und intrazelluläre (iDNA) Fraktionen, um detailliertere ökologische Erkenntnisse zu gewinnen. Indem die Proben gewaschen werden, werden exDNA und iDNA getrennt und anschließend extrahiert und untersucht. Dieses neue Konzept hilft, falsch-positive Nachweise bei der eDNA-Überwachung zu reduzieren und kann Hinweise zu autochthonen und allochthonen Arten sowie über die mikrobielle Aktivität in verschiedenen Habitaten geben. Im Vortrag werde ich Einblicke in meine Forschungen, aber auch Erkenntnisse zu diesem Thema aus den neuesten Publikationen vorstellen.
Magdalena Nagler, Senior Researcher & Marie-Curie Stipendiatin an der Eurac, Institut für alpine Umwelt, forscht im Bereich mikrobielle Ökologie mit Schwerpunkt Boden & anaerobe Habitate.
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Cold cases der Erdgeschichte: Tridentinosaurus antiquus
Tridentinosaurus antiquus wurde im Sommer 1931 auf der Hochebene von Piné (Trentino) gefunden. Vieles blieb ungeklärt an Italiens ältestem Reptil … bis heute. Moderne Analysemethoden geben neue Hinweise, die die Geschichte rund um den Saurier neu schreiben. Die überraschenden Erkenntnisse berichten von Norditaliens vulkanischer Vergangenheit und enthüllen, dass so mancher „Beweis“ des Opfers in die Irre führen kann.
Steffen Trümper ist Geologe an der Universität Münster und erforscht das Phänomen der Fossilwerdung.
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Birdwatching in città: biologia, etologia e principali problemi gestionali dell’avifauna
In previsione dell’apertura del primo Centro Recupero Avifauna e piccoli mammiferi selvatici nella città di Bolzano, le associazioni Sudtirol Exotic Vets e C.R.A.B. organizzano un ciclo di conferenze dedicate al riconoscimento e gestione dell’avifauna selvatica e dei piccoli mammiferi. Questa conferenza sarà dedicata alle principali specie di uccelli che convivono con i cittadini nei centri urbani e nelle immediate vicinanze.
Osvaldo Negra, zoologo del MUSE di Trento, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche in ambito naturalistico.
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Auswirkungen des Windwurfs Vaia auf die Biodiversität
Im Herbst 2018 wurden Teile der Südtiroler Wälder von einem großen Sturmereignis namens Vaia schwer getroffen. Insgesamt wurden 6.000 Hektar Wald in 86 Südtiroler Gemeinden vom orkanartigen Sturm in Mitleidenschaft gezogen. Besonders betroffen war die Umgebung des Latemars, mit zum Teil enormen wirtschaftlichen Verlusten. Doch wie reagieren Tier- und Pflanzenarten auf so ein Windereignis? Um dies herauszufinden, führten die Wissenschaftlerinnen und Forscher des Biodiversitätsmonitorings Südtirol 2020 einige Spezialuntersuchungen im Latemargebiet durch. Dabei wurden sowohl Windwurfflächen als auch intakte Waldflächen untersucht und miteinander verglichen. Erhoben wurden verschiedene Insektengruppen, darunter holzbewohnende Käferarten, welche auf Totholz angewiesen sind und somit eine besondere Bedeutung für Waldökosysteme darstellen. Das Vorkommen von Gefäßpflanzen und Moosen sowie Fledermäusen, Vögeln und Kleinsäugern wurde ebenso erhoben. Die Erhebungen zeigten, dass lichtliebende Arten, etwa Tagfalter und Heuschrecken von der Öffnung des Waldes profitieren konnten, während typische Waldarten teils zurückgingen.
Der Vortrag präsentiert die Ergebnisse der Studie und diskutiert auch die Bedeutung von natürlichen Schadereignissen für die Waldbiodiversität: Während solche Naturereignisse für uns Menschen negativ sind, bergen sie für die Natur auch viele positive Effekte.
Chiara Paniccia, Forscherin bei Eurac Research, ist Expertin für Säugetiere und beschäftigt sich mit der Auswirkung von Landnutzungsänderungen in Wäldern Gebieten. Michael Steinwandter, Forscher bei Eurac Research, ist Experte für Bodenfauna und interessiert sich besonders für die Erforschung der Bodenfauna in großen Höhenlagen. Andreas Hilpold, Senior Researcher, ist ausgebildeter Botaniker und koordiniert seit 2019 das Biodiversitätsmonitoring Südtirol an der Eurac.
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Using Specimens to Assess Insect Conservation Status
Lessons From the IUCN Red List of North American Bumblebees Dr Sheila Colla is an Associate Professor and Conservation Scientist from York University in Toronto, Canada.
She has studied the ecology and conservation status of native pollinators in North America for almost two decades. This presentation will discuss the status of pollinator declines in North America as well as the process to assess declining species using museum specimens and the IUCN Red List. She will also discuss sociocultural issues related to pollinator conservation including the conflation of honeybee livestock management with bee declines.
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Riemersioni dal Tempo Profondo:Neanderthal e Sapiens, ultime scoperte
Quinto ed ultimo appuntamento, presso il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, della Rassegna „Cafè Philosophique“ con la graditissima partecipazione di Sahra Talamo, docente dell’Università di Bologna, che ci presenterà le ultime conoscenze sull’arrivo dell’Homo Sapiens e delle relazioni tra Homo Sapiens e uomo di Neanderthal in termini di coesistenza, convivenza e competizione.
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Biodiversità glaciale a rischio: quale futuro?
Il ritiro dei ghiacciai è la manifestazione più evidente del clima che cambia nelle Alpi, con effetti sulla biodiversità e sulla qualità e quantità dell’acqua. Alcune specie sono a rischio di estinzione, quelle più specializzate a vivere al freddo, in acque pulite e ben ossigenate. Tra queste la “mosca dei ghiacciai”, un moscerino capace di ibernarsi che sarà destinato a scomparire insieme ai ghiacciai e al panorama che forse saremo l’ultima generazione a vedere in alta quota.
Valeria Lencioni, Ricercatrice presso il MUSE-Museo delle Scienze di Trento. Da più di vent’anni studia gli insetti che vivono nei torrenti alpini, in Italia e all’estero (Artide e Karakorum), quali bioindicatori dei cambiamenti climatici e ambientali in atto.
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Südafrikas Nationalparks – Ein Erlebnis für Augen und Herz
Reinhard Bachmann mit eindrucksvollen Bildern ein in die Natur südafrikanischer Nationalparks, im Speziellen des Tsitsikamma-Nationalparks mit seinem tropischen Regenwald und des Kruger-Nationalparks mit seiner Fülle von frei lebenden Elefanten, Löwen, Nashörnern, Zebras, Antilopen, Giraffen und Leoparden. Weitere vorbildlich geschützte Regionen mit verschiedensten Landschafts- und Naturkostbarkeiten runden das Bild eines Landes ab, dessen Naturschätze den staatlichen Stellen bewusst und ein großes Schutzanliegen sind.
Reinhard Bachmann ist pensionierter Lehrer und Mitglied des Arbeitskreises Flora von Südtirol.
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Dal relativismo all’attivismo: un paleontologo incontra l’Antropocene
Tempo, crisi, innovazione sono temi chiave nell’analisi paleontologica così come nella comprensione della grande trasformazione in atto: l’Antropocene. A cavallo tra scienze naturali e sociali il seminario invita ad un confronto sulla necessità di sviluppare nuove narrazioni rispetto al posto dell’umanità sul pianeta Terra. Anche partendo dai fossili.
Massimo Bernardi, si occupa di ricerca e divulgazione su tematiche ambientali, museologiche e di valorizzazione del patrimonio culturale.
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Gli uccelli delle alte quote e la frammentazione del loro habitat
Le specie legate agli ambienti aperti d’alta quota sono minacciate da cambiamenti climatici e modifiche del loro habitat causate da attività antropiche. In questo quadro sfavorevole, è cruciale la capacità di spostarsi e scambiare individui tra tessere di habitat idoneo sempre più ristrette e isolate tra loro. Combinando genetica di popolazione ed ecologia del paesaggio, è possibile studiare tale capacità di movimento, le conseguenze sul flusso genico e il ruolo delle caratteristiche del paesaggio nel facilitare o ridurre la dispersione. Questo approccio è stato applicato nell’ambito di un progetto scientifico a due specie altamente rappresentative dell’avifauna alpina, lo Spioncello e il Fringuello alpino, permettendo di ottenere informazioni dettagliate sulla loro capacità di dispersione e indicazioni per la conservazione delle loro popolazioni.
Il Progetto “Connettività di popolazione in uccelli d’alta quota minacciati dai cambiamenti climatici” coinvolge il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige (Bolzano), il MUSE di Trento, Eurac Research (Bolzano) e l’Università di Oulu (Finlandia) ed è finanziato dalla Provincia autonoma di Bolzano/Alto Adige – Ripartizione Innovazione, Ricerca, Università e Musei.
Francesco Ceresa si occupa di ecologia, comportamento e conservazione dell’avifauna. Collabora con il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige e con vari gruppi di ricerca in Italia e all’estero.
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Rettili da compagnia: gestione e principali patologie
Draghi barbuti, gechi, serpenti di ogni tipo vivono nelle case degli italiani, spesso però in condizioni non adatte. Questa conferenza presenta le basi per una corretta gestione di questi animali e spiega come riconoscere i principali segni di malattia che possono colpire gli animali a sangue freddo.
Stefano Capodanno è medico veterinario esperto in animali esotici e si occupa di medicina e chirurgia di animali domestici e selvatici. È socio fondatore del Gruppo Südtirol Exotic Vets.
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Biodiversität im Spannungsfeld mit der Landnutzung
Biodiversität ist durch vielerlei Faktoren bedingt. Gerade die verschiedenen Formen der Landnutzung sind entscheidend, ob sich Biodiversität in einem Gebiet entfalten kann oder ob sie in Bedrängnis kommt. Der Vortrag vermittelt einen Überblick, welche Landnutzungsformen besonders in Südtirol in das Spannungsfeld mit der Biodiversität geraten und was die prioritären Maßnahmen wären, Biodiversität in ihrer Qualität und Integrität zu bewahren.
Thomas Wilhalm ist Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol.
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Datierung nach Sonnenfinsternissen
Finsternisse sind beeindruckende Naturereignisse. Dies macht sich die Datierung nach Sonnenfinsternissen zunutze. Im Gegensatz zu rein naturwissenschaftlichen Methoden, wie der Dendrochronologie, der C14 Methode oder des Thermolumineszenztests, die Artefakte brauchen, stützt sich diese Datierungsform auf historische Texte. Aus astronomischer Sicht müssen die nicht gleichförmige Erdrotation und die komplexe Mondbewegung berücksichtigt werden. Ferner ist zu bedenken, dass Finsternisse nur unter bestimmten Voraussetzungen auffallen. Der Bedeckungsgrad und die Sonnenhöhe spielen dabei eine bedeutende Rolle. Der Historiker hat die Glaubwürdigkeit der Quellen abzuwägen. Im Mittelalter waren es Annalisten und Chronisten der Klöster, die Finsternisse schriftlich festhielten. Es gilt hier die Abhängigkeit der Annalen zu hinterfragen und die Mobilität von Personen und Informationen zu beleuchten. Eine Reihe spannender Fragen stellen sich: Konnte man im Mittelalter Sonnenfinsternisse voraussagen? Welche Sonnenfinsternisse wurden in österreichischen Klöstern aufgezeichnet? Wie zeitnah wurden die Ereignisse festgehalten? Macht die Datierung nach Sonnenfinsternissen für die Mittelalterforschung Sinn?
Der Referent Klaus Pührer, Jahrgang 1971, begeisterte sich bereits seit frühester Kindheit für die Astronomie. 1986 begann er in der Logistikbranche zu arbeiten. Von 1998 bis 2003 studierte Pührer an der Universität Salzburg Geschichte. Seine Diplomarbeit schrieb er im Bereich der Alten Geschichte. 2007 schloss er das Promotionsstudium der Philosophie im Fach Geschichte ab. Derzeit studiert der Autor am Astrophysikalischen Institut in Wien und hält Vorträge zu den Themen Datierung und Chronologie.
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Erfassung und Schutz der Lebensräume in Südtirol
Der Vortrag gibt einen Einblick, wie die Erhebung und Bewertung von Lebensräumen in Südtirol – in Auftrag gegeben vom Amt für Natur – erfolgt. Vermittelt werden auch Grundlagen für den Schutz von Lebensräumen und der Umsetzung dieses Schutzes.
Ulrike Gamper ist Mitarbeiterin beim Amt für Natur der Provinz Bozen.b
Treffen des Arbeitskreises Flora von Südtirol
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Insekten und deren Mikroorganismen – Geschichten von Symbiosen mit Dr. Jekyll und Mr. Hyde
Mikroorganismen spielen eine bedeutende Rolle für die Ernährung, für Stoffwechselumwandlungen sowie als Parasiten und Erreger von Infektionskrankheiten für den Mensch. Doch auch Insekten sind mit einer Vielzahl von Bakterien und Pilzen assoziiert mit unterschiedlichen Effekten auf deren Biologie und Biodiversität. Während eine Vielzahl von Mikroorganismen als Mutualisten essenziell für deren Lebensweise sind, gibt es zahlreiche Bakterien und Parasiten, die Insekten zu ihren eigenen Gunsten beeinflussen. In diesem Vortrag gibt Hannes Schuler spannende Einblicke in diese verborgene Welt und in ein evolutionäres Wettrennen im Inneren von Insekten.
Hannes Schuler, Professor an der Freien Universität Bozen, erforscht seit vielen Jahren die Evolution und Auswirkung von bakteriellen Symbionten in Insekten.
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I nuovi piccoli mammiferi da compagnia e la loro corretta gestione
I nuovi piccoli mammiferi da compagnia (conigli, roditori, furetti e ricci africani) differiscono molto da cane e gatto a cui siamo abituati. Queste specie stanno prendendo sempre più piede nelle nostre case. In questa conferenza si parlerà di cosa fare prima di adottare un mammifero da compagnia esotico non convenzionale e come prevenire le patologie gestionali e far vivere al meglio i nostri animali.
Federica Ardizzone è medico veterinario, esperta in medicina degli animali esotici, in particolare in medicina aviare, e allevatrice di pappagalli fin dall’infanzia.
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Die Weide aus ökologischer Sicht: Entwicklungen und Herausforderungen
Mit Thomas Wilhalm, Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol, und Johanna Platzgummer, Vermittlung und Koordination Projekt LIFEstockProtect im Naturmuseum Südtirol
Treffen des Arbeitskreises Flora von Südtirol
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Tierische Biodiversität messen und verstehen mittels molekularer Methoden
Tiere spielen eine wesentliche Rolle in einer Vielzahl von Ökosystemen und sind in vielerlei Hinsicht bedeutsam für uns Menschen. Sie sind ein wichtiger Bestandteil unserer Ernährung, beeinflussen unser Leben positiv, wie im Falle von Nützlingen oder schützenswerten Arten, aber auch negativ, wie im Falle von Parasiten und Krankheitsüberträgern. Ihre Vielfalt und Lebensweise zu untersuchen und ihre Interaktionen mit der Umwelt zu verstehen, ist ein Schlüsselelement in der Beziehung zwischen Mensch und Tier. Die Erforschung der biologischen Vielfalt von Tieren und ihrer Rolle in Ökosystemen ist unter anderem wichtig für die Entwicklung neuer Strategien für den Naturschutz und landwirtschaftliche Praktiken.
Das Kolloquium wird Einblicke in die Entwicklung molekularer Methoden zum Nachweis und zur Untersuchung der Präsenz von Tieren in großem Maßstab und ihrer Interaktion mit der Umwelt, z.B. in Nahrungsnetzen, geben. Schließlich wird erklärt, wie dieses Wissen für praktische Anwendungen und kommerzielle Verwertung genutzt werden kann, wie beispielsweise die Regulierung von Parasiten. Damit beginnt eine neue Ära des Verständnisses und der Nutzung der biologischen Vielfalt.
Michael Traugott, Professor für angewandte Zoologie am Institut für Zoologie der Universität Innsbruck, beschäftigt sich seit 25 Jahren mit der Entwicklung und dem Einsatz molekularer Methoden, um insbesondere Tiere in ihren Interaktionen mit ihrer Umwelt besser zu verstehen und dieses Wissen für ein nachhaltiges Management von Arten und Ökosysteme nutzbar zu machen.
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Neophyten in Südtirol – Nutzen oder Gefahren durch nicht-heimische Pflanzen?
Neophyten sind so vielfältig wie ihre Herkunft. Nicht alle eingewanderten Pflanzen sind problematisch, doch einige haben erheblichen Einfluss auf die heimische Biodiversität oder verursachen wirtschaftliche Schäden. Im Vortrag kommen einzelne Arten zur Sprache, ihr Gefahrenpotential, sowie die Frage, warum Südtirol in Zukunft noch stärker von der Thematik betroffen sein wird.
Alois Fundneider ist Biologe und beschäftigt sich seit einigen Jahren mit der Invasionsbiologie. Er setzt sich aktiv für die Sensibilisierung der Neophyten-Thematik ein.
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How microorganisms are changing how we think about biodiversity conservation
Human survival depends on healthy ecosystems, wild areas with many interacting species. Conservation of this ‘biodiversity’ often aims at preserving particular species of plant or animal, while the microorganisms that live in and around them are ignored. Heidi C. Hauffe will explain why this microbiota is important, with examples from Val Venosta to the mountains of Africa.
With a doctorate in zoology from the University of Oxford, Heidi C. Hauffe moved to Italy in 1993. Since then, she and her team have used genetics to improve the conservation of wildlife, from frogs to polar bears, with colleagues worldwide.
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In volo verso il caldo: gli impatti dei cambiamenti climatici sull’avifauna alpina
Grazie alla loro sensibilità, gli uccelli sono ottimi indicatori ambientali e sono anche tra gli organismi maggiormente impattati dai cambiamenti climatici. Le specie che vivono alle alte quote, adattate ad ambienti freddi e soggetti a un tasso di riscaldamento particolarmente rapido, sono particolarmente vulnerabili.
Il seminario partirà da una panoramica generale degli impatti del cambiamento climatico sugli uccelli e, attraverso specifici casi studio, mostrerà le molte sfaccettature degli effetti sull’avifauna alpina e sui vulnerabili ecosistemi d’alta quota.
Mattia Brambilla è ricercatore in Ecologia presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, si occupa soprattutto di cambiamenti climatici e specie montane, ecologia di Vertebrati terrestri, biodiversità e servizi ecosistemici negli ambienti agricoli, conservazione della natura e processi evolutivi in specie ornitiche. E‘ autore di oltre 100 articoli su riviste scientifiche internazionali.
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La passione per il collezionismo
Figurine, francobolli, scarpe. Da sempre l’essere umano colleziona cosa che ritiene importanti. Due ricercatrici ed un ricercatore del museo faranno scoprire al pubblico le collezioni scientifiche, importanti non solo per essere esposte e ammirate, ma anche per quanto riguarda gli studi attuali della biodiversità. Uno sguardo speciale alla collezione di G. Gasser, alla sua idea di Wunderkammer e alla diversità del modo di collezionare dei musei attuali. Con Petra Kranebitter, Evelyn Kustatscher e Thomas Wilhalm nonché le mediatrici Giulia Rasola e Francesca Conci.
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Fossile Muscheln und das Massensterben am Ende der Permzeit
Muscheln sind Überlebenskünstler. Warum sie das größte Massensterben der Erdgeschichte viel besser als andere Meeresbewohner überstanden haben. Die Bivalven (Muscheln) haben das durch eine Klimakatastrophe ausgelöste Massensterben am Ende der Permzeit vor 251,9 Millionen Jahren besser überstanden als die meisten anderen Meeresbewohner, bei denen es zu einer Aussterberate von über 90 Prozent gekommen ist.
Beim Vortrag erklärt Herwig Prinoth, Konservator für Paläozoologie im Naturmuseum, wie das Leben im Meer vor der Katastrophe aussah und weshalb die Bivalven zu den Gewinnern dieses Massensterbens gehörten.
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Nationalpark Sarek – Trekking in der Wildnis Lapplands
Der Nationalpark Sarek befindet sich im Norden Schwedens und ist Teil des UNESCO-Weltkulturerbes Laponia. Er ist geprägt von der rauen Schönheit des Fjälls: wilde Täler, idyllische Seen, beeindruckende Berge und Gletscher machen diese Schönheit aus.
Der Vortrag berichtet von einem Trekking durch diese weite, fast reine Wildnis mit unausweichlichen Fluss- und Sumpfdurchquerungen, der Begegnung mit Rentieren, Elchen und einer speziellen Flora.
Nils Bertol, Naturpädagoge, Wanderleiter und Botaniker, leitet die Umweltwerkstatt Neustift und begleitet Wanderreisen für Vai e Via.
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La casa delle rondini
Le rondini, i balestrucci e i rondoni costruiscono i loro nidi sui nostri tetti o sui cornicioni delle case. Allevano i loro piccoli mangiando milioni di insetti e contribuiscono alla salute del nostro ambiente. Hanno comportamenti individuali e sociali estremamente evoluti.
Gli rendiamo la vita sempre più difficile devastando il loro habitat per costruire e ristrutturare le case in cui viviamo, spesso incuranti della loro presenza e distruggendo i loro nidi, protetti dalla Legge.
Claudio Calissoni illustra come le ristrutturazioni anche di edifici grandi, possono avvenire rispettando le esigenze degli uccelli. Claudio Calissoni, Etologo degli Animali selvatici e domestici, Tecnico Veterinario e Consulente di diversi Enti Pubblici e Privati, dell’Autorità Giudiziaria e del Corpo Forestale Provinciale. Da oltre 40 anni aiuta, cura e difende gli Animali e l’Ambiente ed é Membro attivo di varie Associazioni di protezione degli Animali.
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Lebensraum Streuobstwiese: Juwel der Artenvielfalt
Streuobstwiesen sind ein Lebensraum mit hohem landschaftlichem und naturkundlichem Wert, der einst in Südtirol weit verbreitet war. ForscherInnen von Eurac Research präsentieren die Ergebnisse zweier Forschungsarbeiten, bei denen zum einen die Artenvielfalt in Südtirols Streuobstwiesen untersucht wurde, zum anderen anhand von Luftbildvergleichen die historische Entwicklung des Lebensraumes nachgezeichnet wurde.
Elia Guariento, Entomologe am Institut für Alpine Umwelt von Eurac Research
Alexander Schönafinger, Masterstudent an der Universität Innsbruck; schreibt seine Masterarbeit zum Thema Veränderungen der Streuobstwiesen in Südtirol.
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I tesori del fiume
Marco Colombo illustrerà la biodiversità inaspettata e segreta delle acque dolci italiane grazie ad immagini di granchi, pesci, salamandre e molti altri animali. Attraverso un viaggio sommerso, si scoprirà la moltitudine di relazioni tra le specie e l’importanza dell’acqua per la vita.
Marco Colombo è naturalista e fotografo. Si occupa di divulgazione scientifica, è consulente della trasmissione GEO di Rai3, autore di numerosi libri e articoli.
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La fauna dei mammiferi d’Italia: tra vecchie e nuove acquisizioni
La fauna italiana dei mammiferi negli ultimi anni è aumentata come numero di specie; un excursus tra specie nuove, sino a pochi anni fa considerate semplici forme o sottospecie, entità alloctone ormai acclimatate e specie ricomparse entro in confini nazionali delle quali da anni non se ne aveva notizie. Al termine della conferenza sarà presentato il nuovo Atlante “Mammiferi terrestri d’Italia” di Paolo Paolucci & Mauro Bon, acquistabile a prezzo scontato del 25%.
Paolo Paolucci, curatore della collezione teriologica di DAFNAE, Università di Padova. Autore con Mauro Bon de “I mammiferi d’Italia. Riconoscimento, distribuzione e tricologia”.
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Aussterben ist für Tiere
Klimawandel und Massenaussterben beeinflussen die Zusammensetzung der Flora und Fauna im Laufe der Erdgeschichte. Lange war man der Meinung, dass Tiere und Pflanzen gleichermaßen von diesen Ereignissen betroffen sind; Pflanzenfossilien zeigen aber, dass Pflanzen die Fähigkeit besitzen, auf Krisen weitaus besser zu reagieren als Tiere.
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Einblicke in die Natur und Landschaft Südafrikas
Schwerpunkt dieses Vortrags ist die Kap-Region Südafrikas mit ihrer atemberaubenden Landschaft und der weltweit einzigartigen Flora. Diese stellt ein eigenes Florenreich dar und umfasst rund 9.000 Arten von Blütenpflanzen. Davon sind 70% endemisch.
Reinhard Bachmann ist pensionierter Lehrer und Mitglied des Arbeitskreises Flora von Südtirol.
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Das Auerhuhn
Einblicke in das Leben eines besonderen Alpenbewohners Das Auerhuhn ist einer der charismatischsten Vertreter der subalpinen Artengemeinschaft und eine wichtige Schirmart. Die Bestandszahlen sind allerdings vielerorts rückgängig. In diesem Vortrag werden zwei aktuelle Forschungsarbeiten vorgestellt. Inhalt der Arbeiten ist einerseits eine Habitatmodellierung der Art, andererseits wurden die Auswirkungen des Windwurfes Vaia untersucht.
Andrea Sailer, Wildtierökologin mit Interesse an Raufußhühnern und dem Einfluss des Sturmtiefs „VAIA“ Benjamin Kostner, Wildtierökologe mit Fokus auf Mensch-Umwelt-Beziehungen und Habitatmodellierungen
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Gibt es einen "Planet B"?
Seit der Entdeckung des ersten Planeten außerhalb unseres Sonnensystems vor knapp zwanzig Jahren, haben Astronominnen und Astronomen mehr als 5000 solcher Exoplaneten gefunden. Dabei ist auch unser Verständnis dafür gewachsen, wie Planeten entstehen, wie unterschiedlich sie sein können und welche Faktoren für die Entstehung von Leben wichtig sein könnten. Für die Entstehung von komplexem Leben müssen dabei viele günstige Faktoren zusammenkommen. Andererseits gibt es mit großer Wahrscheinlichkeit noch viel mehr Exoplaneten als die bereits bekannten. Gibt es also einen anderen Planeten, auf dem Menschen leben könnten? Und wäre das unser „Planet B“?
Dr. Leonard Burtscher, ist Astrophysiker, seit 2017 Forscher (staff scientist) an der Universitätssternwarte Leiden, Niederlande; Mitgründer von „Astronomers for Planet Earth“ (2019); und seit September 2022 Referent für Umwelt- und Energiepolitik am Umweltinstitut München e.V.
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L’avifauna in un paesaggio che cambia: l’importanza della diversità
Il paesaggio alpino sta affrontando importanti alterazioni dovute ai cambiamenti ambientali. Tra le principali minacce per la biodiversità alpina vi è il cambiamento di uso del suolo contraddistinto dall’urbanizzazione e l’intensificazione dell’agricoltura nei fondivalle e dall’abbandono delle pratiche agricole nelle aree marginali. Attraverso il monitoraggio degli uccelli, ottimi bioindicatori per la qualità degli ecosistemi, Matteo Anderle ci racconterà quali sono le risposte della biodiversità ai cambiamenti di uso del suolo.
Matteo Anderle è ornitologo, ricercatore dell’Istituto per l’Ambiente Alpino di Eurac Research e Dottorando presso l’Università di Innsbruck. La sua ricerca mira ad investigare gli effetti del cambiamento di uso di suolo e della struttura del paesaggio sulle comunità di uccelli.
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Wald, Wild, Weide – Der Einfluss von menschlicher Tätigkeit und Wildtieren auf die Landschaft.
Der Vortrag umreißt den Niedergang und den Aufschwung des Waldes und des Wildbestandes in Südtirol und den Alpen im Laufe der Jahrhunderte. Die dabei gestellten Fragen sind: Wie und wann kam es zur Waldzerstörung und welchen Einfluss hatte diese Entwicklung auf die Wildtiere?
Hanspeter Staffler, ist Forstwirt und Waldökologe, derzeit Landtagsabgeordneter.
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Wildbienen, Honigbienen und Co, Bestäuberfauna in Not
Wer kann stechen und wer tut nur so? Was sind eigentlich Wildbienen und wo leben sie? Welche Auswirkung haben Maßnahmen wie das Anlegen von Blühstreifen sowie Begrünung mit heimischen Gefäßpflanzen wirklich und was können wir im eigenen Garten für den Insektenschutz tun? Der Vortrag gibt einen Überblick zu den heimischen Blütenbesuchern und der Referent berichtet aus seiner aktuellen Forschung über erfolgreiche Natur- und Insektenschutzmaßnahmen. Am Ende wird die Frage aufgeworfen: „Schützen wir die falschen Bienen? “
Timo Kopf ist freiberuflicher Biologe und externer Lehrbeauftragter der Universität in Innsbruck zum Thema Biodiversität und Freilandzoologie. Seit vielen Jahrzehnten beschäftigt er sich mit faunistischer Freilandforschung zu Heuschrecken, Laufkäfer, Wildbienen und andere Stechimmen hauptsächlich in Nortirol, Vorarlberg und auch in Südtirol.
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L’importanza nascosta della biodiversità del suolo nella salute delle piante e degli animali
La biodiversità del suolo, in particolare quella dei microorganismi, ha un ruolo di primaria importanza nella salute delle piante, degli animali e dell’uomo. Negli ultimi anni, diverse tecniche basate sull’utilizzo del DNA ambientale sono state proposte per studiare le diverse specie che vivono nei suoli, inclusi batteri, funghi e metazoi. Questo approccio basato sul DNA ambientale può ragionevolmente districare alcuni possibili interazioni che avvengono fra questa diversità del sottosuolo e quella di piante e animali.
Luigimaria Borruso è ricercatore presso la Libera Università di Bolzano dove si occupa di studiare la biodiversità dei suoli naturali e agricoli con tecniche basate sul DNA ambientale.
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Flora ferroviaria della linea del Brennero
Le linee ferroviarie, e soprattutto gli scali, costituiscono un habitat singolare e per questo ospitano specie inaspettate. Recentemente il Museo Civico di Rovereto in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali di Bolzano e l’Università di Innsbruck, ha avuto l’opportunità di effettuare dettagliate ricerche grazie a un bando Euregio.
In questa conferenza vengono illustrate le specie più particolari rinvenute, sia in Trentino Alto-Adige che in provincia di Verona. Alcune di queste specie scompariranno perché i principali scali ferroviari verranno dismessi lasciando spazio all’espansione urbana.
Con Alessio Bertolli e Giulia Tomasi, fanno parte della sezione di botanica della Fondazione Museo Civico di Rovereto, dove si occupano soprattutto di flora delle province di Trento e di Verona.
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Munizioni di piombo: la grave minaccia per aquila reale, gipeto e altri avvoltoi alpini
Enrico Bassi presenterà evidenze scientifiche ed esperienze pratiche per la definitiva soluzione del problema dell’utilizzo delle munizioni di piombo nella caccia.
Enrico Bassi, naturalista e ornitologo, consulente scientifico del Parco Nazionale dello Stelvio, è impegnato nella ricerca e conservazione in ambito faunistico, con particolare riguardo all’individuazione e alla mitigazione dei conflitti Uomo/Natura/Avifauna.
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Fledermäuse in der Stadt – unsere nächtlichen Mitbewohner
Der Vortrag handelt von Stadtfledermäusen und weshalb manche Arten in Städten erfolgreicher sind als andere. Weiterhin wird im Vortrag auf die Mensch- Tier- Natur- Beziehungen in Städten eingegangen, mit der Frage warum ein Verständnis hierfür wichtig ist, um ein friedliches Miteinander zwischen Menschen und Tieren in Städten zu gestalten.
Tanja Straka ist seit 2019 wissenschaftliche Mitarbeiterin an der TU Berlin und beschäftigt sich mit Fledermäusen in Städten sowie mit Mensch- Tier- Natur- Beziehungen im urbanen Raum.
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Auf die Maus gekommen
Das verborgene Leben der Insektenfresser und Nagetiere Die kleinen Säugetiere haben sich mit den verschiedensten Strategien an die Umwelt angepasst und besiedeln Lebensräume von den Tallagen bis hinauf ins Hochgebirge. Gross ist auch ihre Artenvielfalt. Mit genetischen Methoden konnte man mehrere bisher verborgene (kryptische) Arten aufspüren, die man aufgrund der äußeren Merkmale nicht bestimmen kann und die interessante Verbreitungsmuster zeigen. Die kleinen Säugetiere haben einen vergleichsweise hohen Energiebedarf. Daher haben sie verschiedene Möglichkeiten zur Überbrückung von Nahrungsengpässen entwickelt.
Im Referat werden vor allem neue Erkenntnisse zur Biologie der Kleinsäuger vorgestellt.
Jürg Paul Müller ist Biologe und war fast vier Jahrzehnte Direktor des Bündner Naturmuseums in Chur. Seit 10 Jahren widmet er sich vorwiegend dem Studium der Kleinsäuger. Er ist Autor zahlreicher Publikationen.
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Và dove ti porta il ghiaccio
Gli insetti sono sentinelle dei cambiamenti climatici e il loro studio ci sta aiutando a comprendere gli effetti del riscaldamento globale sulla biodiversità alpina. Mauro Gobbi ci accompagnerà attraverso le sue ricerche per comprendere quanto gli insetti siano uno strumento fondamentale di interpretazione dei cambiamenti climatici.
Mauro Gobbi, Ricercatore presso il MUSE-Museo delle Scienze di Trento. Da quasi vent’anni studia gli insetti che vivono ai margini dei ghiacciai Alpini ed extra-Alpini. Ha compiuto spedizioni sulle Alpi, sui Pirenei, sulle Ande e in Scandinavia.
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Masigga, Menglstoanlan und Muttergottesäpfelen
Welche Pflanzenarten weisen die größte Vielfalt an Mundartnamen in Südtirol auf? Warum gibt es gleiche Mundartnamen für verschiedene Pflanzenarten? Sind mundartliche Namen von Bäumen älter als solche von Kräutern? Antworten auf diese und ähnliche Fragen liefern die Ergebnisse eines zweijährigen Forschungsprojektes zu den mundartlichen Pflanzennamen Südtirols.
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Leonardo, sogni o progetti?
Un incontro per raccontare Leonardo nelle vesti di ingegnere, innovatore e progettista al centro del Rinascimento scientifico e tecnologico. Talvolta amiamo celebrare Leonardo come genio universale quando, in realtà, il suo lavoro si sviluppa in un periodo popolato di uomini straordinari e creativi, in grado di realizzare progetti incredibili.
Quali sono dunque i sogni e i progetti davvero realizzabili che Leonardo ci ha lasciato? Quali sono le sue idee più innovative, e quali invece quelle già percorse da altri prima di lui? Verranno descritti e illustrati alcuni dei progetti esposti nella mostra „Le macchine di Leonardo“ presso il museo di Bolzano, ma non solo.
Massimiliano Lisa – Direttore del Museo „Il Mondo di Leonardo“ di Milano Plinio Innocenzi – prof. di Scienza e Tecnologia dei Materiali, Università di Sassari Edoardo Zanon – Direttore scientifico di Leonardo3
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Crisi climatica e adattamento al cambiamento climatico
La mitigazione e l’adattamento sono i due approcci fondamentali per rispondere alla crisi climatica. Mitigare significa agire sulle cause del problema, ossia l’emissione di gas climalteranti nell’atmosfera. Adattarsi vuol dire invece prevenire e ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici sui sistemi ecologici, sociali ed economici che già si stanno verificando e che ancora di più si manifesteranno in futuro.
Dato che i cambiamenti climatici impattano potenzialmente su ogni settore ed aspetto della nostra vita, le misure di adattamento assumono forme molto diverse. Possono includere opere di difesa idraulica contro il rischio alluvionale, l’adozione di colture resistenti alla siccità, il miglioramento del verde urbano per ridurre l’effetto isola di calore, fino alla revisione delle politiche pubbliche settoriali per una migliore gestione dei rischi climatici.
In alcuni casi però gli impatti dei cambiamenti climatici sono così severi che adattarsi diventa estremamente difficile. Che fare davanti alla riduzione irreversibile dei ghiacciai? O all’innalzamento del livello del mare che strappa porzioni di territorio sovrano alle piccole isole in via di sviluppo?
Nella conferenza “Crisi climatica e adattamento: storie di resilienza dall’Oceano Pacifico all’Alto Adige”, che si terrà giovedì, 3 giugno alle ore 18 al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, attraverso spunti dalla ricerca politica e sociale realizzata alle isole Fiji in Oceania e a Tuvalu, uno stato insulare polinesiano nell’oceano Pacifico, dalla relatrice Elisa Calliari e tramite esempi dal nostro territorio, si discuteranno esperienze “estreme” di adattamento in un clima che cambia.
Elisa Calliari è Senior Research Fellow al Dipartimento di Scienze Politiche dell’University College London e consulente per il Centro-Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici di Venezia. Si occupa di politiche di adattamento a livello nazionale e nell’ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici.
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Crisi climatica e (bio)edilizia - Carlotta Dolzani
Gli edifici sono responsabili di ca. 20% delle emissioni di CO2 a livello mondiale e del 36% a livello europeo. Ormai da quarant’anni la comunità europea e quella internazionale stanno emanando decreti a favore di un’edilizia energeticamente efficiente, con particolare attenzione all’utilizzo di energie rinnovabili. Anche in Alto Adige si stanno raggiungendo livelli altissimi di efficienza energetica negli edifici di nuova costruzione ma anche nei risanamenti. È per questo che, per abbassare ulteriormente l’impatto dell’edilizia, ora serve puntare anche sulla sostenibilità dei materiali impiegati, considerando il loro intero ciclo di vita. La bioedilizia può essere una soluzione in tal senso?
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Botanische Herbstimpressionen aus Kreta
Das Mittelmeergebiet ist bekannt für seinen Blütenreichtum im Frühjahr. Doch auch der Herbst wartet mit einigen farbenfrohen Überraschungen auf. Neben einer Reihe von herbstblühenden Pflanzenarten stellt der Vortrag auch die Landschaft und die wichtigsten Kulturpflanzen der südlichsten Insel Europas näher vor. Mit Andreas Hilpold, Botaniker, ist Mitarbeiter an der Eurac, Bozen
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"Fiumi" di scienza - "Flüsse" der Wissenschaft
Saranno presentati i diversi filoni di ricerca acquatica studiati dall’Istituto per l’Ambiente Alpino di Eurac Research: dai cambiamenti climatici, alla produzione idroelettrica, ad uno studio europeo riguardante il valore ambientale degli stagni, allo studio della biodiversità acquatica per il “Monitoraggio della Biodiversità Alto Adige”.
Es werden die verschiedenen Forschungsbereiche des Instituts für Alpine Umwelt von Eurac Research vorgestellt: vom Klimawandel über die Wasserkraftproduktion, eine europäische Studie über den ökologischen Wert von Teichen bis hin zur Untersuchung der aquatischen Biodiversität für das „Monitoring der Biodiversität Südtirol“.
Alberto Scotti: dopo aver concluso il dottorato di ricerca in biologia nel 2020 presso l’Università di Innsbruck, segue oggi tutte le attività dell’Istituto per l’Ambiente Alpino connesse con le risorse acquatiche. / Nach Abschluss seines Doktoratsstudiums der Biologie an der Universität Innsbruck im Jahr 2020 ist er nun für alle Aktivitäten des Instituts für Alpine Umwelt im Bereich der aquatischen Ressourcen zuständig. Magdalena Vanek: conclude nel 2021 la laurea specialistica in “conservazione naturale e monitoraggio della biodiversità. A partire dallo stesso anno segue le attività legate al “Monitoraggio della Biodiversità Alto Adige” per gli ambienti acquatici. / Im Jahr 2021 hat sie ihren Master in „Naturschutz und Biodiversitätsmanagment“ abgeschlossen. Sie verfolgt die Aktivitäten im Zusammenhang mit dem „Biodiversitätsmonitoring Südtirol“ für aquatische Lebensräume.
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Unserer Pflanzenwelt auf der Spur – der Arbeitskreis Flora von Südtirol
Gleich nach Einrichtung des Fachbereiches Botanik am Naturmuseum Südtirol Ende der 1990er Jahre kam der Wunsch nach der Gründung eines Arbeitskreises zur Erforschung der Flora von Südtirol auf. Der Arbeitskreis sollte Menschen – Laien und Fachleute gleichermaßen – ansprechen, die sich leidenschaftlich, aber ernsthaft um die Kenntnis unserer heimischen Pflanzenwelt und um deren Erfassung bemühen. Der Vortrag gibt einen Einblick in seine Arbeitsweise und über die vielen neuen Erkenntnisse, die er in den letzten zwei Jahrzehnten zur Flora unseres Landes gewinnen konnte.
Referent: Thomas Wilhalm ist Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol
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Einblicke in die Evolution der Alpenflora
Die Alpen sind ein äußerst artenreiches Hochgebirge an der Grenze zwischen mitteleuropäischem und mediterran geprägtem Klima. Seit langer Zeit existieren teils widersprüchliche Hypothesen über die Entstehung dieser Artenvielfalt.
In diesem Vortrag gibt Peter Schönswetter anhand neuer Forschungsergebnisse einen Überblick über die verschiedenen Wege, die zur Entstehung neuer Arten führen können. Nach einer Einführung in die Geografie der Artbildung wird unter anderem die Bedeutung der Vervielfachung von Chromosomensätzen (Polyploidisierung) erläutert. Am Beispiel der auch in Südtirol vorkommenden Artengruppe des Kleinen Strahlensamens wird die Bedeutung ökologischer Differenzierung in frühen Phasen der Artbildung behandelt. Abschließend widmet sich der Vortrag dem Themenkomplex Hybridisierung, die sowohl als Motor als auch als Zerstörer von Biodiversität wirken kann.
Peter Schönswetter, Professor am Institut für Botanik der Universität Innsbruck, erforscht seit vielen Jahren die Entstehung und Diversifizierung der Alpenflora.
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Kalabriens Süden – an Italiens Stiefelspitze
Kalabrien bildet die Stiefelspitze der italienischen Halbinsel und ist an drei Seiten vom Meer umgeben. Das südlichste Gebiet dieser Region bietet beeindruckende Landschaften: von kargen Felsformationen über karstige Schluchten und schattige Wälder bis zu idyllischen Meeresbuchten. Die kulturelle Geschichte der Region ist einzigartig. Ob byzantinische Kirchen, griechische Dörfer oder normannische Kathedralen – bis heute finden wir noch Spuren der verschiedenen Kulturen, die diese Region geprägt haben.
Nils Bertol, Umweltwissenschaftler, führt die Umweltwerkstatt Neustift und leitet Wanderreisen für Vai e Via.
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Die Fischfauna von Südtirol: Veränderungen, Neuankömmlinge, Gefährdungen
Die Fischfauna ist eine wichtige Organismengruppe zur Bewertung der Gewässer gemäß Wasserrahmenrichtlinie und einzelne Arten sind auch wirtschaftlich interessant. Insgesamt wird jedoch erwartet, dass es unter den verschiedenen Fischarten aufgrund sich verändernder Lebensraumbedingungen Gewinner und Verlierer gibt. Es gibt zahlreiche Erhebungen der Fischfauna in Südtirol, eine gesamtheitliche Auswertung aller Daten und eine Beurteilung zeitlicher Veränderungen war bisher jedoch nur begrenzt möglich.
Ein Projekt des Naturmuseum Südtirol schließt diese Lücke, indem alle vorhandenen Befischungsdaten vereinheitlicht, korrekt verortet, und gesamtheitlich analysiert werden. In diesem Vortrag gibt Georg Niedrist einen Überblick über die Fischfauna von Südtirol, zeigt Verbreitungsgrenzen besonderer Fischarten auf, und veranschaulicht auch längerfristige Auswirkungen von Besatzmaßnahmen oder den Verlauf von Neozoen-Besiedelungen in Südtirols Gräben.
Georg H. Niedrist, Ingenieurbüro für Biologie und Gewässerökologie, erforscht seit vielen Jahren die Gewässer des Alpenraums.
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Biodiversität und Klimawandel
Biodiversität bedeutet die Vielfalt allen Lebens. Meist gleichgesetzt mit Artenvielfalt, umfasst sie aber auch die genetische Vielfalt und die Vielfalt an Lebensräumen und Ökosystemen. Die Frage, ob der Klimawandel die Biodiversität beeinflusst, kann mit einem Ja beantwortet werden, auch wenn in Südtirol Faktoren wie die andauernde Zerstörung von Lebensräumen durch den Menschen und die Globalisierung noch eine vergleichsweise größere Rolle spielen. Schwerpunkt des Vortrages ist der Einfluss des Klimawandels auf die Biodiversität in Südtirol.
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Vita nei nostri laghi: come scattare belle foto subacquee in acqua dolce
Nell’arco della serata il fotografo racconterà trucchi, aneddoti e curiosità sui suoi scatti subacquei più riusciti che ritraggono la grande biodiversità dei nostri laghi. Per ore si è immerso, in acqua fredda e torbida, alla ricerca degli abitanti – piante e animali – di questo mondo sommerso così poco noto a chi vive sopra l’acqua, per fotografarli.
Andrea Falcomatà è un fotografo subacqueo che da anni si dedica alla fotografia in acqua dolce. Molti dei suoi scatti sono stati premiati a concorsi internazionali ed esposti in musei in Italia e all’estero.
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Il silenzioso dramma delle cozze d’acqua dolce
Per contrastare la perdita di biodiversità, si proteggono delfini, balene, foche, tigri, gorilla, rinoceronti, uccelli, ma che fine faranno le specie meno „attraenti“ che si stanno estinguendo nel generale silenzio dei media e delle associazioni ambientaliste? Gli animali più a rischio di estinzione, sono i bivalvi („cozze“) d’acqua dolce, dei quali è per lo più ignota persino l’esistenza. Ci dobbiamo preoccupare?
Con Nicoletta Riccardi, ricercatrice del CNR ed esperta dell’ecologia delle acque dolci, e Massimo Morpurgo, biologo curatore degli acquari del museo, che si occupa di un progetto di ricerca sui bivalvi d’acqua dolce dei laghi di Monticolo e Caldaro
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Fischotter: Ökologie und Populationsdynamik in Österreich und darüber hinaus
Fischotter sind wendig und unauffällig, am ehesten zeigen ihre Kothäufchen ihre Anwesenheit an. Seit den 1990er-Jahren haben sich Fischotter in Österreich vom Norden bzw. Osten bis in die Alpen ausgebreitet. Kranz gibt eine Übersicht zur Populationsentwicklung und zu den Lebensräumen in Österreich und schaut auch über die Grenzen. Otter breiten sich dort schnell aus, wo sie ausreichend Nahrung finden, was nicht überall der Fall ist. Insbesondere in Fließgewässern der Forellenregion konkurrieren sie mit den Anglern um Fische. Dort kann ihr Einfluss auf die Fischbestände mitunter erheblich sein.
Andreas Kranz, Ingenieurbüro für Wildökologie und Naturschutz Graz, erforscht seit vielen Jahren die Fischotterpopulationen in Österreich.
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Vivere all’ombra del supervulcano
Fabio Massimo Petti parlerà anche delle più note orme fossili di rettili e anfibi vissuti alla fine del Permiano (250 milioni di anni fa) e di cui si ha testimonianza presso il famoso sito della Gola del Bletterbach. Tali orme, assieme alle piante fossili, sono state fondamentali per ricostruire l’antico ecosistema alla vigilia della più grande crisi biologica avvenuta sulla Terra, l’estinzione di massa di fine Permiano.
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Östliches Thrakien: Natur und Landschaft westlich vom Bosporus
Der Vortrag vermittelt Eindrücke von Natur und Landschaft aus dem türkischen Teil Thrakiens. Wasser, offene Landschaften und niedere Wälder zieren eine Hügellandschaft, wo immer wieder byzantinisches Gemäuer von einer einst großen Geschichte erzählt. Dazwischen liegen türkische Dörfer, wo die Zeit – zu Gunsten der Natur – stehen geblieben zu sein scheint.
Franziska Zemmer, Biologin, hat von 2004-2016 in Istanbul gelebt. Sie war dort in der Universitätslehre tätig und hat in ihrer Freizeit die Natur des Hinterlandes von Istanbul erkundet. Zurück in Südtirol, ist sie wieder aktives Mitglied des Arbeitskreises Flora von Südtirol.
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Der Alpenschneehase in Südtirol – La lepre bianca in Alto Adige
Als Eiszeitrelikt ist der Alpenschneehase besonders von fortschreitenden klimatischen Veränderungen betroffen. Unterdessen fällt es dem Europäischen Feldhasen zunehmend leichter in den subalpinen Lebensraum vorzudringen. In Gebieten, wo beide vorkommen, sind Konkurrenz um knappe Ressourcen sowie Hybridisierungen zwischen den nahverwandten Arten die Folgen.
In Zusammenarbeit mit der Veterinärmedizinischen Universität Wien versucht nun auch das Land Südtirol die Wissenslücke um den Schneehasen zu schmälern und testet ein Monitoring. So ermöglichen Losungsproben eine genetische Erfassung und geben Einblicke in die Bestandessituation. Konkurrenz- und Hybridisierungsverhältnisse zwischen beiden Hasenarten werden aufgezeigt und verdeutlichen gebietsweise große Unterschiede.
Come relitto dell’era glaciale la lepre bianca è particolarmente colpita dai progressivi cambiamenti climatici, mentre la lepre comune trova sempre più facile spostarsi nell’habitat subalpino. Le due specie sono strettamente imparentate e nelle aree in cui sono presenti entrambe, si riscontra una forte competizione per le scarse risorse e l’ibridazione tra le due specie.
In collaborazione con l’Universitá di Medicina Veterinaria di Vienna anche la Provincia di Bolzano cerca di colmare la scarsità di conoscenze sulla lepre bianca e sta operando un monitoraggio. Campioni di escrementi permettono la registrazione genetica e forniscono informazioni sulla situazione della popolazione. Nella conferenza saranno illustrati queste problematiche e le differenze riscontrate nelle diverse aree di studio.
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Vincitori e vinti in Antartide
L’Oceano Meridionale comprende ecosistemi marini ancora incontaminati e popolati da comunità composte al 99% da specie endemiche polari. Un incremento della temperatura delle acque, oltre ad accelerare la fusione dei ghiacciai, potrebbe avere un impatto negativo sulla maggioranza delle specie marine attualmente presenti. Inoltre, alcune specie aliene si stanno già affacciando negli ecosistemi marini e terrestri delle aree più soggette al riscaldamento climatico, mentre specifiche aree del continente potrebbero funzionare come rifugio ecologico, ad esempio le zone in cui gli effetti del riscaldamento terrestre si faranno sentire più tardi che altrove.
Silvia Olmastroni biologa, collabora con il Museo Nazionale dell’Antartide e l’Università di Siena, ha partecipato a diverse spedizioni del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide per effettuare ricerche sull’ecologia del pinguino di Adelia.
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Storia di un supervulcano
Le rocce vulcaniche presenti nei dintorni di Bolzano conservano al loro interno un’affascinante storia che ha portato alla loro formazione quasi 300 milioni di anni fa. Nella conferenza “Storia di un Supervulcano“ in programma martedì, 5 ottobre alle ore 18 al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, il geologo Corrado
Morelli illustra come leggere i segni delle rocce e svela la storia in essi custodita.
Morelli è un collaboratore esterno dell’Ufficio Geologia della Provincia Autonoma di Bolzano; si occupa da anni del progetto di cartografia geologica CARG durante il quale ha studiato a fondo le Vulcaniti Atesine.
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Fledermäuse und ihre Lebensgemeinschaften - I pipistrelli e le loro comunità
Seit 2019 beobachten und erfassen Fachleute die Biodiversität in Südtirol im Rahmen eines standardisierten Programms unter der Leitung von Eurac Research und in Zusammenarbeit mit dem Naturmuseum Südtirol und den Landesabteilungen Natur, Landschaft und Raumentwicklung sowie Landwirtschaft. Dabei erheben sie Bioindikator-Arten, wie zum Beispiel die Fledermäuse, und verfolgen, wie sich Veränderungen in Landnutzung und Landschaft auf die Biodiversität auswirken. Die Daten von zwei Jahren Fledermaus-Monitoring mittels Ultraschall-Detektoren stehen im Mittelpunkt des von der Plattform Biodiversität Südtirol organisierten Vortrags „Biodiversitätsmonitoring Südtirol: Fledermäuse und ihre Lebensgemeinschaften im Fokus“. Der Schwerpunkt liegt dabei auf ersten Ergebnissen zur räumlichen und höhenmäßigen Verteilung sowie auf den Lebensraumpräferenzen der Fledermaus-Arten in Südtirol.
È dal 2019 che esperte ed esperti osservano e registrano la biodiversità in Alto Adige nell’ambito di un programma standardizzato coordinato da Eurac Research in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige con le Ripartizioni provinciali Natura, paesaggio e sviluppo del territorio nonché Agricoltura. Nello specifico sono studiate specie bioindicatrici, come i chirotteri (detti anche pipistrelli), per valutare le risposte della biodiversità ai cambiamenti di uso del suolo e del paesaggio.
I dati di due anni di monitoraggio ottenuti tramite rilevatori a ultrasuoni saranno al centro della conferenza “Monitoraggio della biodiversità in Alto Adige: i chirotteri e le loro comunità in primo piano”, organizzata dalla Piattaforma Biodiversità dell’Alto Adige . La distribuzione spaziale ed altitudinale e le preferenze di tipologia di paesaggio delle diverse specie di pipistrelli sul territorio provinciale saranno in primo piano.
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Auch Insekten haben eine Darmflora
Spannende Geschichten zu Symbiose, Konkurrenz und Manipulation Mikroorgansimen sind in aller Munde, aber nicht nur dort. Haut, Nase und Darm, die Wissenschaft bringt täglich neue Erkenntnisse über deren Wichtigkeit für den Mensch. Auch Insekten, werden von einer Vielzahl von Mikroorganismen umgeben, besiedelt und beeinflusst. Dieser Vortrag gibt spannende Einblicke in das Zusammenleben von Insekten und Mikroorganismen.
Hannes Schuler, Dozent und Forscher an der Freien Universität Bozen, forscht an Insekten und widmet sich insbesondere deren Interaktion mit Mikroorganismen.
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L’innocenza della zanzara
Gli insetti sono animali poco graditi ad alcuni esseri umani, eppure esplorare il loro mondo può mostrare affascinanti sorprese, tanto è ricco di suspense e di misteriosi aneddoti. Conoscerli, significa rispettarli per ciò che rappresentano per l’intero ecosistema. Alcuni di loro sono utili, altri fastidiosi e alcuni possono diventare anche pericolosi, ma spesso la loro presenza è direttamente collegata al nostro modo di vivere e, perciò, possono divenire testimoni involontari e custodi silenziosi di preziose informazioni utili a far luce su fatti avvolti dal mistero e spesso inspiegabili.
Nella conferenza “L’innocenza della zanzara: il ruolo degli artropodi nelle indagini forensi”, in programma martedì, 1° giugno alle ore 18 al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, si scoprirà, come l’entomologia forense può affiancare la secolare esperienza della medicina legale, tanto osannata in alcune serie televisive di successo.
Con Claudio Venturelli, entomologo, che si occupa principalmente di zanzare. Lavora presso l’Azienda Unità sanitaria locale della Romagna ed è referente del gruppo di entomologia sanitaria. Appassionato divulgatore ha pubblicato numerosi libri che spaziano dal manuale al giallo.
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